Prevenire per non morire! Ma come? Una proposta, può essere una più incisiva sorveglianza degli obiettivi a rischio, ovvero tutti i locali notturni frequentati da quegli “individui”, che non considerano razionalmente i limiti delle capacità umane.
Recentemente, le Forze di polizia hanno operato con controlli a tappeto lungo le strade italiane, riportando buoni risultati, sospendendo un notevole numero di patenti, riducendo così il tasso degli incidenti stradali.
Le tragedie, comunque, sono sempre troppe.
In effetti, molti di questi incidenti sono causati da quei giovani che si incontrano nei pub, ristoranti, pizzerie, discoteche, dove troppo tranquillamente bevono ininterrottamente boccali di birra, superalcolici, vini e qualsiasi altra bevanda che provocano quegli effetti che impediscono il normale controllo delle facoltà psicofisiche.
Gli effetti derivati dall’alcool, dallo stress e da quant’altro, trasformano i conducenti d’auto in scalmanati, che, con il consenso-dissenso degli altri occupanti dell’auto, pilotano bolidi lanciati verso un’inesorabile tragedia.
Tali disgrazie non avvengono solo sulle autostrade, ma sovente, perfino sulle strade deserte, interne alle città. E allora, è opportuno far emergere accanto all’innato principio di conservazione, il senso di responsabilità, sensibilizzando il singolo ad uno spiccato senso di altruismo, esortandolo con gli espedienti più disparati ad una più cosciente considerazione della vita umana. Pertanto durante il corso di scuola guida, sarebbe necessario inserire documenti autentici, filmati di incidenti stradali con relativo dibattito da parte di tutti i partecipanti. Non spietato cinismo, ma maggiore consapevolezza all’uso dell’auto, non più come arma letale ma come sicuro mezzo di trasporto.
“Nosce te ipsum”, conosci te stesso, per il proprio e altrui benessere, e, non più causa di disperazione, impotenza e morte.
Una soluzione è quella di organizzare un servizio di controllo preventivo presso tutti quei locali notturni dove si assiepano giovani e no, per ingurgitare eccessive quantità di alcool. Tale servizio dovrebbe consistere nel dislocare le guardie giurate, che recentemente hanno sostituito i così detti buttafuori, attribuendo loro la qualifica di pubblico ufficiale nell’esercizio delle loro funzioni, per valutare lo stato psico-fisico di tutti quei soggetti che possono compromettere l’incolumità di se stessi e degli altri.
In sostanza la guardia operante, accertata opportunamente l’inefficienza delle condizioni della persona per la guida, effettua il ritiro immediato della patente che sarà consegnata presso gli uffici di Polizia o le stazioni dei Carabinieri, per poi poterla ritirare il giorno successivo, ovvero all’accertato recupero delle capacità essenziali per rimettersi alla guida.
Queste misure preventive saranno senz’altro più efficaci dei metodi tradizionali finora adottati, come il tanto declamato “palloncino”, in quanto fermare tutte le auto sulle strade è materialmente impossibile.
Al contrario è possibile evitare che certe persone si pongano alla guida, e che tale servizio possa essere svolto da personale ausiliario delle Forze dell’ordine come le guardie giurate.
Questo capillare controllo, non solo può ridurre i tragici inconvenienti, ma, può considerarsi un deterrente per tutti coloro che dovessero risultare carenti di autocontrollo. Infatti quattro, cinque ore di musica, alcool, balli ininterrotti, stremano anche il più abile ed esperto guidatore soprattutto nelle prime ore del mattino.
A questo punto occorre un valido e risolutivo intervento delle Istituzioni che ponga fine all’angoscia, alla disperazione, all’impotenza che riducono i familiari delle vittime, ad una flebile e straziante sopportazione della vita. In effetti parlare di “fato avverso” significa indurre altre persone a perseverare in una condotta irresponsabile ed incivile. Quindi l’arduo risultato da raggiungere non consiste nell’applicare nuove restrittive e più rigorose norme del Codice della strada, bensì verificare direttamente la qualificazione e quantificazione delle reali possibilità psicofisiche degli automobilisti del sabato sera.
Fabrizio Locurcio
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