Il fenomeno riguarda circa dieci milioni di italiani che ricorrono a cartomanti o sensitivi per trovare aiuto negli affari o nell’amore. Il caso di Vanna Marchi e soci, finiti in carcere per truffa
Sono storie tristi, cupe come quella di una donna di 48 anni che per pagare gli intrugli dell’ormai noto maestro di vita do Nascimiento, socio di Vanna e Stefania Marchi (finite in carcere per una truffa colossale di miliardi), è stata costretta a prostituirsi per trovare le somme da inviare al mago, convinta che questo potesse far uscire la figlia dal tunnel della droga. Ancora oggi questa donna continua a prostituirsi per pagare i debiti contratti con il mago.
D’altra parte, chi almeno una volta nella vita non ha ceduto alla tentazione di farsi leggere i tarocchi o la mano. Ci si avvicina a questi personaggi, a volte per curiosità, a volte per scetticismo, spesso per necessità vera nella speranza che l’oracolo interpellato risolva problemi di natura amorosa, economica o di salute.
Ed infatti, secondo alcuni dati dello Smg, 10 milioni di italiani (circa il 17% della popolazione) credono anche solo in parte a cartomanzia e spiritismo. Mentre 1,2 milioni sono gli italiani che hanno dichiarato di essere stati truffati e altrettanti invece dichiarano di aver risolto i loro problemi con l’aiuto dei maghi. Coincidenze, fatalità o vera magia? Nessuno può dirlo con certezza!
Per farsi un’idea sul mondo dell’occulto e del relativo giro d’affari stimato attorno ai cinque miliardi di euro annui, basta guardare qualche canale televisivo regionale o acquistare una copia dei non meno famosi “Sirio” o “Astra”, in cui trionfano a tutta pagina, pubblicità di maghi, santoni e streghe a cui rivolgersi. Il più delle volte l’attenzione del “cliente” è catturata da foto o immagini che ritraggono o donne ammalianti con sguardi languidi che di magico sembrano aver poco, o signore attempate conciate a mo’ di odalische con veli neri e ninnoli. Ma il pezzo forte è rappresentato dalle promesse sottoforma di slogan pubblicitari che accompagnano la foto e che sono il vero e proprio specchietto per allodole.
Per far fronte a questi avvenimenti negli ultimi anni sono sorte istituzioni con l’intento di offrire assistenza a chi è stato raggirato da maghi e affini. Tra queste, spicca in particolar modo il Telefono Antiplagio che ha effettuato una ricerca molto dettagliata sull’argomento nel “Rapporto 2001 su magia ed esoterismo in Italia”.
Secondo questo rapporto negli ultimi quattro anni si sarebbe registrato un aumento del ricorso all’occulto pari al 30%. Ma l’aspetto più interessante riguarda l’identikit del “cliente”. Infatti per, alcuni, apparirebbe decisamente superato il luogo comune che vorrebbe maghi, astrologi e fattucchiere frequentati da meridionali, casalinghe e giovani angosciati da pene amorose: sarebbero, al contrario, manager, politici, industriali, gli uomini più delle donne a ricorrere a questi rimedi. Ma stando ai dati forniti dal Telefono Antiplagio per il 2001, emerge che il profilo-tipo del cliente continuerebbe ad essere quello della donna di mezza età con un basso livello di scolarizzazione. Inoltre va sottolineato che quasi la metà dei maghi è concentrata al Nord (49% contro il 21% del Centro ed il 30% del Sud e delle Isole).
Ma perché la gente ricorre ancora ,così di frequente, a questi rimedi, nonostante la schiera di scienziati che predicano da sempre che oroscopi e magie sono vuote illusioni? D’altra parte, anche, il Papa nell’ultima cerimonia pubblica del 31 dicembre, ha invitato i fedeli a diffidare dei veggenti e a credere unicamente nella volontà di Dio, unico depositario del futuro. A questo punto verrebbe spontaneo applicare un famoso detto giustinianeo: “ Vigilantibus, non dormientibus iura succurunt. Imputet sibi”. Ossia il diritto soccorre chi vigila, non chi dorme… altrimenti fatti suoi. Purtroppo le cose non sono così semplici. Infatti nella maggior parte dei casi è stato riscontrato che lo strumento prediletto da maghi e santoni è far leva sui sentimenti e le paure attraverso la minaccia sempre più pressante a tal punto da innescarsi quel meccanismo cerebrale per cui diventa inevitabile rivolgersi una 2°, 3°,4° volta a qualcuno che “dissipi” questo reticolato di paure chiaramente frutto di una vera e propria manipolazione psicologica.
In vista di ciò, il Telefono Antiplagio si è fatto promotore di un disegno di legge che reintroduca il plagio, un reato che la Corte Costituzionale aveva cancellato. È così che Giovanni Panunzio, responsabile del Telefono Antiplagio, spiega in che cosa consista questa proposta: “È in tre articoli. Dice che è reato porre qualcuno in stato di soggezione con la violenza, le minacce, le suggestioni o qualsiasi limitazione della libertà. E aggrava la pena se la vittima è un minore. Irretire le persone con la suggestione e abusare delle situazioni di sofferenza è l’arma principale dei maghi, ma anche di sette e santoni”.
Un’altra importante organizzazione che opera in questo settore è il Cicap, Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale. I ricercatori del Cicap hanno il compito di “smascherare” fenomeni che si pretendono paranormali (dalla levitazione ai fenomeni medianici, dai cerchi nei campi di grano alla rabdomanzia, eccetera) smontandone il meccanismo e mostrandone il trucco. Come sottolinea il segretario del Centro, Massimo Polidoro: “Ci vuole rispetto per chi sostiene di avere poteri paranormali. Nove volte su dieci sono in buona fede, altrimenti non verrebbero a farsi controllare dal Cicap, e invece vengono a decine ogni anno. Molti se ne vanno delusi quando scoprono di non essere ultra dotati. Molti se ne vanno sollevati: possedere poteri magici in fondo spaventa. Molti se ne vanno ancora convinti: pazienza”.
Tra l’altro, lo stesso Polidoro insieme a Luigi Garlaschelli, docente di chimica all’ Università di Pavia, ha raccolto in un libro circa duecento casi che sono stati risolti dai componenti del Cicap “Investigatori dell’occulto. Dieci anni di indagine sul paranormale” (Roma, Avverbi), in cui è facile imbattersi in storie a dir poco divertenti.
Ma forse parlare di divertimento non è giusto. Il fatto che i ricercatori di associazioni come il Telefono Antiplagio o il Cicap siano così impegnati nello smitizzare determinati fenomeni ci fa sorgere il dubbio che la credulità sia più diffusa di quanto uno possa pensare. L’altro quesito che ci viene spontaneo porci è che forse un libro e l’attività di questi centri non sono sufficienti a distogliere le persone dal credere a eventi paranormali se nelle trasmissioni televisive nazionali e non, private e pubbliche, vengono invitati personaggi di dubbia professionalità “magica”, un po’ con lo scopo di farci ridere e un po’ perché, in fondo, credere agli angeli custodi di Rosemary Altea ci fa sentire sicuramente meno soli.
BOX
Ciarlatani in tv
Secondo i dati Eurispes aumenta il numero di italiani che si affidano a maghi e fattucchieri. Ecco alcune cifre:
Identità di chi li interroga - 38% uomini adulti
4% minori
58% donne adulte
14% diplomati o laureati
I venditori di sogni - Mille sono iscritti all’Albo Europeo della magia
In attività: oltre 21 mila
Clienti: 9-10 milioni (17% della popolazione)
Fatturato annuo: 5 miliardi di euro
Mercato in tv: 500 milioni di euro
I pentiti: solo 4 cittadini su 100 sporgono denuncia per truffa
BOX – 2
L’ultimo caso a Como
L’ultimo caso, in ordine di tempo, scoperto dalla Guardia di Finanza di Como, riguarda un’altra maga dai tanti nomi (Bianca Borgia, Carmen Cortes, Vittoria Rinaldi, ecc.): dietro questi appellativi di fantasia, si celava una donna di 36 anni, nata a Pavia; per togliere il malocchio ha preteso 35 milioni di lire.
Dopo la denuncia di una “vittima” della maga dai mille nomi, le Fiamme Gialle hanno avviato una indagine che ha portato alla sua denuncia. Sembra che oltre diecimila clienti siano caduti nella rete della maga lariana.
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