Colloquio con Damiano D’Angelo, ispettore capo
della Polizia di Stato in pensione e responsabile
dell’Ufficio Antiusura del Comune di Verona
L’usura, insieme al racket, è un fenomeno sommerso, che avviene nel silenzio. Chi ne rimane vittima fatica, ancora, a denunciare. Strozzinaggio ed estorsione sono reati che pesano sul sistema economico e imprenditoriale del Paese, come ha ricordato di recente anche il Commissario straordinario del governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Domenico Cuttaia. Il contrasto a queste attività illegali viene effettuato attraverso misure repressive delle Forze dell’ordine e dell’Autorità giudiziaria contro chi le gestisce e anche grazie a strumenti di aiuto alle vittime da parte dello Stato, come l’apposito Fondo di solidarietà per gli imprenditori che denunciano.
Nel 2017 il relativo Comitato ha esaminato 2.426 posizioni (1.610 riguardanti l’usura, 816 concernenti l’estorsione) deliberando, a livello nazionale, un sostegno di quasi 18 milioni di euro (circa 11 milioni e mezzo per i 161 accoglimenti di istanze di elargizione in favore delle vittime dell’estorsione, e 6 milioni e mezzo per i 79 accoglimenti in favore delle vittime dell’usura) ovvero quasi il doppio della somma erogata nel 2016.
Più in dettaglio, per elargizioni alle vittime di estorsione la Sicilia è la regione che ha ricevuto la cifra più alta (3 milioni e 902mila euro), seguita dalla Calabria (3 milioni e 258mila euro) e dalla Campania (1 milione e 714mila euro). Sul fronte inerente alle vittime di usura, invece, è la Campania ad aver fatto registrare il maggior importo per mutui (3 milioni e 678 mila euro), seguita dalla Sicilia (1 milione e 126mila euro) e dal Lazio (472mila euro).
Al fianco delle Istituzioni, vi sono diverse realtà, associazioni e organizzazioni antiusura e antiracket che sensibilizzano le vittime a presentare la denuncia e promuovono sul territorio l’educazione alla legalità. Polizia e Democrazia ha voluto conoscere l’esperienza dell’Ufficio Antiusura del Comune di Verona, considerato capofila nazionale, intervistandone il responsabile, Damiano D’Angelo, ex ispettore capo della Polizia di Stato, che abbiamo incontrato al secondo piano di Palazzo Barbieri, sede del Municipio di Verona.
Signor D’Angelo, quando e come è nato l’Ufficio Antiusura del Comune di Verona?
È sorto ufficialmente nel novembre 2006, su mia proposta all’Amministrazione comunale guidata da Paolo Zanotto. L’Ufficio, istituzionale, è sempre stato confermato anche dalle successive Amministrazioni, quelle di Flavio Tosi e quella dell’attuale sindaco Federico Sboarina.
Attualmente è compreso nell’Assessorato comunale alle attività economiche e produttive e al commercio diretto da Francesca Toffali. Fare parte delle Istituzioni è importante perché significa avere delle garanzie per tutti.
So che in alcuni Comuni questo compito di assistenza alle persone sotto usura viene svolto, invece, dall’Urp (Ufficio per le relazioni col pubblico) o da alcuni Sportelli che fanno capo ad associazioni antiusura e antiracket. La mia attività è di volontariato e di impegno sociale.
All’epoca, presentai un programma per la costituzione di questo Ufficio. La motivazione me la fornì un articolo del giornale L’Arena che parlava di una signora sotto usura, un’imprenditrice che a un certo punto, stanca di pagare, aveva chiesto al proprio usuraio di lasciarle almeno i soldi per comprarsi una pistola per potersi ammazzare. Mi sono chiesto: perché alle persone che vogliono denunciare non si danno ulteriori informazioni sulle leggi 108 del 1996 e 44 del 1999? E così è nato l’Ufficio. ... [continua]
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