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Maggio-Giugno/2006 - Lettere
Le vostre lettere
di

Buona sanità

Caro Direttore,
la prego di pubblicare questa lettera che tende a far conoscere ai cittadini, che non tutta la sanità catanzarese, lascia a desiderare.
Ricoverato d’urgenza per tachicardia ventricolare, il giorno 13 novembre scorso alle due di notte, per mia fortuna, in servizio al Pronto Soccorso c’erano medici e paramedici, assai preparati ed efficienti, i quali riuscivano a mitigare il battito cardiaco, scongiurando il collasso.
Venivo poi ricoverato a Rianimazione Unità Coronarica, reparto pulito, ben fatto, moderno e, dopo pochi giorni, a Cardiologia.
Sia in Rianimazione che in Cardiochirurgia, constatavo la preparazione del personale sanitario e degli infermieri di Catanzaro che non a torto, come è ormai notorio, sono da considerarsi i più preparati anche se svolgono turni massacranti per mancanza di personale.
In Rianimazione il caposala, persona energica con preparazione culturale e professionale a livello superiore, svolgeva tra i vari compiti il lavoro di infermiere al fine di sopperire proprio alla carenza endemica di personale della categoria.
Mi colpiva favorevolmente la capacità tecnica e la dote umana del personale infermieristico che onora il suo ruolo, in particolare in Rianimazione, garantendo ottima qualità assistenziale.
La carenza degli infermieri ed ausiliari presso l’ospedale “Pugliese” è un male antico, io lo conoscevo molto bene dal momento che, nel 1989, costituivo il “Tribunale per la difesa dei Diritti degli ammalati”; problema non ancora risolto, forse per l’ignavia ed insensibilità di coloro che contano, possono e non fanno.
E pensare che l’Italia, di recente, ha stipulato convenzione con alcuni Paesi europei ed extraeuropei per superare, una volta per sempre, la carenza del personale sanitario che affligge tutta la sanità italiana.
Infine ritengo importante ed urgente la sostituzione delle “pompe d’infusione” che fra pochi mesi, come riferito dai tecnici, esauriranno la funzionalità.
Il caposala di Rianimazione dell’ospedale lo ha fatto presente più volte all’Amministrazione, ma questa non ha provveduto, forse perché concepisce gli ammalati come aridi numeri (spero che non sia così).
Tra l’altro, lo stesso caposala aveva raggiunto accordo ragionevole con la ditta fornitrice, bisogna pagare per ogni pompa sostituita una somma inferiore al costo reale.
Spero che presto gli inconvenienti saranno superati.
Cordiali saluti
Giuseppe Origlia
Catanzaro
_______________________________
Immigrati come ricchezza

Egregio Direttore,
gentile redazione, io credo che bisogna avere una visione positiva sugli immigrati. Una società, una umanità ricca e variegata nei colori della pelle, nell’aspetto fisico, nella cultura, nelle idee, nelle religioni, nelle etnie, sta affermandosi, nonostante tutto, nel nostro Paese. Questa civiltà così nuova, nella sua complessità esprime una ricchezza fondamentale, quella della diversità come valore umano.
Si sta comprendendo, pur con molte resistenze, che l’interscambio di abitudini, di culture tra persone diverse, perché provenienti da territori diversi del pianeta, arricchisce e non impoverisce il territorio e le persone che li accoglie. Un arricchimento di stimoli, di vedute, di aperture mentali, un allargamento delle prospettive psicologiche e culturali, un arricchimento creativo, bello, veramente positivo. Basta vedere come all’uscita di scuole che accolgono bambini di tutti i Paesi, la mente ed il cuore si allargano sentendo i suoni vocali di bambini e bambine che parlano lingue diverse, ma che giocano in maniera identica, basta per sentirsi contenti, più felici ed appagati.
Bisognerebbe mantenere la stessa visione, naturalezza, la stessa umanità, la stessa accoglienza, la stessa apertura con la mente e con il cuore anche sugli immigrati adulti, questo ci aiuterebbe a fare scelte politiche e di governo più giuste verso gli altri. Quelli che ci governano dovrebbero emanare leggi aperte ai cittadini del mondo, accoglienti, meno restrittive e più rispettose della dignità della persona. C’è grande bisogno della loro preziosa manodopera, nel Paese, nelle nostre aziende, nei nostri servizi, sicuramente dentro un progetto di legalità, di dialogo e di solidarietà.
Se mai, cari governanti, va combattuta la mafia, gli scafisti, gli sfruttatori di gente bisognosa. I governi dei Paesi cosiddetti ricchi e sviluppati, dovrebbero pensare meno al potere e ai soldi e mettere al centro delle loro scelte l’uomo, la dignità della persona, il cittadino del mondo con i suoi bisogni psicofisici e con i suoi diritti. Per aiutarli veramente anche nei loro Paesi di origine, l’occidente, i Paesi ricchi, devono azzerare il debito che i Paesi poveri hanno nei loro confronti, e facciano aiuti concreti nei loro Paesi di origine, portare loro macchine agricole, attrezzature per fare pozzi e per irrigazione, costruire ospedali, scuole, mandare finanziamenti e farmaci per combattere la fame e nella prevenzione e cura delle malattie infettive.
Poi bisogna favorire la diffusione di una cultura di pace, in tutte le parti del mondo, favorire anche le adozioni a distanza, con campagne di sensibilizzazione dei cittadini, aiutarli anche ad investire le tante loro risorse che hanno in materie prime, in attrezzature che favorisca lo sviluppo della loro economia, e a non comperare più armi. E i Paesi sviluppati la smettano di vendere loro armi, che servono solo per uccidere uomini, donne, bambini.
Se ci daremo da subito tutti da fare, impegnandosi di più nella società civile, nel volontariato, nelle Istituzioni, in ogni luogo, daremo sicuramente un grande contributo, per far fare passi avanti alla civiltà e ai diritti umani.
Ogni tanto prendiamoci un po’ di tempo per andare a vedere i bambini quando escono dalle scuole che ospitano bambini di tanti colori diversi, fermiamoci a guardarli e ad osservarli bene, come giocano bene insieme, come si divertono bene insieme, come sognano bene insieme, con quella loro spontaneità, semplicità e naturalezza, e allora capiremo molte cose, ci daranno tutti gli spunti e suggerimenti per prendere coscienza e per trovare soluzioni politiche e governative più giuste, per emanare normative meno restrittive, meno egoistiche, per governare meglio i problemi degli immigrati e di tutti i cittadini, i bambini ci possono aiutare anche come fare per costruire una società in cui si possa vivere serenamente bene tutti insieme, in una società più equa, più accogliente, più solidale, più rispettosa dell’altro, una società migliore e più giusta per tutti, piena di valori umani veri, che ci faccia sentire ed essere tutti cittadini di questo mondo, con gli stessi diritti.
Cordiali saluti
Francesco Lena
Cenate (Bg)
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E-mail: redazione@poliziaedemocrazia.it
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