Dopo Aeronautica ed esercito anche i professionisti del volo della Polizia di Stato stanno accarezzando l’ipotesi di emigrare su lidi migliori, sia di appagamento professionale sia economicamente.
La protesta, più che giusta, che ogni giorno si alza negli 11 Reparti Volo della Polizia di Stato è per l’ottusa logica militarburocratica che persevera, oltre ogni limite della sopportazione e dignità umana, nel voler equiparare Agenti ed Assistenti agli Avieri e Caporali dell’aeronautica Militare e quindi corrispondere l’indennità di volo e aeronavigazione in base al grado e non alla professionalità conseguita e giornalmente dimostrata.
La questione che oramai non è più sostenibile è proprio quella relativa alle indennità poc’anzi citate, perché la specializzazione viene conseguita dall’Agente al Dirigente e pertanto riteniamo che tale indennità debba essere corrisposta in maniera paritaria , a prescindere dal grado rivestito.
Le variazioni tabellari di stipendio potranno e dovranno ricadere, questo si, sulla differenza di grado rivestita.
Un esempio fra tutti?
Il 3 aprile ultimo scorso una observer del 1° Reparto Volo della Polizia di Stato ha dovuto effettuare un atterraggio d’emergenza sulla spiaggia di Baia Domizia a causa dell’avaria contemporanea di entrambi i motori. Grazie all’esperienza, professionalità e sangue freddo dei due piloti l’aereo è stato portato a terra senza particolari danni sia per gli operatori sia per lo stesso velivolo. Alla guida di questo aereo leggero vi erano due piloti, un Ispettore ed un Assistente la cui remunerazione specialistica differisce in base al grado rivestito.
In pratica l’Ispettore viene paragonato in tutto e per tutto agli omologhi piloti dell’aeronautica mentre l’Assistente a quello di un aviere o un caporale che come è ben noto non svolgono assolutamente attività di volo.
È proprio di questi giorni l’allarme lanciato dagli stati maggiori di Difesa e Aeronautica per la fuga dei loro specialisti, ed hanno chiesto al governo forti incentivi per farli permanere in seno alle rispettive amministrazioni.
Lo Stato che ha investito su questi uomini circa 3 miliardi per specializzarli fino alle ultime tecnologie dei cieli, alla fine li remunera con stipendi di poco al di sopra della soglia di povertà ed è umanamente logico che questi uomini cerchino dei settori decisamente più gratificanti sia dal punto di vista professionale sia da quello economico, ed è sotto gli occhi di tutti che piloti e specialisti militari transitino sempre più spesso verso società civili dove si guadagna 10 volte tanto, e si traggono maggiori soddisfazioni senza, peraltro, troppi “sissignore!”
A causa di questa continua becera cecità anche la Polizia di Stato rischia di percorrere la stessa strada!
Il malumore che serpeggia tra i nostri uomini, oramai non più silente, è segnalato da oltre un centinaio di domande di trasferimento con richieste di essere assegnati a servizi diversi da quelli dell’aeronavigazione, ed il Dipartimento, come di consueto, fa finta di non sapere e di non vedere.
In attesa della riapertura della XIV legislatura a cui rivolgerà richieste specifiche e mirate a sanare tale incongruenza questa organizzazione sindacale, nell’immediato, si farà portavoce presso il Dipartimento della Polizia di Stato per la rivalutazione dei criteri circa l’assegnazione delle indennità di volo e aeronavigazione.
Luigi Notari
Segretario Nazionale Siulp
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