Colloquio con la deputata del Movimento 5 stelle. «Potremmo
anche assumere 20mila nuovi agenti, ma ciò non garantirebbe
una maggiore sicurezza»
Quando viene fissata l’intervista è piena estate, i temi legati alla sicurezza però sono sempre in primo piano e le notizie non sembrano mancare. Sullo sfondo la minaccia del terrorismo, il Giubileo straordinario voluto da Papa Francesco e in primo piano lo sdegno per il fastoso funerale del boss Vittorio Casamonica.
Urla e risate in lontananza, la chiamata è iniziata da pochi secondi e la mia impressione “sulla cittadina” Roberta Lombardi è confermata. La deputata del Movimento 5 stelle ha un tono deciso e cordiale e anche se si trova in vacanza con la famiglia il suo pragmatismo non sembra vacillare. A differenza di molti politici si intuisce quasi il suo recente passato da lavoratrice nel settore della logistica.
Con il decreto antiterrorismo, presentato dal ministro Angelino Alfano e le nuove 2.500 assunzioni nelle diverse Forze di polizia, la sicurezza del Giubileo, secondo lei, sarà garantita?
Se dovessimo rispondere a questa domanda sulla base di quello che abbiamo visto durante il funerale del capostipite del clan dei Casamonica, lei capisce che la mia risposta non potrebbe che essere negativa.
Potremmo anche assumere ventimila nuovi agenti, ma credo che questo non garantirebbe una maggiore sicurezza per i cittadini.
Il Comparto Sicurezza non è formato solo da persone, è un’insieme di competenze, mezzi, risorse, personale e soprattutto intelligence. Se manca uno di questi elementi si rischia la tragedia o la figuraccia.
Oggi assistiamo, oltre ad una carenza strutturale di personale, ad un’assenza di metodo e di intelligence. Si notano, infatti, illogicità nella ripartizione degli operatori della sicurezza e una superficialità di analisi allarmante. Queste premesse portano a quei vuoti, quei black out, osservati durante il funerale al Tuscolano a Roma.
Oltre alla mera figuraccia di Roma, cosa ne pensa dei fatti successi al Tribunale di Milano agli inizi di aprile? Non crede che in questo caso si gettino ombre inquietanti sulla capacità dello Stato di tutelare l’incolumità dei cittadini?
In quel caso il problema è soprattutto legato agli appalti di sicurezza concessi a società private invece che gestiti dallo Stato. Questo tema è molto complesso e articolato ed ha ripercussioni sulla vita di tutti, oggi e nel futuro.
Ci sono delle funzioni dello Stato, tra cui la sicurezza nazionale, che non possono essere affidate a società private. L’esempio più recente e lampante è il furto subito da Hacking Team, la società italiana che fa software-spia per governi. Un pesante attacco hacker l’ha colpita il 6 luglio. Molte Istituzioni, e molti politici, sono coinvolti in questo furto. Se le Istituzioni giudiziarie italiane perdono di credibilità ne risentono tutti, è molto pericoloso. Ci si chiede come sia potuto succedere. Come è possibile che lo Stato italiano e i servizi segreti vadano ad affidare una cosa così delicata tramite un appalto esterno e non abbiano le risorse per farlo loro stessi.
In questi ultimi anni delegare alle Forze Armate la gestione dell’ordine pubblico ed esternalizzare alcune funzioni dello Stato è servito a risparmiare e a fornire alla cittadinanza, sempre più impaurita, una sicurezza di facciata.
Sì ormai gli eventi in cui si palesano enormi lacune sulla sicurezza sembrano moltiplicarsi. Ricordo ancora chiaramente il danneggiamento della fontana del Bernini in Piazza di Spagna da parte dei supporter del Feyenoord, in città per l'Europa League. Il restauro era costato 200mila euro. Anche in questo caso l’opera di intelligence e di “gestione della piazza” sembrava completamente assente. ... [continua]
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FOTO: Roberta Lombardi - M5S
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