Bullismo: le Forze dell’ordine incontrino i ragazzi
Gentile Direttore,
ho avuto modo di leggere e apprezzare la Sua rivista. In particolare trovo importante il risalto che in essa viene dato alle problematiche sociali più urgenti e delicate. Mi preme a tal proposito sottoporLe una questione a mio avviso preponderante.
Sono un giovane padre di famiglia che abita nell’estrema periferia romana. Mio figlio ha dodici anni e frequenta la seconda media in un Istituto tecnico industriale, un ambiente dove spesso si è costretti a confrontarsi con un fenomeno ancora sottovalutato come il bullismo. I prèsidi e gli insegnanti di fronte a questa realtà sono ancora indifesi e sprovvisti delle giuste contromisure.
A mio parere sarebbe importante organizzare degli incontri con i rappresentanti delle Forze dell’ordine all’interno dei plessi scolastici, proprio al fine di avvicinare i ragazzi non solo alle Istituzioni, ma soprattutto a quei valori sani e a un’educazione civica di cui mi sembra si siano perse le tracce.
Ricordiamoci che la periferia romana non è solo teatro di disagio sociale e cronaca nera, ma può essere portatrice, se indirizzata nel modo corretto, di autenticità e giusti princìpi.
Lettera firmata
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Gentile lettore,
col suo invito, centra un tema - a nostro
avviso - di grande importanza.
Le cronache, purtroppo, raccontano
spesso di giovani vittime di bullismo
e la questione non è certo da sottovalutare,
tanto più che riguarda persone che, data
la loro età, talvolta faticano a denunciare,
o almeno a raccontare, ciò che sta loro accadendo.
Speriamo che la nostra rivista faccia da volano
alla sua richiesta affinché gli incontri che auspica
si trasformino in realtà e noi stessi, come redazione,
ci rendiamo disponibili a fare da collante
perché è vero: il rapporto con le Istituzioni
si coltiva fin dai banchi di scuola.
È dovere nostro. Un investimento sulle prossime
generazioni di adulti.
Giada Valdannini
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Lettera aperta ai candidati alle elezioni politiche del 2013
Cari candidati alle elezioni politiche del 2013, vi scrivo:
un invito ad andare negli ospedali italiani, a visitare gli ammalati, ascoltare le loro voci per poter capire, i loro bisogni, ascoltare anche il personale che ci lavora, vi aiuteranno a trovare spunti ed eventuali soluzioni positive, ai tanti problemi che esistono nel nostro Servizio Sanitario Nazionale.
Andate negli istituti penitenziari a visitare i carcerati, per verificare, vedere in che condizioni sono costretti a vivere e per poter capire i loro problemi, i loro bisogni. Andate a fare un giro nelle case di riposo a visitare gli anziani, in particolare i non autosufficienti, verificate i loro bisogni. Andate negli istituti per i diversamente abili, ma anche a visitare quelli che vivono in casa con parenti, per vedere, ascoltare le loro voci, le loro richieste, i loro bisogni.
Andate anche nei quartieri delle città, nelle strade, in tutti i posti dove ci sono persone povere e sole, che non hanno niente. Il dovere ci chiama a prendere la responsabilità, a dare voce a chi non ce l'ha più. Fate un giro su tutto il territorio nazionale, per sentire le richieste dei veri disoccupati, dei precari, dei pensionati che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, andate a sentire tutti i più deboli, i più bisognosi.
Se farete tutto questo, renderete il vostro programma elettorale più ricco di contenuti concreti e veri.
P.S. Vorrei che tutti i candidati dicessero pubblicamente, nei loro comizi, che rifiutano i voti della mafia. Sarebbe veramente un bel passo avanti, verso una maggiore serenità per tutti.
Francesco Lena - Cenate Sopra (BG)
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Lettera aperta a Grillo
Gentile Redazione Le mando questo mio semplice scritto che spero voglia pubblicare.
Caro Grillo, cosa hai fatto, cosa stai facendo, cosa farai per i terremotati? Caro Grillo, cosa hai fatto per contribuire a costruire un’Italia, un’Europa, un mondo migliore, più giusto, con più diritti, con più uguaglianza, con più solidarietà?
Caro Grillo fare questo dipende da ognuno di noi, perciò anche da te, essere migliore nei fatti di tutti i giorni, non stare comodamente in una villa con le tasche belle piene di soldi, o su una bella barca a spassarsela, o in una piazza a dare ordini, a dire parolacce dispregiative, ad insultare, urlare, a dire anche delle fregnacce, non fai proprio più ridere.
La democrazia in Italia di cui godi anche te, è stata conquistata con il sacrificio di tante persone. La democrazia caro Grillo è confronto civile, possibilmente educato, la democrazia è impegno responsabile, fare qualcosa per il bene comune, la democrazia è dare il buon esempio, avere idee buone, essere onesti, sinceri, trasparenti, avere il senso del dovere, rispetto delle regole, delle leggi, prima di tutto rispetto della dignità delle persone.
Tu caro Grillo non hai inventato né portato niente di buono, hai solo copiato quasi tutto il peggio del presente e del passato. Mettiti a lavorare non è mai troppo tardi, incomincia a fare veramente qualcosa di concreto, vai a farla per i terremotati che ne hanno tanto bisogno, ti consiglio gentilmente, abbandona la casta degli urlatori, sono sicuro che se li abbandonerai e ti metterai a lavorare facendo cose concrete per il bene comune, ti sentirai meglio e più sereno, e ti guadagnerai la stima dei cittadini.
Distinti saluti
Lettera firmata
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