L’appello di don Di Noto all'Onu:
Dichiari la pedofilia crimine contro l'umanità
Una molletta rossa. Da qui parte la chiacchierata con don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente dell'associazione Meter onlus, da 27 anni in prima fila nella lotta alla pedofilia e alla pedopornografia.
Che significato ha questa molletta che porta sempre con sé, don Fortunato?
La conservo gelosamente e se la perdessi ne prenderei un'altra: me l'ha donata una bambina vittima di abusi sessuali, che ora ha 13 anni. E' la dimostrazione che i bambini, quando vengono accolti e aiutati dopo aver vissuto questi drammi profondi, a volte riescono a trovare punti di riferimento.
E' stato bello quando me l'ha consegnata, perché mi ha spronato: "Non mollare mai più, non mollare". Ed è questo che conta, perché il coraggio di andare avanti te lo dà proprio il dramma di questi bambini. Il nostro lavoro è una goccia nell'oceano, ma se non lo facessimo il nostro rammarico aumenterebbe.
Cos'è più terribile: snocciolare i numeri del rapporto o sviscerare tutto quello che ruota intorno?
Non ho mai avuto paura del male né tantomeno di guardare in faccia ciò che di disumano gli adulti fanno nei confronti dei piccoli. Ci sono forme di violenza che a volte raggiungono livelli talmente indicibili che non riesci neppure a raccontarli. Però se penso che Meter sta continuando a dare un contributo, credo che questo sia il volto bello degli uomini e anche quello di una Chiesa che sta dalla parte dei bambini, di coloro che non hanno la capacità di parlare e gridare.
Un conto è dire: diamo da mangiare ai poveri e sollevarli da una situazione di degrado. Ma qui stiamo parlando di cose molto più profonde, che colpiscono l'intimo già dal periodo dell'infanzia. ... [continua]
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