home | noi | pubblicita | abbonamenti | rubriche | mailing list | archivio | link utili | lavora con noi | contatti

Giovedí, 22/10/2020 - 13:34

 
Menu
home
noi
video
pubblicita
abbonamenti
rubriche
mailing list
archivio
link utili
lavora con noi
contatti
Accesso Utente
Login Password
LOGIN>>

REGISTRATI!

Visualizza tutti i commenti   Scrivi il tuo commento   Invia articolo ad un amico   Stampa questo articolo
<<precedente indice successivo>>
Luglio - Agosto/2013 - Lettere
Le vostre lettere
di

RAZZISMO PARLAMENTARE
Egregio Direttore,
quanto è caduta in basso la nostra politica con le continue e costanti affermazioni di bassa “lega” provenienti da alcuni esponenti politici? Mi riferisco al caso Kyenge. Calderoli “si scusa ma non si dimette”!
Questo individuo, del quale mi astengo dal fare ogni valutazione in negativo, che peraltro sarebbe superflua e per il quale non nutro alcuna stima, con il suo agire sconclusionato e con la grazia di un elefante che entra in un negozio di porcellane, si permette di insultare una donna, un essere umano, un Ministro della Repubblica per il solo colore della pelle?
Probabilmente questo individuo da bambino è rimasto troppe ore davanti alla televisione a vedere telefilm americani dove i bianchi vincevano sui nativi indiani e dove il destino dei neri era la schiavitù in ogni sua forma, oppure è caduto dal seggiolone sbattendo fortemente la testa lasciando segni indelebili sino ai nostri giorni.
Forse questo individuo nel suo ego sognerebbe di girare in lungo e largo la nostra penisola in sella ad un cavallo con un cappuccio bianco con la scritta “KKK”?
Il nostro individuo è recidivo. Ricordiamo quando creò una tensione internazionale con il mondo islamico? Ma il nostro individuo gode di una folta compagnia, tutta dello stesso stampo.
Prendiamo un suo collega di partito tal Borghezio, che credo sia a tutti noto, che in ambito europeo è membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Borghezio per le libertà civili e la giustizia?) che in occasione della elezione del Ministro Kyenge ebbe a pronunciare “Cecile Kyenge? Scelta del cazzo”. Forse questa affermazione potremmo dirla noi nei confronti di molti di loro ma pur pensandolo ci asteniamo. Fortunatamente il Parlamento Europeo non è quello italiano e ha provveduto ad espellere seduta stante il leghista.
Non andiamo meglio con le dichiarazioni di tal Speroni, sempre della Lega Nord: “La Kyenge? Mi sembra un po’ diversa da Naomi Campbell, ha un fisico diverso, più basso. Mi ricorda l'omino della Michelin, che è bianco e nessuno mi può accusare di razzismo'”. Lo sottolinea Francesco Speroni, europarlamentare della Lega Nord, a La Zanzara su Radio 24 tornando sulla vicenda Calderoli-Kyenge”.
Tralasciando altre situazioni di un simile tenore portate avanti da esponenti leghisti locali e regionali, permettendosi financo di richiamare il Presidente della Repubblica a starsene zitto. Sono questi i parlamentari che ci meritiamo?
Maria Peroni
________________________
Cara lettrice, condividiamo il suo rammarico nonché lo sdegno.
Siamo di fronte al mancato rispetto di un essere umano, ancor prima che di una carica istituzionale. Certi atteggiamenti ricordano periodi in cui la differenza di pelle, di religione, di appartenenza a una o un'altra comunità umana, avevano esiti nefasti.
Probabilmente, come Paese, abbiamo ancora scarsi anticorpi perché tutto ciò non sembra scatenare la riprovazione che sarebbe necessaria. Ma più che altro lascia totalmente indifferente la nostra politica che non va oltre le frasi di circostanza.
Fortunatamente, l’Europa si dimostra più attenta e più veloce nell’espellere i propri parlamentari. Lei conclude chiedendoci se questa è la politica che ci meritiamo. Ovvio che no.

* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
CASO KAZAKO
Gentile Direttrice,
non posso che provare forte disappunto per l’ultima manifestazione di politica scorretta del nostro Paese. Quanti Abu Omar, Shalabayeva, G8 di Genova devono passare prima che un politico di media intelligenza senta la necessità di dimettersi? Presumo che nessuno in Italia creda che il caso Shalabayeva sia da imputare totalmente alla nostra Polizia.
La Polizia è di fatto un potere esecutivo, cioè esegue sempre direttive superiori in special modo quando ci sono dei casi eclatanti da portare a conclusione. E Shalabayeva lo era certamente.
Uno schieramento trasversale destra sinistra del nostro Parlamento difende a spada tratta il titolare del Viminale, e ammesso, e non concesso, che effettivamente tutto ciò fosse accaduto a “sua insaputa”, in una nazione democratica, degna di tale nome, si sarebbe già dimesso. E’ più facile veder passare un cammello attraverso la cruna di un ago piuttosto che un parlamentare rassegni le proprie dimissioni.
Diamo alla Polizia le responsabilità che sono della Polizia e alla politica ciò che è della politica.
Nell’affaire Shalabayeva la responsabilità è tutta politica. Forse sarebbe gradito un passo indietro da parte di tutti quei membri del Parlamento che non hanno votato la sfiducia al titolare del Viminale.
E’ bene che prima o poi nel nostro Parlamento circoli aria pulita.
Con cordialità
Lettera firmata
____________________________
Gentile lettore, allo stato delle cose non abbiamo elementi per smentire quanto afferma.
E’ vero, troppi fatti di rilevanza internazionale, alla fine, vengono fatti ricadere sulle Forze dell’ordine che null’altro sono se non degli esecutori di direttive superiori provenienti dall’Autorità politica o da quella Giudiziaria.
Siamo convinti che rassegnare le dimissioni sarebbe stato atto politico più dignitoso. Un dovere.

<<precedente indice successivo>>
 
<< indietro

Ricerca articoli
search..>>
VAI>>
 
COLLABORATORI
 
 
SIULP
 
SILP
 
SILP
 
SILP
 
SILP
 
 
Cittadino Lex
 
Scrivi il tuo libro: Noi ti pubblichiamo!
 
 
 
 
 

 

 

 

Sito ottimizzato per browser Internet Explorer 4.0 o superiore

chi siamo | contatti | copyright | credits | privacy policy

PoliziaeDemocrazia.it é una pubblicazione di DDE Editrice P.IVA 01989701006 - dati societari