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Settembre-Ottobre/2015 - Interviste
Sociale
Quale futuro per il servizio civile?
di Vittorio Bonanni

Il punto di vista di Licio Palazzini, presidente di Asc Arci Servizio
Civile e della Conferenza nazionale Enti per il servizio civile

Crisi economica o crisi di vocazione? Oppure tutte e due le cose insieme? E come interagisce questo trend delle organizzazioni di volontariato, emerso nell’ultimo rapporto del Csvnet (Coordinamento nazionale dei centri di servizio per il volontariato) presentato qualche giorno fa all’Expo di Milano con l’andamento del servizio civile, settore fortemente depotenziato in questi ultimi anni? Abbiamo fatto queste domande ad una persona che vive quotidianamente queste problematiche. Si tratta di Licio Palazzini, presidente di Asc Arci Servizio Civile e della Conferenza nazionale Enti per il servizio civile.

Presidente, che cosa pensa del recente rapporto del Csvnet sulle organizzazioni di volontariato? Siamo effettivamente di fronte ad una crisi oppure come sostengono alcuni a modalità nuove di approccio a questo impegno?
Che fosse in atto un processo di invecchiamento nelle persone impegnate civicamente - e sottolineo che più che di volontariato parlerei di impegno civico in quanto esiste anche la promozione sociale, ci sono tanti gruppi spontanei e il volontariato giuridicamente parlando è solo una delle tipologie – era evidente dai tanti segnali che arrivavano. E non potevamo dunque essere stupiti per tre principali ragioni.
Quali?
Una demografica. Cioè il progressivo invecchiamento della popolazione italiana e quindi anche dei volontari. La seconda riguarda invece la continua derisione del valore dell’impegno civico da parte dei media, dei produttori culturali e anche di molti soggetti istituzionali che dagli inizi degli anni ’90 del secolo scorso è stato speso a piene mani. Il terzo invece si deve alla marginalizzazione dei giovani dalla vita sociale ed economica. Forse questo viene un po’ sottovalutato nella ricerca realizzata dal Csvnet. Dove il venir meno dell’impegno dei giovani nelle organizzazioni di impegno civico deriva anche dal fatto che sono appunto tagliati fuori da tantissime parti di vita sociale. Da quella economica a quella istituzionale e ovviamente alla fine anche quella sociale ne risente di conseguenza... [continua]

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FOTO: Lucio Palazzini

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