Tredici città italiane espongono, in altrettante mostre, lo sviluppo della ricerca scientifica negli utlimi dieci secoli. L’iniziativa è del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica
Lo strabiliante sviluppo della ricerca scientifica nel mondo e le applicazioni che ne sono derivate hanno costituito uno dei caratteri distintivi del Millennio che si è concluso. Nessuno scenario e nessun campo dell'attività umana hanno infatti registrato negli ultimi dieci secoli una trasformazione così radicale come è avvenuto per le scienze della natura e le tecniche. “Mille anni di Scienza in Italia” è un insieme di esposizioni articolate sull'intero territorio nazionale e organizzate “a rete”. L’iniziativa è stata promossa dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica (Murst) in occasione della XI Settimana della Cultura Scientifica.
La scelta del tema generale sui nostri “Mille Anni di Scienza” - ideato e coordinato dall’Istituto e Museo della Storia della Scienza di Firenze, diretto dal professor Paolo Galluzzi - è legato quest’anno alla adozione di questa speciale formula espositiva “a rete” che mira sia a valorizzare le molteplici potenzialità di diffusione della cultura scientifica e tecnologica presenti nel Paese che a stimolarne l’integrazione in un organico Sistema Nazionale di Musei e Centri scientifici e storico-scientifici. Un sistema di offerta al grande pubblico capace di rispondere su base permanente alla sempre più forte domanda di cultura specialistica da parte dei cittadini. Ai responsabili del Ministero dell’Università è parso dunque opportuno, in occasione del passaggio di Millennio, proporre una riflessione sull’eccezionale cammino e sul contributo offerto da istituzioni e ricercatori italiani, nonché sullo stato presente e sulle prospettive della ricerca scientifica e le sue implicazioni culturali, civili ed economiche.
L’organizzazione “a rete” della mostra configura l’evento in una simultanea e coordinata programmazione di altre tredici mostre complementari a quella primaria realizzata a Roma nella sede del Murst, tutte indirizzate verso gli aspetti fondamentali della storia della scienza e della tecnica italiana che nel corso del millennio sono stati dati dagli scienziati di altrettante città, dal nord al sud del Paese: Bologna, Brescia, Firenze, Milano, Napoli, Padova Palermo, Pavia, Pisa, Torino, Trieste e Roma. Per enfatizzare l’effetto di rete e per favorire una lettura complessiva dell’iniziativa è stato anche attivato dal Ministero un sito web che ha lo stesso titolo “Mille Anni di Scienza in Italia” (www.murst.it/milleanni). Il sito è liberamnte consultabile e rimarrà per lungo tempo fruibile per tutti gli appassionati della rete: da esso gli interessati potranno scaricare una approfondita cronologia degli aventi dei dieci secoli scorsi.
Un cenno significato della mostra, anche se per grandissime linee, l’ha data al nostro mensile il professor Paolo Ciardi, responsabile del coordinamento dell’esposizione e ricercatore alla cattedra di Storia del Pensiero Scientifico di Raffaella Simili all’Università di Bologna. “Fra i tanti aspetti significativi per la scienza nel millennio – spiega Ciardi – è il fantastico sviluppo del tradizione italiana nella storia della medicina, con gli importanti studi che si sono sviluppati dal centro del millennio in poi soprattutto nelle università di Padova e Bologna. Fra i grandi nomi di quel secolo, Fabrizio d’Acquapendente o il Malpighi con i suoi studi sulla anatomia”. “Fino ai secoli precedenti, prosegue il professore, gli studi si limitavano al pensiero di Aristotele o di Galeno ma poi il mondo degli studiosi non si accontenta più e le esperienze di anatomia pongono proprio l’uomo al centro del pensiero scientifico”.
Sempre a metà millennio Colombo scopre nuove terre e nasce l’era della ‘controriforma’, lo scossone della rivoluzione copernicana, il cielo scrutato da Galileo o il lavoro degli ‘ingegneri’ del Rinascimento che vede la figura di Leonardo da Vinci emergere su tutti. Nel sedicesimo secolo l’avvio dellla ‘nuova scienza’ o, nei secoli successivi, fondamentali sono le scoperte di Volta con la pila elettrica o quella di Sobrero con la nitroglicerina. Via via si arriva fino a Marconi con la radio mentre l’stronomo Schiapparelli apre la via allo studio dei canali di Marte e spiega l’origine delle stelle cadenti. In questo secolo, Fermi inizia gli studi sull’atomo e il Duemila, infine, vede lo sviluppo degli studi sulle cellule staminali con un ennesimo affascinante ritorno al corpo umano.
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