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Maggio-Giugno/2016 - Mondo Poliziotto
Siulp
Piccolo vademecum contro i furti in abitazione
di a cura di Roberto Butelli, Segreteria Regionale Siulp Emilia Romagna

Secondo i dati Istat, la maggior parte dei ladri entrano in casa con raggiri (10,6%), oppure approfittando della distrazione dei padroni di casa (42,6%) o anche del fatto che sia particolarmente semplice aprire la porta di ingresso (5,1%). Nel 66% degli episodi, in casa non vi è nessuno al momento del furto. Secondo le Forze di Polizia, inoltre, i ladri agiscono in genere ove ritengono vi siano meno rischi di essere scoperti: ad esempio, un alloggio momentaneamente disabitato. Sulla base di questi dati statistici è stato elaborato questo semplice vademecum, ricordando a tutti che la cosa più importante in caso di furto, tentato furto o anche semplici sospetti, è chiamare sempre le Forze di Polizia attraverso i numeri di emergenza 113 (Polizia di Stato) e 112 (Carabinieri).

PORTE E FINESTRE

Fatevi installare, ad esempio, una porta d’ingresso blindata con spioncino a grand’angolo e di una catenella di sicurezza, oppure di una staffa di blocco mentre, in caso di costruzioni nuove sono consigliabili porte collaudate che ostacolano lo scasso.
Accertatevi che la chiave non sia facilmente duplicabile: le porte blindate e/o le serrature più famose, in genere, sono quelle più studiate dai ladri e quindi quelle che riescono ad aprire più facilmente: le serrature standard non offrono una protezione efficace contro lo scasso.
Anche per una modifica di porte già esistenti si consigliano soltanto elementi collaudati in quanto, generalmente, i prodotti a basso costo non soddisfano le esigenze.
Elementi consigliabili per una modifica completa sono: serrature a maschio con cilindretto sagomato e copertura di sicurezza, stipiti robusti, mascherine ben ancorate e fascette di sicurezza nella zona delle cerniere.
Anche una serratura di sicurezza, però, non serve se la porta è di spessore troppo sottile e se è inoltre collocata in un’intelaiatura poco resistente, così come gli ancoraggi nel muro, se troppo fragili, rendono inutili le serrature di sicurezza poiché possono essere facilmente scardinabili.
Porte d’ingresso a vetri sia di casa che d’appartamento sono dei punti particolarmente deboli.
Se avete bisogno della duplicazione di una chiave, provvedete personalmente o incaricate una persona di fiducia.
Evitate di attaccare al portachiavi targhette con nome e/o indirizzo che possano, in caso di smarrimento o di borseggio, far individuare immediatamente l'appartamento.
Le serrature a catenaccio trasversale sono una buona soluzione, devono essere collocate al di sotto della serratura principale e molto importante, ancorate saldamente al muro.
Al momento, le serrature per porte blindate più sicure sono quelle elettroniche a cinque cilindri che combinano l’uso di una chiave meccanica con le impronte digitali.
Porte di cantina accessibili dall’interno della casa, devono essere ovviamente assicurate come la porta d’ingresso principale, quindi dovrebbero possibilmente essere attrezzate di catenacci, catenacci trasversali o, semplicemente, di robuste barre trasversali.
Per la modifica di finestre e porte del balcone si consigliano i seguenti elementi: maniglie con serratura e relativa copertura che rende difficile lo scasso, fascia di sicurezza nella zona delle cerniere e, in ogni caso, serrature sulle aste.
Le inferriate alle finestre hanno senso soltanto se sono saldamente ancorate nel muro in modo da non poter essere smontate.
Le tapparelle dovrebbero essere munite di ulteriori elementi di sicurezza (fermi laterali) per non poter essere sollevate.
Anche le veneziane vanno assicurate dall’interno, eventualmente mediante barre trasversali.
Inoltre: negli ultimi tempi stanno aumentando i ladri che si introducono nelle case arrampicandosi sulle condutture del gas, sulle impalcature o sulle grondaie.
Attenzione quindi: anche se vivete ai piani alti tenete bene in conto i consigli sulla sicurezza di finestre, portefinestre dei balconi e abbaini, badando a non lasciare niente a portata di mano (scale, cavalletti ecc...) in quanto potrebbe servire ai malintenzionati come mezzo ausiliario per entrare.

VIDEOSORVEGLIANZA E ALLARMI

Gli impianti d’allarme non evitano il furto, lo segnalano soltanto e, nella migliore delle ipotesi, quando scatta l’allarme i ladri si danno alla fuga.
Gli impianti d’allarme sono delle apparecchiature altamente sensibili e perciò anche soggette a funzionamenti errati con conseguenti falsi allarmi.
In caso i falsi allarmi siano frequenti, è la credibilità degli stessi ad essere messa in dubbio con la conseguenza che, in caso di vera emergenza, nessuno presterà aiuto.
Nel caso di stabili particolarmente esposti al pericolo, è consigliabile l’allacciamento ad un allarme a distanza ad un comando di Polizia o Carabinieri, il quale farà attivare una procedura di controllo. Il teleallarme è un dispositivo ausiliario di collegamento con il pronto intervento del 113, è completamente gratuito e si può richiedere compilando un modulo anche scaricabile dal sito www.poliziadistato.it: per essere attivato è necessario aver già installato un sistema di antifurto a combinatore telefonico (omologato ai sensi della legge n. 46/90 e del D.M. n. 314/92). Lo stesso, in caso di allarme, provvederà a chiamare automaticamente tre numeri memorizzati dei soggetti che potrebbero intervenire per la disattivazione in caso di necessità e quello della Autorità di Pubblica Sicurezza.
I semplici cicalini magnetici da posizionare sugli infissi più a rischio, in modo da attivarsi al minimo tentativo di manomissione dell’infisso, dall’esterno, rappresentano un utile sistema economico e pratico poiché, proprio per la loro insignificante presenza, hanno con il loro allarme acuto e persistente, scoraggiato i ladri in molte occasioni.
Il costo irrisorio di pochi euro di ciascun elemento ne favorisce senz’altro l’impiego con l’unico inconveniente di doverli attivare uno per uno prima di andare a dormire, ma considerando il fatto che comunque prima di addormentarsi è bene verificare la chiusura degli infissi, risulta semplice estendere tale attenzione anche a questi utili dissuasori.
Anche l'installazione di videocitofoni e di telecamere a circuito chiuso sono accorgimenti validi che possono scoraggiare i malintenzionati.
E’ utile anche montare una telecamera del tipo “webcam” all’interno dell’appartamento, nel luogo che si intende controllare più di frequente (per esempio, l’ingresso): questo tipo di videocamera manda le riprese effettuate direttamente sul telefonino (alcune anche al buio), semplicemente avviando il relativo programma con una telefonata, con un sms oppure con una videochiamata a seconda del modello installato: farle funzionare è molto più semplice che spiegarlo.
Vi sono poi delle telecamere con specifici sensori che possono avvertire - con un videomessaggio sul cellulare (MMS) o per email - anche quando rilevano un movimento o una variazione di temperatura nell’appartamento, segnali questi che potrebbe essere stata aperta una porta o una finestra.
Prima di montare una di queste speciali ”spie”, conviene informarsi sulle varie caratteristiche dell’apparecchio considerato, sulle modalità della sua alimentazione, su eventuali collegamenti del computer da impostare, sui telefonini che si possono utilizzare ed i programmi che si devono scaricare.
E’ bene ricordare che la continua evoluzione tecnologica fa si che telecamere di questo tipo abbiano comunque il costo di alcune decine di euro, rendendole alla portata di tutti.
Se telecamere di questo tipo sono considerate troppo complicate e/o costose, possono essere molto utili anche quelle più tradizionali che si limitano a registrare tutto ciò che accade: le più moderne, sebbene dal costo molto limitato (poche decine di euro) filmano anche in condizioni di scarsa illuminazione e si attivano solo quando avvertono un movimento, riducendo i costi di esercizio.
Queste telecamere, pur non inviando messaggi o allarmi, sono utili in quanto le immagini registrate possono essere utili alle Forze di Polizia per individuare gli eventuali malfattori ed hanno comunque un ottimo effetto deterrente.
Per questo nei condomini è consigliabile installarne una nell’androne principale, ricordando che nelle aree comuni ed all’esterno è obbligatorio affiggere i cartelli che avvisano che l’area è sottoposta a videosorveglianza (legge sulla privacy).
ILLUNINAZIONE

La luce scoraggia i ladri e rende più complicate le loro intenzioni, per questo è opportuno illuminare con particolare attenzione gli ingressi e tutte le zone buie: le moderne tecnologie prevedono peraltro bassi consumi, consentendo in questo modo una maggiore illuminazione a costi comunque contenuti.
Valutate, insieme ai vostri vicini, la necessità di illuminare i punti esterni del palazzo, le scale e in generale l’edificio.
Se all'esterno c'è un interruttore della luce, proteggetelo con una grata o con una cassetta metallica per impedire che qualcuno possa disattivare la corrente, sia per staccare eventuali allarmi, che per simulare falsi black out.
Oltre alle zone che devono essere illuminate in maniera continuativa come gli ingressi, costituiscono un efficace deterrente i sensori di movimento che attivano luci in maniera temporizzata: rilevando un movimento, questi sensori, del costo di pochi euro, attivano una o più luci creando un effetto sorpresa e disorientando gli eventuali malintenzionati.
In presenza di telecamere esterne, seppur in grado di filmare al buio, una buona illuminazione consentirà delle riprese di qualità superiore e quindi più utili.
All’interno dell’abitazione, può essere utile collegare una lampada ad una presa temporizzata digitale programmabile settimanalmente ad accensione casuale (costo circa 20 euro), ben in vista da finestre e balconi, in quanto dà l’idea che in casa vi sia sempre qualcuno.
Anche per finestre e balconi è utile installare luci attivabili dall’interno dell’appartamento, cosi come i sensori di movimento descritti sopra: qualora un ladro tenti di entrare arrampicandosi dal balcone, il sensore rileverà il movimento ed accenderà prontamente la luce.

SICUREZZA PARTECIPATA

Ciò che caratterizza principalmente la sicurezza partecipata può essere definito “il controllo di vicinato”, cioè un’attiva partecipazione dei cittadini che sono chiamati a formare delle vere e proprie reti di reciproco sostegno e di comunicazione, e ad effettuare un’attenta opera di sorveglianza della zona.
Ovviamente non si parla di ronde o di espedienti simili, in quanto tutti gli interventi devono essere sempre e comunque effettuati dal personale delle Forze di Polizia.
Cercate, per esempio, di conoscere i vostri vicini e da loro farvi conoscere, in modo da sapere sempre se le persone che vi circondano siano affidabili o se siano invece degli sconosciuti.
Scambiatevi con i vostri vicini i numeri di telefono per poterli contattare in caso di prima necessità., ma anche per poter ottenere informazioni rapide e sicure.
Anche scambiarsi notizie che riguardano il condominio, l’isolato o il quartiere costituisce un buon sistema per essere aggiornati circa particolari situazioni: particolari avvenimenti (es.: furti, truffe ecc.), presenza di individui sospetti (es.: una o più persone sconosciute a piedi o in auto, oppure finti operai ecc.), così come essere a conoscenza del fatto che i vicini di casa saranno assenti per un periodo determinato, può essere utile per capire se un ladro d’appartamento si è introdotto nella loro abitazione.
Prestare sempre attenzione a presenze inusuali o strane e confrontarsi su ciò con i vicini di casa è un buon metodo di sicurezza partecipata che, se posta in essere da diverse persone, costituisce un valido strumento di difesa passiva.
Non mettete al corrente tutte le persone di vostra conoscenza dei vostri spostamenti, soprattutto in caso di assenze prolungate, ma solo quelle fidate e, se possibile, i vostri vicini di casa.
Attenzione alla cassetta delle lettere: se rimanete lontani da casa a lungo, chiedete a qualcuno di ritirare la posta per voi, poiché molta corrispondenza e materiale pubblicitario in una cassetta delle lettere stimola l’attenzione dei topi d’appartamento: ricambiate la cortesia dei vostri vicini quando saranno loro ad essere assenti per lungo tempo.

VARIE

In caso di porte d’ingresso (a vetri e non), non lasciare mai la chiave nella toppa, neanche per pochi minuti, così come non si deve mai nascondere le chiavi all’esterno in quanto i ladri conoscono ogni nascondiglio.
Mettete solo il cognome sia sul citofono sia sulla cassetta della posta per evitare di indicare il numero effettivo di inquilini in quanto il nome identifica l'individuo, il cognome la famiglia.
Se abitate da soli, non fatelo sapere a chiunque.
Quando suona il campanello chiedere sempre chi è, usare lo spioncino, la staffa di blocco o una catenella.
Conservate in un luogo sicuro fotocopie dei documenti di identità e gli originali di tutti gli atti importanti (rogiti, contratti, ricevute fiscali, etc.).
Redigere un inventario di tutti gli oggetti di valore (per esempio gioielli od opere d’arte) che si conservano nell’appartamento, allegandovi le relative ricevute fiscali per l’eventuale assicurazione, se messe da parte e, comunque, ricordarsi di farlo per gli acquisti futuri.
Si può anche predisporre per ciascuna opera d’arte il “documento dell’opera d’arte” la cui redazione è suggerita proprio dal Comando Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri, può essere realizzato a cura diretta del proprietario per ogni pezzo e deve contenere indicazioni dell’oggetto, dell’autore, dell’epoca, della tecnica e del materiale utilizzato e delle sue dimensioni, nonché una breve descrizione. A tale scheda va allegata una foto o - se posseduta - una copia fotografica dell’opera, rilasciata dall’antiquario con retroscritta una dichiarazione firmata sull’autenticità dell’originale.
Non informate mai nessuno del tipo di apparecchiature di cui vi siete dotati, né soprattutto della disponibilità di eventuali casseforti.
Stipulare una polizza assicurativa ad hoc per garantirsi in caso di avvenuto furto, leggendo con attenzione ogni singola clausola, in quanto se non vengono rispettate le condizioni previste (ad esempio, porte o finestre blindate, griglie alle finestre, maniglie antiscasso, cassaforte, idoneo sistema di allarme ecc.), la copertura assicurativa non è operante e si è pagato il premio invano. Alcune compagnie, infatti, non risarciscono il furto subìto se non vi è stato lo scasso ovvero se la “colpa” del sinistro è da attribuirsi in parte anche al danneggiato, il quale, per esempio, abbia dimenticato una porta o una finestra aperta o non abbia cambiato la serratura dopo aver perso le relative chiavi.
Usate Facebook o Twitter? Non condividete sui social network ogni momento della vostra vacanza a partire dalla partenza: i ladri usano anche questi strumenti per studiare al meglio l’obiettivo dei propri furti.
Specie negli immobili in condominio ed in mancanza di un portiere, bisogna stare attenti ai comportamenti di coloro che svolgono le pulizie di androni e di pianerottoli degli stabili: infatti, qualche pulitore ha l’abitudine di lasciare - dopo aver pulito - il tappetino, specie se rigido, sollevato in alto o appoggiato vicino alla porta d’ingresso dell’unità immobiliare e questo, in assenza del proprietario, rappresenta un indizio che in casa non c’è nessuno.
Anche la targhetta con i dati dell’amministratore può essere utilizzata per truffare i condòmini: può infatti capitare che un malintenzionato entri in condominio, legga il nominativo dell’amministratore e poi, suonando alla prima porta che le capita, si finga una persona mandata da lui.
Fare attenzione ai nuovi contatori elettronici dell’Enel, che possono segnalare l’assenza dalla propria abitazione e rappresentare così un valido aiuto per coloro che progettano un furto.
Infatti, questi nuovi congegni, hanno una funzione inusitata: due spie luminose, poste sul lato sinistro del contatore, indicano il prelievo o meno di energia elettrica e - quando non c’è consumo da più di 20 minuti, ovvero quando ci si allontana da casa e si spengono diligentemente tutti gli elettrodomestici o si stacca il contatore - le due spie si accendono e restano accese fin quando il consumo non riprende. Proprio per la presenza di queste spie, è bene mettere in protezione i nuovi contatori, per esempio posizionandoli in armadietti a muro chiusi oppure in locali non accessibili agli estranei.
Se questo non è possibile, si possono adottare altri accorgimenti, come lasciare accesa la spia luminosa del televisore che, avendo necessità di energia elettrica, impedisce - pur determinando un dispendio economico - che si accendano le due spie del contatore.
In caso di assenza, lasciare in casa una radiosveglia attiva che suoni di tanto in tanto, oppure installare una luce ad intermittenza che saltuariamente si accenda e si spenga.
In caso di assenza breve, televisione o radio accesi simuleranno la presenza di qualcuno all’interno dell’appartamento.
Se rientrando a casa notate una finestra o la porta d’ingresso aperta, oppure udite dei rumori provenire dall’interno, evitate assolutamente di intervenire ma chiamate tempestivamente il 113 o il 112, fornendo all’operatore ogni utile notizia: nome, indirizzo, anomalia riscontrata ecc. ed attendendo l’arrivo di una pattuglia.
SE NONOSTANTE TUTTO...

Se nonostante tutto ciò avete comunque subito un furto, è assolutamente necessario allertare immediatamente le Forze di Polizia attraverso i numeri di emergenza 113 (Polizia di Stato) o 112 (Carabinieri) e fare subito denuncia del furto subìto, presso la Questura, il Commissariato di Pubblica Sicurezza, la Compagnia o Stazione dei Carabinieri, specificando in apposito elenco tutti i beni e i documenti sottratti e, in caso di furto di opere d’arte, consegnando il “documento dell’opera d’arte”, se predisposto.
Gli anziani, i malati o i portatori di handicap possono avvalersi del servizio di “denunce a domicilio”, telefonando al 113 e chiedendo l’assistenza di un agente presso la propria abitazione.
Consultare sul sito Internet della Polizia di Stato, all’indirizzo www.poliziadistato.it, la bacheca della refurtiva recuperata, con catalogo fotografico di vari oggetti ritrovati.
Per poter recuperare i propri beni è indispensabile presentare una copia della denuncia di sottrazione ed essere in grado di descrivere dettagliatamente il materiale prima di procedere al riconoscimento.
E’ utile visionare anche il sito dei Carabinieri (www.carabinieri.it), ove è possibile consultare la sezione, realizzata dal Comando Tutela Patrimonio Culturale, che ospita una banca dati delle opere d’arte rubate.

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