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Luglio/2008 - Osservatorio
Statali iraniani coniugati o licenziati
di Viscardo Allegri


Vietato essere single, per maschi e femmine, se si vuole conservare il posto di lavoro: è la regola che alcuni burocrati dell’Iran degli ayatollah hanno escogitato per difendere “la morale e la religione”. L’ordine di sposarsi è stato rivolto ai dipendenti di un Ente statale, e la notizia è stata data dal quotidiano conservatore di Teheran Kihan senza citare il nome dell’azienda che lo ha emanato. Il giornale riformista Etemad riporta invece il testo della circolare firmata dal “Responsabile della sicurezza della zona industriale di Pars”, nel sud-ovest del Paese, dove si trovano importanti giacimenti petroliferi.
Il testo della circolare è un vero e proprio ultimatum: “Annunciamo per l’ultima volta a tutti i colleghi maschi e femmine di avere a disposizione fino al 21 settembre prossimo per compiere il dovere morale e religioso di sposarsi”. Malgrado questa severa sollecitazione, secondo quanto riferisce Etemad, l’ordine di matrimonio non è stato accolto favorevolmente dai dipendenti dei due sessi, e una fonte interpellate dal giornale ha spiegato che “alcuni dei nostri colleghi, purtroppo, non hanno aderito all’invito, e, contrariamente alla politica della zona industriale, sono ancora celibi”.
Comunque la direzione ha fissato come ultimo termine per convolare a nozze (giuste o no che siano) il 22 ottobre: dopo quella data chi sarà ancora senza una moglie o un marito, sarà licenziato, senza appello.

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