Il “Premio Franco Fedeli”, da assegnare al miglior romanzo poliziesco pubblicato in Italia, è stata una iniziativa del Siulp bolognese sin dal 1997, nell’ambito di una manifestazione petroniana denominata “Police Film Festival”.
La prima edizione (1997) del Premio - la cui giuria era composta allora come oggi da poliziotti e studenti universitari della facoltà di lettere - vide l’affermazione del volume “Il cane di terracotta” di Andrea Camilleri, edito da Sellerio. Il protagonista di questo libro mostra alcune caratteristiche non secondarie: la grande passione investigativa, l’intelligenza, la curiosità e il gusto dell’indagine. Tutti elementi, questi, che lo coinvolgono a tal punto da appassionarsi ad una storia remota per il gusto di scoprire le motivazioni che possono spingere un uomo a commettere un delitto. Fra la rosa dei prescelti per la volata finale, anche il libro di Carlo Lucarelli “Via delle oche”, edito da Sellerio.
Nel 1998, seconda edizione del “Premio Franco Fedeli”, la giuria scelse “Macaronì” di Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli. Un romanzo, questo premiato, di “santi” e di delinquenti; due storie che si incrociano in uno stesso teatro, quello dell’Appennino tosco-emiliano, due storie che si riferiscono ad episodi accaduti nel 1884 e poi nel 1938, storie di emigrazione in Francia, di schiavitù, di omicidi e misteri.
Il 1999 vide dare la palma del “Premio Franco Fedeli” ad Edoardo Angelino per il suo “Binario morto”, edito da Besa. Il romanzo ha come scenario il Piemonte nel marzo del 1948: nello scalo merci della stazione ferroviaria viene trovato il cadavere di un capotreno di provata fede fascista. L’indagine è affidata a Pietro Contini, funzionario di Polizia, coadiuvato dall’anziano maresciallo Pautasso, esperto conoscitore dei criminali della zona. Le ricerche sembrerebbero portare a identificare gli assassini in un gruppo di ferrovieri di fede comunista. Si vorrebbe strumentalizzare, da una parte e dall’altra, questo fatto; ma Contini non è convinto della iniziale piega delle indagini, per cui decide di seguire altre piste.
Carlo Lucarelli, con il suo romanzo “L’isola dell’angelo caduto”, editore Einaudi, risulterà il vincitore per l’anno 2000. Il volume è ambientato nel 1925: muore (apparentemente per un incidente) una “camicia nera”. Ma le cose non sono così semplici come sembra all’inizio dell’indagine. Per cui le indagini condotte da un solerte funzionario di Polizia, dimostrano che non si è trattato di incidente. In realtà dietro la morte di quel fascista che non è stata accidentale, forse si nasconde un omicidio e chissà cos’altro. Quando poi si trova un altro morto, un informatore della Polizia, allora le cose si complicano ancor più.
Tutte le cerimonie per la premiazione dei volumi sono organizzate dal Siulp bolognese, nelle persone di Rita Parisi, Simona Mammano e Maurizio Matrone.
E. G.
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