Proselitismo e terresamento
L’attività di proselitismo è la base per la ricerca del consenso e per l’allargamento della rappresentanza, consenso che si deve trovare sempre più attraverso un’azione sindacale che coinvolga e renda partecipe il territorio con interventi che la categoria chiede. Solo con una politica sindacale chiara e trasparente sarà possibile essere al centro del dibattito e delle decisioni sia in campo politico che sindacale.
Poiché il SILP per la CGIL è espressione di un patrimonio di lotte da salvaguardare, rispettare, conservare e tramandare, quale memoria storica del movimento di democratizzazione della Polizia del nostro Paese, iscriversi è una scelta importante perché il SILP per la CGIL difende e persegue la “confederalità”, la rappresentanza degli interessi generali dei lavoratori, interessi sociali insieme alle rivendicazioni contrattuali e di categoria.
Il territorio è l’asse centrale del radicamento e dell’iniziativa del SILP. Innanzitutto come scelta politica e non organizzativa, il SILP sul territorio deve essere il luogo dove riconnettere l’attività contrattuale, la tutela individuale, la partecipazione e l’estensione della rappresentanza. L’obbiettivo è dare risposte ai lavoratori, coinvolgerli attraverso la partecipazione dei delegati e i rappresentanti sulle scelte che deve compiere l’organizzazione.
Occorre una presenza costante nei luoghi di lavoro investendo con politiche mirate e strategie organizzative per far crescere il SILP nei luoghi sottorappresentati e per consolidarsi nelle realtà dove la presenza è già robusta, tenendo conto, come parametro generale, del rapporto tra iscritti e forza amministrata.
Per attrarre consenso e favorire il proselitismo il sindacato deve essere presente, riconoscibile nella sua azione, divulgare le proprie iniziative, coinvolgere e formare.
È fondamentale promuovere costantemente assemblee nei luoghi di lavoro.
È di centrale importanza investire sulla formazione dei quadri affinché la coscienza sindacale costituisca un tratto di identità e di valori da promuovere, difendere e divulgare e sui quali fondare l’attività sindacale.
È fondamentale investire sui giovani e sulle scuole per dare futuro e forza al sindacato. Occorre in tal senso, sia ai fini del proselitismo che della formazione, illustrare come è strutturata una O.S. come il SILP, cosa può fare oggi un sindacato come il SILP e come funziona il rapporto con la Confederazione. Non è marginale il fatto che i nuovi Allievi Agenti di Polizia provengono dall’esperienza dell’Esercito, cioè da un tipo di formazione nel quale il sindacato non è presente. Se il SILP deve proporsi ambizioso e proiettato nel futuro, deve avviare un nuovo metodo di proselitismo, che parta - sì - dalle Scuole di Polizia, ma che non si fermi a realizzare una serie di iscrizioni frutto dell’opera del momento e fine a se stessa, destinate inevitabilmente a perdersi laddove non si sia in grado di seguire concretamente i ragazzi e le ragazze nelle loro nuove sedi e nella loro nuova quotidianità.
È necessario fidelizzare ogni iscritta e ogni iscritto, conoscendone necessità e contesto, attraverso contatti e coinvolgimento, attraverso l’incontro e l’ascolto, affinché il tesseramento non sia solo basato su obbiettivi meramente quantitativi ma anche qualitativi, attraverso un metodo sempre più partecipativo e che coinvolga a ogni livello l’intero gruppo dirigente del SILP.
È importante proseguire con gli obbiettivi già individuati dal III Congresso, non ancora pienamente realizzati, con la conoscenza di quanti sono già sindacalizzati, composizione di genere, qualifiche, distribuzione territoriale e per uffici e competenze. Tutto questo dà modo di intervenire adeguatamente ed elaborare le necessarie forme di tutela.
Il lavoro di analisi dei dati numerici, che richiederà una opportuna conoscenza ed una adeguata capacità elaborativa ad ogni livello, sarà l’occasione per avviare riflessioni per cogliere ed interpretare per tempo eventuali difficoltà, lacune, ritardi organizzativi e politici.
L’idea di partecipazione e di trasparenza dovrà essere resa effettiva attraverso un percorso che renda pubblici e trasparenti i bilanci delle strutture.
La politica dei servizi
Il SILP per la CGIL ha proseguito la politica dell’istituzione, all’interno degli uffici di polizia, degli sportelli per i servizi. In varie province d’Italia questi sportelli sono già attivi e sono riconosciuti come punti di riferimento per i lavoratori e per le lavoratrici.
Questo al fine di determinare una più forte relazione tra rappresentanza sindacale collettiva e tutela individuale.
In un contesto più ampio, il sistema dei servizi della CGIL deve essere uno dei punti di forza del SILP sia in chiave di proselitismo che in chiave di consolidamento della propria presenza. I servizi che la CGIL offre ai propri iscritti si basano su attività e professionalità di riconosciuto livello e la loro qualità è una garanzia di tutela da diffondere meglio tra i lavoratori.
Non basta quindi centrare l’attività politico sindacale solo sulla contrattazione, sulla rivendicazione e sulla vertenzialità ma anche sui diritti conquistati nel tempo, da far valere come strumento di tutela che veda al centro la persona con i suoi bisogni, i suoi diritti, la sua dignità.
I servizi di patronato, di assistenza fiscale e più in generale riconducibili al sistema dei servizi della CGIL devono essere promossi e divulgati al massimo attraverso accordi centrali e territoriali cercando le condizioni più favorevoli.
Inoltre i programmi, le piattaforme e le iniziative di tutela promosse e studiate dal Patronato con il SILP, specifiche e qualificate per la categoria, dovranno essere incoraggiate e divulgate per raggiungere il maggior numero di lavoratori.
È importante, dunque, compiere un salto in avanti nel percorso verso l'obiettivo politico-organizzativo rappresentato dall’incremento delle attività di tutela individuale, dal potenziamento della confederalità dei servizi, dalla crescita del proselitismo e dalla fidelizzazione. È indispensabile avviare una maggiore sinergia fra la CGIL ed il SILP, attraverso un sempre più intenso collegamento con le Camere del Lavoro Territoriali per avvicinare i lavoratori di polizia, anche quelli in pensione, ai valori confederali ed alle opportunità dei servizi.
L’organizzazione dei servizi deve implicare il mantenimento dei collegamenti con tutto quanto fa parte della vita lavorativa e quella pensionistica. Diviene quindi importante e strategica la presenza del personale in quiescenza, sia nell’attività di formazione insieme al personale in attività, sia per la presenza all’interno degli sportelli, sia nell’attività di proselitismo.
La politica delle risorse
La gestione delle risorse costituisce uno strumento di crescita e di fiducia verso l’organizzazione.
I principi che devono stare alla base della gestione delle risorse devono essere la progettualità, la trasparenza, la solidarietà, il rigore e la responsabilità.
La gestione delle risorse deve privilegiare progetti legati ad una successiva verifica e analisi, alla formazione, all’iniziativa politico sindacale.
Le risorse legate alle agibilità sindacali devono essere gestite dal Centro al fine di garantire razionalità, funzionalità ed equità prevedendo iniziative sindacali e progetti mirati. Le risorse destinate alla periferia dovranno essere gestite dalle strutture evitando dispersioni, utilizzando al meglio anche quanto prevede la legge in materia di assemblee sindacali.
La strada intrapresa, che implica la conoscenza delle ore a disposizione al fine di limitare sprechi e restituzioni di agibilità alla parte datoriale, deve essere perseguita in modo da incrementare sempre più il principio di solidarietà tra le strutture.
Appare altresì utile immaginare nella piattaforma contrattuale la possibilità di frazionare le ore di permesso e di prevedere meccanismi di compensazione, da un anno all'altro, per le ore utilizzate in debito o in credito.
Le risorse finanziarie dovranno essere gestite in modo trasparente, secondo il principio della sostenibilità e del pieno rispetto di leggi e dei regolamenti.
Rapporti con la Cgil
L’azione del SILP per la CGIL è basata sul rispetto dell'autonomia dai partiti politici e dalle istituzioni.
Il SILP riafferma che i valori alla base della sua nascita sono quelli della CGIL e quindi vuole mantenere e rafforzare un rapporto forte, chiaro e irrinunciabile, che è politico-culturale e che rappresenta il punto di riferimento del nostro cammino.
Andranno ricercati i percorsi che consentano la reciprocità di rapporti che permetta di considerare e valutare come risorse i gruppi dirigenti del SILP anche in seno alla CGIL. Appare altresì utile immaginare la costruzione di rapporti sempre più organici con la CGIL prevedendo lo scambio di esperienze tra categorie con la presenza di lavoratori e lavoratrici di polizia in servizio o in quiescenza.
Va reso effettivo, su tutto il territorio, il rapporto con le Camere del Lavoro Territoriali, attraverso la presenza nei comitati direttivi, così come nei diversi momenti politici ed organizzativi reciprocamente individuati con presenze all’interno degli stessi, partecipazione ai direttivi, agli altri livelli organizzativi e politici e a tutti gli eventi di interesse comune.
Il superamento degli articoli 82 e 83 della legge 121/1981, che vietano la libera sindacalizzazione, iscrizione invece possibile ai partiti politici, è un obiettivo primario perché amplierebbe la sfera di libertà dei lavoratori di polizia e non solo. In tal senso la modifica dell’art. 83 della L. 121/1981 rappresenta un’occasione sprecata da parte della politica, che senza alcun tipo di trasparenza e confronto ha modificato questa legge aprendo l’iscrizione ai sindacati di polizia anche ai pensionati creando confusione e senza risolvere i punti di fondo della piena libertà sindacale, come già avviene per altri corpi di polizia.
Il SILP continua a sostenere unitamente alla CGIL la rivendicazione di una maggiore democrazia rappresentativa nelle forze armate per giungere all’individuazione di nuove forme di rappresentanza militare, sul modello del processo che ha portato con la Legge 121, oltre 30 anni fa, all’introduzione dell’attuale sistema di relazioni sindacali che ha senz’altro favorito l’efficienza e l’operatività delle forze di polizia a status civile, ha consentito rapporti più solidali e trasparenti con la società civile ed ha rafforzato la capacità di tenuta degli operatori in momenti drammatici come quelli della lotta al terrorismo e delle stragi di mafia.
L'obiettivo finale è sicuramente quello di superare qualsiasi vincolo giuridico che limiti le libertà sindacali negando la possibilità di garantire realmente i diritti del personale delle forze di polizia e delle forze armate.
La formazione
Centrale è il tema della formazione. Ogni struttura del SILP deve essere in grado di assicurare una qualificata azione sindacale in ottica confederale. Questo tema è strettamente connesso alla continua e costante costruzione del futuro dell’organizzazione in ogni territorio: bisogna investire in formazione di quadri anche per garantire il futuro della stessa, anche per individuare, rinnovare e sostenere la classe dirigente. I territori non devono vivere una relazione di “dipendenza tecnica” dalla Segreteria Nazionale, così come a questa ultima non si può chiedere un ruolo prettamente tecnico; la ragione dell’azione della Segreteria Nazionale deve caratterizzarsi quanto più possibile per la sua natura politica, anche nella dimensione sindacale.
La formazione è investimento strategico per il SILP e dovrà caratterizzarsi ai vari livelli territoriali attraverso anche il coordinamento di un apposito Dipartimento o Gruppo di Lavoro o comunque attraverso una regia nazionale. La formazione e l’aggiornamento dei dirigenti sindacali non può essere lasciato all’iniziativa dei singoli. Devono essere stimolati sia a livello nazionale che regionale attraverso opportuni momenti di incontro e approfondimento in modo che gli stessi partecipanti possano mettere in comune le proprie esperienze.
La formazione deve prevedere più livelli formativi che si svilupperanno all’interno delle competenze regionali e avrà sia caratteristiche tecniche sulle diverse materie (contrattazione, previdenza, sicurezza sul lavoro, disciplina, politiche di genere ecc.) che aspetti culturali confederali capaci di migliorare la conoscenza e i rapporti con la confederazione. È indubbio che il tema della Formazione chiama quello della gestione delle risorse e per questo saranno individuati, ad inizio anno, progetti formativi con la previsione di adeguate risorse per la loro effettiva realizzazione.
La formazione dei propri dirigenti e quadri è requisito essenziale di ogni organizzazione e lo è ancor di più per il sindacato, il cui scopo ultimo è quello della tutela diretta e indiretta dei lavoratori e delle lavoratrici. Per rappresentare al meglio i lavoratori di polizia è assolutamente necessario che tale formazione sia continua, precisa, mirata, differenziata.
Occorre individuare percorsi diversificati sia per livelli di competenza che per materia.
Per i nuovi quadri sindacali vi è la necessità di una formazione generale che affronti le relazioni sindacali, la contrattazione, il sistema dei servizi e i principi di confederalità. Proprio in relazione a questi ultimi appare utile che vengano individuati a livello nazionale, insieme alla CGIL, dei moduli comuni e che siano le strutture regionali ad avere il compito, e le relative risorse, di organizzare corsi provinciali o interprovinciali.
Informazione
L’attuale sistema comunicativo è basato su più canali di informazione: siti internet, social network, email, sms, notiziari on line. Tutto ciò a vari livelli: nazionale, regionale, provinciale.
Il mantenimento e lo sviluppo di tale molteplicità di mezzi e di livelli è positivo e funzionale a una maggiore diffusione delle informazioni, che deve però essere coerente con le politiche sindacali e organizzative della nostra organizzazione sindacale a livello nazionale e regionale. Un corretto bilanciamento tra pluralismo e coerenza è alla base di un’organizzazione sindacale articolata e confederale quale il SILP vuole essere.
Altro aspetto dell’informazione da sviluppare è quello di individuare strumenti di comunicazione tra lavoratori, lavoratrici e organizzazione. Occorre predisporre e sollecitare l’uso di social network, newsletter attraverso le mailing list, di email e di altri strumenti tecnologici per dare la possibilità a tutti i lavoratori di comunicare più agevolmente con l’organizzazione.
Se non più adeguata ai tempi ed eccessivamente onerosa appare la pubblicazione di una rivista nazionale stampata, rimane invece ancora indispensabile l’uso delle bacheche sindacali nei posti di lavoro.
Nel più ampio piano integrato della comunicazione si attueranno specifici programmi di investimento, tra i quali:
a. Per le strutture più piccole o per tutte quelle che non sono in grado di gestire in proprio un sito internet, andrà prevista una unica cabina di gestione (per contenere i costi) ed evitare il ridursi al singolo richiamo dal sito territoriale della Confederazione. Tutti i siti del SILP dovranno essere linkabili da quelli territoriali della Confederazione (e viceversa). Proprio i siti delle strutture minori dovranno delinearsi come strumenti concreti per avvicinare gli iscritti SILP al sistema servizi CGIL.
b. Le strutture dovranno sviluppare la presenza sui vari social network e dovrà essere “prassi” la condivisione di iniziative delle altre strutture, in particolare quelle del Nazionale e della Confederazione.
c. Trasmissioni in streaming: il nazionale e le strutture più grandi dovranno ricorrere alle trasmissioni in streaming come strumento di immediata comunicazione ed informazione in grado di anticipare (e integrare nella logica di comunicazione) il classico comunicato e/o volantino sia in occasioni di manifestazioni che di eventi (convegni, dibattiti, seminari, ecc.) che al termine di riunioni di particolare importanza.
d. Va rilanciata la funzione della bacheca sindacale e occorre uno sviluppo delle comunicazioni attraverso la posta elettronica corporate, non solo come strumento divulgativo dell’attività prettamente sindacale ma anche di quella politica e confederale. Si rende, quindi, necessario che in occasioni di eventi particolari -che vedono la partecipazione della Confederazione- si attivi una comunicazione (dal centro alle periferia e nelle varie diramazioni territoriali) che oltre ad inviare il materiale, fornisca indicazioni per l’esposizione dello stesso secondo i livelli di struttura interessati.
e. Altro aspetto su cui lavorare per supportare le strutture è rappresentato dal perfezionamento dell’area documentale sul sito internet, che dovrà diventare specifica, di facile e immediata consultazione, con riferimento ai pronunciamenti del tavolo ex art. 25, alle circolari che delineano linee di indirizzo a carattere generale su specifici temi, che dovrà comprendere testi guida aggiornati (prodotti dal SILP per la CGIL stesso) in materia di previdenza, singole tutele, politiche di genere, sicurezza sul lavoro, ecc.., nonché una sezione specifica dove si potranno consultare verbali delle contrattazioni decentrate, degli esami congiunti e delle commissioni provinciali delle altre realtà per trarne spunti e orientamenti nei diversi territori.
Iniziative di lotta
Il riconoscimento dei “pieni” diritti politici e sindacali per gli operatori della categoria continua ad essere un obiettivo irrinunciabile della nostra organizzazione.
Occorre affermare la necessità di proseguire sul percorso legato a scelte di lotta che tengano conto del fatto che il servizio di Polizia è un servizio pubblico essenziale, ampliando le forme di rivendicazione e di mobilitazione.
Ovvero la necessità di individuare altre forme che garantiscano il riconoscimento dei diritti e le rivendicazioni fondamentali dei lavoratori di polizia.
Il miglioramento e consolidamento dei rapporti con i media devono continuare ad essere diretti all'esportazione dei valori, progetti ed idee confederali quali elementi di identità del SILP per la società. Le rivendicazioni, il coinvolgimento della pubblica opinione, la diffusione delle argomentazioni di supporto alle tesi della nostra organizzazione, le mobilitazioni sul territorio dovranno continuare a rappresentare un momento di sintesi politicamente corretto e non strumentalizzabile.
Modifiche statutarie
Lo Statuto del SILP per la CGIL ha mostrato svariati punti lacunosi, distanti dalle pratiche confederali e permeabili a instabilità gestionali e organizzative.
Solo il Congresso potrà modificare lo Statuto. È stata tuttavia condivisa la necessità di elaborare modifiche, che ci avvicinino il più possibile alla CGIL, a cura di un gruppo specificatamente incaricato dagli organismi, sui seguenti punti:
• Cambiamento della denominazione SILP per la CGIL.
• Introduzione del principio del limite del numero di mandati consecutivi
• Obbligo per il direttivo di nominare un Presidente per tutto il mandato e di adottare un regolamento.
• Realizzazione della struttura unica Roma e Lazio e conseguenti assetti strutture provinciali.
• Assunzione della possibilità di fusione tra strutture
• Sostituzione del Consiglio Generale a tutti i livelli. Nuove forme di partecipazione.
• Eliminazione numero massimo di componenti Direttivo.
• Obbligo del Collegio Statutario Nazionale di adozione di un regolamento, così come il Collegio Ispettivo e il Comitato di Garanzia
• Introduzione del centro regolatore nazionale
• Adozione di pratiche e linguaggio nel rispetto dell'adeguata rappresentanza di genere e introduzione di norme antidiscriminatorie
• Adozione regole interne per dirigenti sindacali in seguito alla nuova formulazione dell'art.83 della L.121/1981.
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