La Segreteria Provinciale del SIULP di Modena esprime un sentito plauso per il recente operato dei colleghi del Commissariato P.S. di Mirandola, il quale ha permesso di interrompere un’importante attività di spaccio di stupefacenti, riscuotendo infatti una notevole risonanza tra i cittadini dell’Area Nord e non solo.
Una brillante operazione che si unisce alle tante lodevoli iniziative poste in essere dai poliziotti modenesi a tutela delle nostre comunità, ma che risulta senza ombra di dubbio ancor più degna di nota, se si pensa che l’attività di spaccio stroncata non era quella di semplice cessione di droga a consumatori, ma un costante e continuo rifornimento di droga ad ulteriori rivenditori, i quali poi, a loro volta, rifornivano i clienti.
Questo particolare di primo piano, unito al fatto che recentemente sono stati arrestati dal Commissariato di P.S. di Mirandola due spacciatori che da Modena si portavano fin nella Bassa modenese per rivendere cocaina purissima, fa supporre che questo territorio venga considerato non presidiato, poco controllato e di fatto facile preda per trafficanti piccoli e grandi.
Considerazione inquietante che ci fa pensare che, oltre ai delinquenti stanziali, la Bassa sia gradita anche dai cosiddetti “pendolari del crimine”, professionisti che studiano i territori e che scelgono in base al criterio del minor controllo di polizia e quindi di maggior sicurezza per loro.
Il Commissariato di Mirandola, nonostante i lodevoli sforzi del personale tutto, è da sempre l’Ufficio distaccato più sguarnito in termini di uomini e di mezzi dell’intera provincia, ciò a causa di scelte gestionali passate assai discutibili, ma anche per problemi che sono poi comuni a tutta Italia.
La commistione di questi fatti, unita al fatto che anche da punto di vista logistico Mirandola soffre di gravi problemi, rende il quadro complessivo assai preoccupante.
È noto a tutti infatti, che gli stabili ubicati occupati dal Commissariato e dal Distaccamento di Polizia Stradale di Mirandola sono stati resi inagibili dai sismi del 20 e del 29 maggio 2012, tanto da mettere in condizione le Istituzioni di predisporre l’assegnazione di un’unica struttura che avrebbe dovuto accogliere i poliziotti in servizio in entrambi gli Uffici.
Una struttura, che al momento però non parrebbe ancora oggetto di interventi di ristrutturazione e di adeguamento sismico, tanto da far pensare che il progetto al momento sia fermo.
Per questo motivo riteniamo che gli sforzi messi in atto dai poliziotti mirandolesi a tutela dei cittadini, debbano essere premiati con l’assegnazione della nuova struttura nel più breve tempo possibile e con l’adeguamento degli organici, sempre più ridotti al lumicino.
Su questo ci auguriamo che le istituzioni e le forze politiche facciano quadrato.
Modena, 21 luglio 2015
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