È dedicato a I Carabinieri nel cinema, il calendario dell’Arma 2002, presentato a Roma, al Teatro Sistina, nel novembre scorso. Insieme al Comandante generale dell’Arma, Siracusa, c’erano anche i parenti di alcuni personaggi che, nei film, avevano indossato la divisa dell’Arma: le figlie di Vittorio De Sica e di Totò.
Il generale Siracusa ha preso per primo la parola per ricordare le origini e la storia dei calendari dei Carabinieri.
La copertina della edizione 2002 è dedicata a Pane, amore e fantasia interpretato da De Sica, Gina Lollobrigida, Tina Pica, Memmo Carotenuto e Roberto Risso.
Le illustrazioni sono di Gabriele Dell’Otto e i testi di Vincenzo Mòllica. Tra gli ospiti Nino Manfredi, protagonista (insieme a Peppino De Filippo) della pellicola Il carabiniere a cavallo, del 1961, diretta da Carlo Lizzani e Franco Nero, interprete de Il giorno della civetta.
Le immagini dei film, a cui sono abbinati i dodici mesi dell’anno, sono tratte da Ladra lei, ladro lui (con Alberto Sordi, che nella fattispecie veste però abusivamente la divisa di maresciallo dell’Arma, al fine di compiere una truffa rimasta famosa a Roma, negli anni Venti); I due marescialli con Totò e De Sica; I due Carabinieri, con Verdone e Montesano; Il ladro di bambini con Enrico Lo Verso; La mia generazione, con Silvio Orlando e Claudio Amendola; Salvo D’Acquisto, con Massimo Ranieri, il già ricordato Il giorno della civetta con Franco Nero; Il corazziere con Renato Rascel; Amarcord di Fellini, Siamo donne con Anna Magnani; La fiamma che non si spegne con Gino Cervi, Maria Denis e Leonardo Cortese.
I film che appaiono in questo calendario (come scrive il Comandante dell’Arma nella presentazione) sono stati selezionati tenendo conto non tanto del genere o delle vicende narrate, quanto del riscontro nel godimento del pubblico e attestano come la presenza dell’Arma dei Carabinieri sia radicata nella nostra società, nel nostro costume, nel nostro sentimento. E le immagini, tutte desunte da film, restituiscono qualche cosa del nostro passato: non fermano il tempo, forse ne sottolineano la fuga inesorabile, ma sollecitano i ricordi e la dolcezza di questi. Che è la migliore maniera di prepararsi al futuro.
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