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Maggio-Giugno/2013 - Lettere
redazione@poliziaedemocrazia.it
Le vostre lettere
di

L’attualità della Liberazione

Egregio Direttore,
le mando questo mio semplice scritto per la Festa della liberazione.
Il 25 Aprile 2013 bella festa della liberazione, della libertà e della democrazia.
Grazie a tutti quei politici e cittadini, che l'hanno conquistata, grazie ai padri fondatori della nostra bellissima Costituzione italiana. Grazie a quei padri che hanno fatto della bella politica, quella alta, quella che ha costruito le basi per un'Europa unita, che ci ha garantito 70 anni di pace.
Hanno saputo portare avanti una politica in cui cerano grandi progetti, di civiltà, di giustizia, con l'obiettivo del bene comune. Avevano grandi vedute di costruzione di un futuro di grandi ideali, di valori e di speranza, con l'obiettivo di una società libera, democratica, di collaborazione con tutti gli stati del mondo dentro un organismo istituzionale che è Onu . per cercare sempre il superamento di tanti problemi tra cui quello della fame, delle malattie infettive, dello sfruttamento, delle ingiustizie sociali, dei conflitti, delle guerre.
Si sono battuti e hanno lavorato per costruire un mondo più giusto, migliore e di pace. anche se devo dire che ci sono anche oggi tante brave persone, che fanno politica con passione, trasparenza e onestà, bisogna dirlo non sono tutti uguali, non siamo tutti uguali.
Però io dico che ora dobbiamo tutti insieme riprendere con forza quella bella e alta politica, con responsabilità, entusiasmo, mettersi al servizio della gente, al servizio della società e dei cittadini, con umiltà, semplicità, naturalezza, essere al servizio in particolare dei più bisognosi, dei più deboli, dei poveri, per trovare e dare delle risposte e soluzioni ai loro bisogni.
Dico che però per riprendere quella bella e sana politica dei fondatori, della Costituzione italiana, dell'Europa unita, dell'Onu , c'è bisogno di liberarsi della prepotenza, del malcostume, del non rispetto delle regole, delle volgarità, delle falsità, delle parolacce, degli insulti, degli urlatori.
Sostituirli con l'intelligenza, con la gentilezza, con il rispetto della dignità delle persone, riempirla la nostra società con dei valori veri, di uguaglianza, di accoglienza, di solidarietà, di libertà, di democrazia, di diritti e doveri, utilizzare al meglio la ragione e il cuore, per risolvere i problemi, con l'obiettivo di contribuire a costruire una società veramente libera, dove ci sia più giustizia sociale e di pace, dove tutti si possano sentire a pieno cittadini del mondo.
W il 25 Aprile. W la festa della Liberazione. W l'Unità d'Italia. W l'Europa unita. W tutti i cittadini del mondo.
Francesco Lena
Cenate Sopra (BG)
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Gentile lettore,
i principi che hanno ispirato la guerra di Liberazione restano un pilastro della nostra democrazia. Fa piacere che li si ricordi, li si attualizzi, perché ancora oggi restano validi, da tramandare.
Come da tramandare è il portato della nostra Carta che il presidente emerito della Corte Costituzionale, Francesco Paolo Casavola, ebbe a definire, in una recente conversazione, "straordinariamente attuale".
Saluti, GV
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Ma la Legge è veramente uguale per tutti?

Egregio direttore, c’è una questione che mi colpisce particolarmente sia come cittadino sia come appartenente alle Forze dell’ordine ed è quello che in Italia, come al solito, per situazioni analoghe ci sono sempre due pesi e due misure.
Mi spiego.
Come appartenente alle Forze dell’ordine, molto tempo fa, fui destituito, dopo una rapida azione disciplinare, dal servizio solo per essere stato iscritto nel registro degli indagati dal quale poi uscii prosciolto totalmente alla fine di tutti gli iter processuali.
A nulla sono valse le mie rimostranze iniziali per non essere destituito dal servizio.
Dopo anni sono riuscito a rientrare in servizio, ma l’Amministrazione non tenendo conto di tutte le assoluzioni nei vari gradi di giudizio mi ha trasferito, per incompatibilità ambientale, agli antipodi di dove avevo la mia vita, la mia famiglia, i miei figli.
La domanda è la seguente: perché per tutti i dipendenti pubblici basta una iscrizione nel registro degli indagati per essere sbattuti fuori dalla Pubblica Amministrazione , mentre vediamo l’ex Premier condannato e interdetto dai pubblici uffici per cinque anni che continua ad occupare ancora uno scranno senatoriale?
E’ proprio vero che la Legge non è uguale per tutti !
Lettera Firmata
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Caro lettore,
Abbiamo ricevuto in questi ultimi tempi molte lettere dello stesso tenore da parte di diversi dipendenti delle Forze dell’ordine e non è facile rispondere a interrogativi di questo genere se non che la “Legge è uguale per tutti”.
L’art. 68 della Costituzione italiana recita: «I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni. Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza. Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza».
Vediamo bene che la nostra Costituzione pone dei confini ben precisi alle immunità a cui i parlamentari possono appellarsi, e che non sono quelli riferiti alle cronache giudiziarie di questi ultimi anni.
Spetterebbe quindi al Parlamento di uniformarsi alla Carta Costituzionale in modo tale da rendere tutti uguali di fronte alla Legge.
Saluti, GV

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