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febbraio/2002 - Interviste
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Grazie di tutto!
di Michele Mango

Ero fiducioso ma anche convinto che il decreto legislativo 28 febbraio 2001 n. 53 potesse apportare modifiche e quindi sanare le ingiustizie subite con il decreto legislativo 12 maggio 1995 n. 199, ma anche questa volta è prevalsa la tesi: “i giovani avanti, i vecchi al macello”.
E’ stata punita nuovamente la categoria che non avrebbe dovuto mai esserci nella nuova Polizia di Stato, il vecchio maresciallo della Pubblica Sicurezza, colui che ha pagato ingiustamente il prezzo del rinnovamento.
Sottufficiale dal 1º maggio 1972, promosso maresciallo di 3ª classe il 29 maggio 1979, con la riforma del 1981 inquadrato nella qualifica di sovrintendente capo con decorrenza 1º gennaio 1984, sesto livello.
Dopo 5 anni di permanenza nella qualifica e precisamente il 1º maggio 1989 ottiene il sesto livello bis, paragonato al maresciallo maggiore aiutante dell’Arma dei Carabinieri.
E’ da questa data che, anziché andare avanti, la mia carriera si è bloccata.
Cosa è successo nel frattempo? Il maresciallo maggiore aiutante dei Carabinieri, mio parigrado, veniva paragonato all’ispettore capo della Polizia di Stato, mentre il sottoscritto rimaneva sovrintendente capo e quindi paragonato al brigadiere dei Carabinieri (ritornando indietro al lontano 1974).
Il decreto legislativo 12 maggio 1995 n. 199 permetteva il passaggio del ruolo dei sovrintendenti a quello degli ispettori, nel seguente modo: vice sovrintendente e sovrintendente = vice ispettore; sovrintendente principale e capo = ispettore capo ruolo esaurimento, impedendo a questi ultimi alcuna progressione di carriera per altri 8 anni dal 1º settembre 1995 segregandoli nel ruolo ad esaurimento, mentre assicura la progressione di carriera agli ex vice sovrintendenti e sovrintendenti inquadrati nella qualifica di vice ispettore, che in 5 anni, usufruendo dei benefici della legge 1995, hanno raggiunto la qualifica d’ispettore capo.
Tanti colleghi per sfiducia, ma maggiormente per vergogna, sono andati via dall’Amministrazione; ma io, testardo maresciallo di Pubblica Sicurezza, ci sono ancora e siedo accanto ai colleghi più giovani di me che rivestono la mia stessa qualifica di ispettore capo e che hanno iniziato la carriera da sottufficiale 20 anni dopo il sottoscritto.
Voglio fare un’ultima osservazione. Il sottufficiale dell’Arma dei Carabinieri promosso vice brigadiere nel lontano 1972 ora riveste la qualifica di luogotenente settimo livello bis con trattamento economico paragonato all’ottavo livello, mentre il sottoscritto, stando alle vigenti normative, non potrà mai raggiungere il massimo della carriera (già raggiunta nel 1989) in quanto nel 2008, per raggiunti limiti di età dovrò lasciare con l’amaro in bocca la mia amata Amministrazione della Polizia di Stato.
Complimenti e grazie di tutto.
Michele Mango
Isp. Capo - ex Maresciallo P.S.

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