Intervista a Manlio Milani, fondatore della Casa
della Memoria di Brescia e portavoce
dell’Associazione dei familiari delle vittime
«L’impegno democratico alla fine paga, non bisogna mai demordere, mai». La voce ferma, che sembra cedere all’emozione solo in qualche frangente, la lucidità di chi combatte da 41 anni per la moglie Livia e gli altri 7 che hanno perso la vita, di chi ha continuato a credere nello Stato, nonostante tutto. Da quel 28 maggio 1974 Manlio Milani non ha mai più lasciato Piazza della Loggia. 77 anni, fondatore della Casa della Memoria di Brescia e portavoce dell’Associazione dei familiari delle vittime, Milani è il simbolo di chi si è battuto incessantemente per rivendicare verità e giustizia. Dallo scorso 22 luglio quel traguardo sembra più vicino.
Il Presidente della Corte d’assise d’appello di Milano legge la sentenza e lei?
Io ho avuto due atteggiamenti. Da un lato sono tornato a quel 28 maggio, a mia moglie, ai miei amici, a come eravamo usciti di casa contenti e convinti di andare in piazza, per ribadire il valore della protesta contro la violenza neofascista e riaffermare la parola dei cittadini contro ogni sopruso. Con un forte elemento di nostalgia, come è naturale che sia, pensando a come eravamo.... [continua]
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FOTO. Manlio Milani
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