Oggi, le nostre città dell’Emilia Romagna, stanno vivendo un periodo di cambiamenti repentini e radicali, soprattutto rispetto ai fenomeni di degrado urbano che stanno condizionando la vivibilità e la fruibilità degli spazi pubblici da parte degli stessi cittadini.
I Sindacati DICCAP (Dipartimento Autonomie Locali e Polizie Locali e SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), quali organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale, della Polizia Locale Italiana, sono da sempre molto attente e sensibili a tali problematiche e costantemente invitano la politica, le istituzioni, le parti sociali e non per ultimi i cittadini a prestare maggiore attenzione al tema della sicurezza urbana, quale bene “comune”, bene pubblico, afferente alla vivibilità e al decoro delle città.
Negli ultimi anni le istituzioni a livello locale e statale, hanno attribuito alle polizie locali, nuovi compiti e indirizzi, introducendo misure volte a potenziare l’intervento degli enti territoriali alla lotta al degrado nelle aree urbane, nella prospettiva di un efficace coordinamento di azioni integrate tra i diversi soggetti coinvolti, che a vario titolo operano sul territorio, al fine di garantire la sicurezza urbana nelle nostre città.
L’emanazione nell’ultimo decennio di decreti sicurezza da parte del governo centrale, ha di fatto equiparato le Forze di Polizia Statale a quella Locale; forze di polizia che collaborando tra loro, attraverso attività di prevenzione e contrasto al crimine, garantendo la sicurezza urbana.
A seguito di questi chiari segnali prima di continuare Ricordo alcuni concetti fondamentali, utili per il prosieguo:
1. Cos’è La sicurezza integrata?
La sicurezza integrata è intesa quale insieme d’interventi dello Stato, delle regioni, delle province autonome di Trento e Bolzano, degli enti locali e di altri soggetti istituzionali, al fine di concorrere, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità, alla promozione e all’attuazione di un sistema unitario e integrato di sicurezza per il benessere delle comunità territoriali (art.1, comma 2).
“Questo è quello che diceva già nel 2017 il decreto Minniti, seguito e rafforzato poi dai 2 decreti legge Salvini e continuava”, Nell’ambito della programmazione e determinazione delle competenze, il decreto prevede l’adozione di linee generali- adottate, su proposta del Ministro dell’interno, con un accordo concluso in sede di Conferenza unificata- quali strumenti per attuare le politiche di sicurezza integrata, che devono tenere conto della necessità di migliorare la qualità della vita e del territorio e di favorire l’inclusione sociale e la riqualificazione socio-culturale delle aree interessate.
Tali linee sono finalizzate, innanzitutto, a coordinare - per lo svolgimento di attività d’interesse comune - l’esercizio delle competenze dei soggetti istituzionali coinvolti, anche con riferimento alla collaborazione, nei seguenti ambiti d’intervento, tra le forze di polizia e la polizia locale:
1) scambio informativo tra polizia locale e forze di polizia presenti sul territorio;
2) interconnessione, a livello territoriale, tra le sale operative della polizia locale e quelle delle forze di polizia, nonché la regolamentazione dell’utilizzo in comune di sistemi di sicurezza tecnologica per il controllo delle aree e attività soggette a rischio;
3) aggiornamento professionale integrato per gli operatori.
In esecuzione delle linee generali, lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano possono concludere accordi per la promozione della sicurezza integrata, anche volti a disciplinare gli interventi a sostegno della formazione e dell’aggiornamento professionale del personale della polizia locale. Le Regioni e le Province autonome, anche sulla base degli accordi sanciti in sede di Conferenza unificata, possono sostenere iniziative e progetti per attuare interventi di promozione della sicurezza integrata nel territorio di riferimento, inclusa l’adozione di misure di sostegno finanziario a favore dei comuni maggiormente interessati da fenomeni di criminalità diffusa.
In tali disposizioni si evince come si sia attivato un percorso dove si è sancito che per contrastare la mancanza di sicurezza, le forze di polizia anche quella locale devono collaborare, vediamo poi il concetto di sicurezza urbana:
2. Cos’è La sicurezza urbana?
La sicurezza urbana è intesa quale bene pubblico con riguardo alla vivibilità e al decoro delle città, da perseguire anche attraverso gli interventi sotto descritti, attraverso il contributo congiunto dello Stato, delle regioni, delle province autonome di Trento e Bolzano e degli enti locali ( art. 4, comma 1):
- riqualificazione e recupero delle aree o dei siti più degradati;
- eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale;
- prevenzione della criminalità, in particolare di tipo predatorio;
- promozione del rispetto della legalità;
- affermazione di più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile.
Ecco quindi chiarito che gli enti locali e le polizie locali hanno un ruolo determinante nel garantire la sicurezza urbana e insieme ad altre forze di polizia collaborano nell’azione di contrasto e prevenzione degli atti delittuosi e criminogeni.
Ora manca un tassello determinante, nonostante la Polizia locale risulti a pieno titolo inserita nel contrasto al deficit sulla sicurezza nelle nostre citta’, manca l’aggiornamento della parte contrattuale che ad oggi vede una differenza sostanziale tra quello della polizia locale e quello delle altre forze di polizie nazionali, ovvero la PL è inquadrata in un contratto di tipo privatistico (come un dipendente amministrativo) inserita all’art. 2 del DLgs 165/2001 contrariamente alle altre forze di polizia che sono invece inserite all’art 3 dello stesso DLgs con contratto di tipo pubblicistico.
Questa è una delle distorsioni del nostro sistema che dovrebbe garantire a parita’ di compiti, e funzioni parita’ di trattamento giuridico economico e di tutela.
La prima nostra considerazione è quella che senza equiparazione alle altre forze di polizia in campo non si potranno avere quei risultati attesi dalle norme sopraelencate, e le nostre citta’ continueranno ad avere problematiche sulla sicurezza, perché la forza del sistema sicurezza sta nel fatto di creare sinergia per contrastare un nemico comune, ma se non diamo pari dignita’ a tutte le forze in campo non si potra’ mai ottenere questo obiettivo.
Altra distorsione è che la Polzia Locale ha una Legge Quadro nazionale LQ 65/86 ormai obsoleta dove si elencano i limiti di territorialita’ e di temporalita’ delle funzioni degli operatori di Polizia Locale.
La seconda considerazione e ‘ quella che un agente di Polizia Locale dovrebbe espletare le proprie qualifiche e/o funzioni su tutto il territorio nazionale e non solo all’interno dell’estensione territoriale dell’ente di appartenenza, e anche quando è fuori servizio (come tra l’altro è per le altre forze di Polizia) questo è un limite che impedisce agli operatori ma anche alla comunita’ di avere poliziotti pronti che possono intervenire professionalmente anche fuori servizio e fuori territorio” a KM 0”.
Le azioni messe in campo dal sindacato sono da anni indirizzati anche per ottenere questi obiettivi.
Le azioni da fare sono chiare ma purtroppo negli ultimi anni la politica ha un po’ chiuso gli occhi e si è tappata le orecchie su questo tipo di problematiche, che potrebbero con poco garantire piu’ sicurezza Urbana e Sinegia tra le forze dell’ordine e la Polizia Locale, per il bene dei cittadini e per un giusto riconoscimento del ruolo ormai assegnato in modo definitivo alla Polizia locale ovvero al fianco delle altre forze dell’Ordine con le stesse garanzie lavorative, perché chi garantisce sicurezza deve essere sicuro.
DiCCAP - DIPARTIMENTO AUTONOMIE LOCALI E POLIZIE LOCALI
S.U.L.P.L. - SINDACATO UNITARIO LAVORATORI POLIZIA LOCALE
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