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Maggio-Giugno/2018 - Interviste
Riciclaggio
Mala del Brenta - La caccia al tesoro di Felice Maniero
di a cura di Marco Scipolo

Intervista al tenente colonnello Maurizio Querqui, comandante
del Gruppo Investigativo Antiriciclaggio del Nucleo
Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza,
che racconta dettagli e sviluppi dell’“Operazione Sottana”

La confisca di tre immobili di valore in Toscana e la condanna, per riciclaggio, in primo grado di un prestanome (il quale aveva optato per il rito abbreviato) sono i più recenti risvolti processuali dell’Operazione Sottana – che ha impegnato per diverso tempo la Guardia di Finanza e i pm della Dda di Venezia, Paola Tonini e Giovanni Zorzi – relativa al tesoro nascosto di Felice Maniero, l’ex boss della “Mala del Brenta” (la mafia veneta). Si registrano anche pronunce di prescrizione e assoluzione per la sorella di Maniero, mentre è in fase dibattimentale – nel procedimento ordinario – la posizione del promotore finanziario che, secondo l’accusa, avrebbe aiutato il prestanome negli investimenti illegali. Responsabile (soltanto tra il 1982 e il 1993) di 166 reati, Felice Maniero diventò nel 1995 collaboratore di giustizia e ora vive sotto un’altra identità lavorando come imprenditore. Per conoscere i dettagli dell’indagine sulla gestione e la mimetizzazione del patrimonio illecito di “Faccia d’angelo” e le ultime novità giudiziarie in merito, abbiamo intervistato il tenente colonnello Maurizio Querqui, comandante del Gruppo Investigativo Antiriciclaggio del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Roma della Guardia di Finanza. Già comandante della Tenenza di Rovereto e del Nucleo di Polizia Tributaria di Livorno, Querqui ha inoltre prestato servizio in passato presso il Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze e il Terzo Reparto Operazioni del Comando Generale. Laureato in Giurisprudenza, Scienze politiche e Scienze della sicurezza economico-finanziaria, è titolato “Corso Superiore di Polizia Tributaria” al termine del biennio di formazione del 41esimo Corso.

Tenente colonnello Querqui, può illustrarci in sintesi i risultati dell’inchiesta sul tesoro di Felice Maniero? Siete riusciti a individuare tutto il “gruzzolo” dell’ex boss?

L’indagine penale ha portato, poco più di un anno fa, all’arresto in carcere di Riccardo Di Cicco, già cognato e prestanome di Felice Maniero, e del broker Michele Brotini, che ha fornito la propria consulenza professionale nelle operazioni di riciclaggio del patrimonio illecito. Sono stati sequestrati undici autovetture, quattro immobili, di cui tre di pregio, cassette di sicurezza e conti bancari, per un importo complessivo superiore a 17 milioni di euro.
Parallelamente, tre beni immobili sono stati sottoposti anche a sequestro anticipato in applicazione delle misure di prevenzione, alla luce della pericolosità sociale rilevata dalle molte sentenze passate in giudicato che hanno accertato in capo al Maniero un ruolo apicale nell’associazione a delinquere di stampo mafioso denominata “Mala del Brenta”. Si tratta di unità immobiliari di notevole valore e, in particolare, di una villa di pregio denominata “Paradiso” situata nel comune di Santa Croce sull’Arno (Pisa), oggetto nel corso del tempo di importanti lavori di ristrutturazione, di una casa al mare ubicata nel comune di Marina di Pietrasanta (Lucca), nonché di una villetta sita nel comune di Fucecchio (Firenze). Il sequestro è stato motivato anche sul presupposto del concreto pericolo che gli stessi beni potessero essere sottratti o alienati, avendo Riccardo Di Cicco manifestato la volontà di avviare trattative per la vendita a terzi, contattando titolari di agenzie immobiliari e prendendo appuntamenti con persone interessate all’acquisto. ... [continua]

LEGGI L'INTERVISTA COMPLETA:
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FOTO: La casa a Marina di Pietrasanta (LU) confiscatae riconducibile all'ex boss

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