Attacchi jihadisti, foreign fighters, fronti caldi
e politiche di sicurezza: ne abbiamo parlato
con Francesco Strazzari, docente di Relazioni internazionali
alla Scuola superore Sant’Anna di Pisa
Terrorismo, attentati jihadisti, foreign fighters, teatri di guerra, zone di crisi, ma anche le ripercussioni di tale violenza, le reazioni e le politiche di sicurezza in Europa, senza dimenticare il modello di sicurezza che si sta imponendo e i relativi rischi. Su questi argomenti abbiamo interpellato il docente universitario Francesco Strazzari, professore associato di Relazioni Internazionali alla prestigiosa Scuola Superiore di studi universitari Sant’Anna di Pisa e affiliato al Nupi (Norwegian Institute of International Affairs) di Oslo. Laureatosi “summa cum laude” in Scienza politica, Strazzari è stato anche associato dell’Euiss (European Union Institute for Security Studies) di Parigi.
Tra i maggiori esperti di sicurezza europea e di conflitti nello spazio di prossimità dell’Europa, è autore del libro “Terrore sovrano. Stato e jihad nell’era postliberale” (ed. Il Mulino), scritto lo scorso anno con Marina Calculli. Ha firmato, tra l’altro, anche il volume “Notte balcanica. Guerre, crimine, Stati falliti alle soglie d’Europa” (ed. Il Mulino, 2008). Sono numerose, inoltre, le sue pubblicazioni scientifiche, su riviste in inglese, su temi specifici come il crimine organizzato. «Non c’è sicurezza senza diritti», ha sottolineato Strazzari nell’intervista che ci ha rilasciato.
Professor Strazzari, qual è il bilancio della cosiddetta “war on terror” proclamata dagli Stati Uniti? Il terrorismo sta avanzando o indietreggiando?
Il bilancio è piuttosto magro perché, a ormai parecchi anni da quell’autunno 2001, vediamo espandersi i fronti all’interno dei quali la tattica terrorista viene impiegata. Fronti di guerra dai quali partono poi “onde sismiche” che raggiungono anche Paesi in pace, pensiamo agli attacchi negli ultimi anni in Europa, un Continente che non è in guerra, ma che ha subito una serie di attacchi orditi a partire da scenari di guerra in Medio Oriente. A guerra si sussegue guerra, soprattutto in un arco di crisi che va dall’Estremo Oriente fino al Sahel. ... [continua]
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