Invio la presente per ricordare i punti salienti del periodo piuttosto lungo trascorso some appartenente alla folta schiera di coloro che vollero dare un nuovo volto alla Polizia italiana (allora Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza).
Anche se sono trascorsi 13 anni da quando sono andato in pensione (ed il tempo affievolisce i ricordi) non potrò mai dimenticare la grande gioia di quando partecipavo alle primissime riunioni segrete assieme ad altri colleghi ed ai sindacalisti della Cgil, Cisl e Uil.
Mi trovavo allora (inizio anni ’70) in servizio nella squadra politica della Questura di Savona. I nostri incontri avvenivano in luoghi diversi e nascosti per non essere intercettati e quindi licenziati dal Corpo. Cosa che per me sarebbe stato un vero disastro essendo sposato e con due figli a carico. In quel periodo la nostra guida era il segretario generale provinciale della Cgil Santo Imovigli che ci consigliava, direi fraternamente, come dovevamo comportarci. Fu appropriato l’appellativo di “carbonari” come venivamo definiti. Potrei citare il nome di altri colleghi che partecipavano alla lotta ma non lo faccio perché a loro potrebbe non essere gradito.
Successivamente fui trasferito alla questura di Udine. Anche in questa sede continuai a battermi per la smilitarizzazione e riforma della Polizia. La lotta fu sempre molto dura perché coloro che erano nella dirigenza non cambiavano la loro mentalità ottusa; continuavano ad agire da padroni imponendoci, come esecutori di ordini, di divenire delle marionette manovrate secondo la loro cervellotica incapacità di comandare. Non volevano assolutamente accettare le nostre richieste di essere trattati come esseri umani che volevano una Polizia libera e democratica.
Memorabile è stata la prima grande manifestazione nazionale avvenuta presso l’Hotel Hilton di Roma alla quale parteciparono i segretari nazionali della Cgil, Cisl e Uil Lama, Storti e Vanni.
Prima di concludere voglio ricordare l’amico Franco Fedeli che spesso incontrai nelle assemblee di Savona ed Udine. Di lui conservo un profondo senso di stima ed alcune sue lettere autografe che mi scrisse in diverse occasioni; in particolare un attestato che mi inviò nel primo decennale della fondazione del mensile da lui voluto e diretto: “Nuova Polizia e Riforma dello Stato” del quale fui uno dei primi abbonati (n. 00037); Franco volle così gratificare tutti coloro che presero parte alla riforma della Polizia. Poi fece pubblicare il volumetto “Eroi senza medaglia” che riportava i nomi di tutti i poliziotti che ebbero una parte rilevante nelle fasi salienti di quella che fu una meravigliosa epopea.
Rimasi profondamente addolorato alla notizia della sua morte. Come cristiano praticante feci subito celebrare, nella mia parrocchia, qui a Foligno, una Santa Messa in sua memoria.
Voglio anche ricordare il primo segretario provinciale del Siulp di Udine Carmelo Leonardi deceduto a seguito di incidente stradale. Ha immolato la sua vita per salvare quella di sua figlia che sedeva accanto a lui. Infatti al momento dell’urto della sua auto si gettò davanti alla sua bambina per ripararla dal colpo; questo suo gesto gli causò la frattura della colonna vertebrale e poi il decesso.
Colgo l’occasione per inviare a tutta la Redazione di “Polizia e Democrazia” i miei cordiali saluti e l’incitamento di continuare a battervi sempre con più vigore in difesa dei diritti di tutti gli appartenenti ai vari Corpi di Polizia.
Romano Promutico - Foligno
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