Un tipo di criminalità nuovo e preoccupante si sta manifestando nelle zone rurali della Gran Bretagna: il sistematico furto di trattori, e di altri veicoli usati per le attività agricole. Si è constatato che è all’opera un’organizzazione internazionale che fa incetta di macchine agricole e le rivende all’estero, dopo averne contraffatto i documenti e sostituito le piastrine.
I furti – si legge in un articolo del Times del 20 gennaio scorso – sono progettati così meticolosamente da suscitare negli investigatori il sospetto che i razziatori di trattori siano ex-paramilitari dell’Irlanda del Nord, costretti a riciclarsi dopo che in quella provincia britannica si è stabilita la pace.
La banda, che opera divisa in vari gruppi, ruba solo i macchinari più costosi, prediligendo i trattori di marca John Deere, che nuovi hanno un prezzo di oltre 80.000 euro, ma sono prese di mira anche le macchine agricole New Holland, Case, Massey Ferguson, Icb, Caterpillar, Daewoo. Va detto che malgrado il loro valore superi notevolmente quello di un’automobile, la maggior parte dei trattori è molto facile da rubare, poiché le chiavi di avviamento non sono diverse per ogni macchina ma comuni a uno o più modelli.
Spesso le macchine rubate vengono contraffatte con documenti e piastrine sottratti nei negozi dei rivenditori. Nella quasi totalità la refurtiva viene “esportata” in altri Paesi, con la complicità delle organizzazioni criminali locali, dalla Polonia all’Australia. Proprio nella patria dei canguri, ad esempio, è stato recentemente rintracciato un trattore John Deere rubato in una fattoria di Melton Mowbray, nel Leicestershire.
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