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Aprile/2006 - La 'nera' al microscopio
Cronaca del delitto
Quegli strani “incontri” dai Parioli al litorale
di

La mania del marchese di fotografare
la moglie durante i “tradimenti”
da lui procurati, e infine la drammatica
conclusione. Le foto finiscono
sui giornali scandalistici


È la sera del 30 agosto 1970. Una chiamata giunge alla questura di Roma. C’è un omicidio ai Parioli, in via Puccini. Il capo della Squadra Mobile, Valerio Gianfrancesco, si precipita con i suoi uomini. E’ una serata caldissima, una domenica tipicamente romana, dall’aria irrespirabile.
La Polizia entra nell’appartamento: riverso su un letto c’è il cadavere di una donna, Anna Fallarino in Casati. Ha gli occhi ancora spalancati per la paura e per la sorpresa. In un angolo Massimo Minorenti, che si scoprirà essere il suo amante. Infine, riverso, il cadavere di Camillo Casati, marchese, rampollo ricchissimo e viziato della nobiltà. Per terra un fucile Browning 20, privo dei sei colpi, che sono stati sparati verso le vittime, l’ultimo dei quali ha ucciso il Casati; una parte del suo volto ed un orecchio sono schizzati sulla parete, sporcando un dipinto. Storia chiara, caso chiuso. E’ il classico delitto passionale. Inizia la perquisizione dell’appartamento. E qua incominciano le sorprese.
In un cassetto ci sono centinaia di foto che ritraggono la avvenente Anna Fallarino in pose esplicite, dal nudo casto al più estremo. Viene rinvenuta anche un’agenda di pelle verde, nelle cui pagine ci sono descrizioni degli incontri sessuali della Fallarino con numerosi amanti, scritti dalla mano del marchese Camillo. Tutti gli incontri erotici della donna sono minuziosamente descritti. Si tratta di un diario nel quale il marchese annota con dovizia di particolari l’incontro con ragazzi, militari e persone che partecipano, molte volte inconsapevoli, alla teatrale rappresentazione del vizio di Camillo Casati.
“Oggi Anna ha incontrato un aviere. Era giovane e bellissimo. E’ stato un incontro fantastico. Anna era felice ed ha partecipato intensamente”, scrive il marchese. Ancora: “Siamo stati sul litorale di Fiumicino, in molti la guardavano. Abbiamo scelto un giovane. E’ stato appagante. Lo abbiamo ricompensato con tremila lire”. “Mi piace quando sei a letto con un altro, sento di amarti ancora di più”. Nella sua ossessione erotica, il marchese spinge la compiacente Anna ad andare oltre ogni limite. Nel diario ad un certo punto Camillo parla della sua totale dipendenza dalla compagna. Ed arriva profeticamente ad ipotizzarne la morte nel caso di abbandono. Misteriosamente il contenuto dell’agenda giunge alla stampa e scoppia clamoroso il caso. Le prodezze amatorie della marchesa vengono fatte risaltare al di là della stessa verità storica. Il quadro che emerge è fatto di sesso, voyeurismo e deviazione spinti all’estremo. Le foto erotiche della marchesa vengono pubblicate da diversi giornali: Men, l’Europeo ed altri fanno a gara a presentarle, unitamente a parti del diario personale.
La marchesa Anna Fallarino è la seconda moglie del marchese, che ha sposato nel 1959. All’epoca della tragedia ha 41 anni, è bella e avvenente. Per far risaltare ancora di più il suo splendido corpo, non esita a ricorrere al chirurgo estetico. Una delle sue protesi di silicone verrà trovata sul letto nel quale giace priva di vita.
Ma cosa ha spinto la marchesa a compiacere un marito affetto da voyeurismo e ad accettare l’umiliante degrado dell’accompagnamento con molti uomini? Nel dettaglio, quali possono essere le motivazioni, le spiegazioni di un rapporto così complicato ed esclusivo tra la coppia? Cosa può spingere la Fallarino verso una dipendenza così totale dal marito? Le risposte sono molteplici, e non tutte di facile comprensione. Una parte rilevante la gioca la condizione sociale del marchese: ricco, sicuro di sé, ha tutto. Lei non è della nobiltà, e questo probabilmente le pesa. Perciò accetta (volontariamente o no) il gioco a metà strada tra l’intrigante ed il degradante che la situazione erotica crea. Accetta “i personaggi” che di volta in volta il marchese propone per gli incontri sessuali. Tra di essi quasi sempre ci sono ragazzi prestanti, che però vengono regolarmente pagati, quasi a suggellare il rapporto mercenario, di scambio di semplice sesso che si crea.
Nel diario il marchese più volte esprime il timore di un possibile coinvolgimento affettivo della donna. Ma l’ossessione erotica si spinge anche oltre la frontiera del sesso voyeuristico. Il marchese sente il bisogno di immortalare l’amata. Molte delle foto che vennero rinvenute esprimono un effettivo “amore” per la compagna, ripresa non solo impudicamente, ma anche in pose che si potrebbero definire eleganti, alle volte con tenerezza inusitata.
L’opinione pubblica mostra un interesse sempre maggiore per la vicenda: si intrecciano dibattiti e discussioni, polemiche violente rivolte per lo più a quello che viene indicato come un mondo di perdizione e devianza. Cosa spinge il marchese al gesto estremo? Più che un’ipotesi, una certezza: Anna si è finalmente innamorata. Il giovane Minorenti è un bel ragazzo e verso di lui non nutre solo una semplice attrazione sessuale. Così gli incontri tra i due diventano clandestini, ma Camillo scopre tutto.
Si arriva così all’epilogo del dramma. Il giorno dell’omicidio il marchese dice al maggiordomo che vuole essere lasciato solo. I tre quindi si trovano nell’appartamento, per quello che sarà l’ultimo “incontro”. Poi scoppia la tragedia. Camillo spara alla moglie, poi al giovane e per ultimo volge l’arma contro sé stesso. Questo stabilità la Polizia Scientifica. Nessun mistero, quindi. Ma come già detto l’opinione pubblica è scossa. Ci si interroga anche su parti stralciate del diario, nel quale alcune voci dicono esserci nomi di attori e personaggi dello spettacolo. Escluso, per esempio, l’utilizzo da parte della coppia di droghe, così come esclusa la partecipazione dei due ad orge o a situazioni coinvolgenti altre donne. Esclusa la presenza di foto in cui la Fallarino fosse ritratta con altre donne. Escluso che il movente dell’omicidio andasse cercato in un presunto ricatto del giovane Minorenti.
La morte del marchese, suicida dopo il duplice omicidio, stabilì a chi spettasse la consistente eredità. Fu la figlia di primo letto di Camillo Casati, Anna Maria, la beneficiaria del patrimonio. La stessa Anna Maria ottenne il sequestro di una pubblicazione oscena in cui erano presenti molte delle famose foto.
Non si scoprirà mai come giunse il materiale alla stampa.

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