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Gennaio/2009 - Libri
I libri del mese
di

Quanto guadagnano i protagonisti del capitalismo all’italiana

Mentre la Borsa nel 2007 ha perso l’8% circa, gli stipendi dei manager sono saliti del 17%. Idem per il 2006. Lo stipendio di Alessandro Profumo, amministratore delegato dell’Unicredit, è cresciuto del 39% (9 milioni 426mila euro). Il valore di mercato delle azioni Unicredit è sceso del 17%. Perché?
Non è demagogia. L’economia italiana è in piena recessione. I salari perdono potere d’acquisto. È sempre più difficile arrivare alla fine del mese. E la colpa di chi sarebbe? Dei dipendenti pubblici, definiti “fannulloni”, dei piccoli imprenditori, tutti evasori, dei lavoratori dipendenti, poco produttivi e troppo sindacalizzati.
Manager, banchieri e capitani d’industria restano immuni da responsabilità. Per loro, se c’è qualcosa che non va è a causa della politica o del mercato internazionale. Ma non è così. Basta vedere quanto guadagnano, e come.
Questo libro mette insieme gli stipendi e le storie della nostra classe dirigente. Un sistema granitico, di signorie e vassallaggi. I nomi sono sempre gli stessi da anni: Ligresti, Pesenti, Berlusconi, Moratti, Agnelli, Colaninno, Romiti, De Benedetti, Caltagirone, Benetton...
Protagonisti di un sistema che pensa più alla finanza che all'industria, più a mantenere un sistema di potere che a far prosperare le imprese. Condottieri di un capitalismo malato.
E poi c’è Mediobanca, l’epicentro del potere finanziario da sempre, la scatola nera del privilegio. La parola chiave è una sola: fedeltà. Allora lo stipendio milionario è assicurato.
Come insegna la saga infinita dei dirigenti pubblici, spostati da una parte all’altra, sempre con buonuscite record, e dopo aver accumulato, molto spesso, perdite disastrose. E quella dei capitalisti senza capitali, che controllano una società con un’altra società, un’altra ancora, un’altra... Così hanno diritto a pochi dividendi, ma il potere è loro, basta una firma ed ecco che scatta il compenso d’oro.

Gianni Dragoni - Giorgio Meletti
LA PAGA DEI PADRONI
Chiarelettere ed.
pagg. 304 L 12
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Fatti e misfatti tra cultura e potere

Questo libro ha una tesi: la cultura non ha mai ragione sul potere. Anche se il potere sragiona. Parla di come logiche di potere, di asservimento ideologico, di ossequiosità guidano le politiche culturali delle nostre città. Di come l’ignoranza e la cecità dettano l’agenda dei politici. Fatti, misfatti, retroscena, dichiarazioni ipocrite e bugie di due anni alla guida di Milano, con escursioni in altre zone calde per gli incroci tra politica e cultura. Per parafrasare un celebre verso di Pablo Neruda, Sgarbi confessa di aver vissuto fortemente alla luce di un progetto di libertà della cultura. Sostenerlo significa esporsi in prima persona, ed è appunto ciò che luinon esita a fare, tracciando qui le linee essenziali e documentate del suo impegno intellettuale e politico.

Vittorio Sgarbi
CLAUSURA A MILANO E NON SOLO
Bompiani ed.
pagg. 248 L 17,50
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L’inchiesta sull’evasione

Forse non tutti sanno che i soldi non versati in Italia al Fisco corrispondono a 7 punti percentuali del Pil. Se tutti gli evasori pagassero le tasse gli italiani avrebbero in tasca 100 miliardi di euro in più all’anno. Ma, soprattutto, non tutti conoscono l’inesauribile fantasia creativa di chi froda il fisco: esiste un paese, Antartictland, paradiso fiscale virtuale, fondato nel cuore del polo Sud, con tanto di bandiera e moneta; il settore delle pompe funebri tocca livelli record di evasione tanto che si dovrebbe dedurre che al Nord un morto su due si sotterra con le proprie mani mentre al Sud si sale a due su tre. Tragedia e commedia, dunque. La prima inchiesta puntuale, rigorosa, documentata, che sorprende e diverte, che racconta un malcostume talmente diffuso che sembra perfino legittimato.

Roberto Ippolito
EVASORI . CHI COME QUANTO
Bompiani ed.
pagg. 204 L 17
__________________________________
L’Italia del pizzo e delle mazzette

Con la violenza, l'inganno e la colpevole collaborazione di uomini delle istituzioni, le “quattro mafie” (Cosa nostra, Camorra, 'Ndrangheta e Sacra Corona Unita) sono cresciute fino a diventare una realtà capace di stringere in una morsa d'acciaio l'Italia e di estendere la sua influenza all’amministrazione di Comuni, Aziende sanitarie, piccole e grandi imprese. Non si tratta più di fronteggiare un insieme di bande sanguinarie ma di fare i conti con una vera e propria holding della violenza che, con i suoi (almeno) 90 miliardi di fatturato, ha un giro d’affari pari al 7% dell'intero Prodotto interno lordo e un potere di corruzione tale da arrivare a comprare la complicità dì uomini dello Stato e di figure soltanto apparentemente al di sopra di ogni sospetto.

Bruno De Stefano
LA PENISOLA DEI MAFIOSI
Newton Compton ed.
pagg. 336 L 12,90
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Un cane. Una famiglia

Questo libro narra la storia della più grande amicizia mai raccontata. La storia di un grande amore ricambiato: quello di Mark Levin, giornalista radiofonico e illustre costituzionalista, per il suo cane Sprite. O meglio, dell’intera famiglia Levin per un magnifico quasi-Spaniel adottato al canile.
Sprite ha una natura gentile, un pelo morbidissimo, occhi buoni e furbetti.
Stringe subito amicizia, segue la crescita dei ragazzi, diventa inseparabile compagno di giochi (e di guai!) dell’altro cane di casa, Pepsi.
Ben presto, però, la sua salute peggiora e la gioia che ha portato si tinge di preoccupazione finché, poco più di due anni dopo il suo arrivo, tutti capiscono che la vita di Sprite è ormai giunta alla fine.


Mark R. Levin
TI RICORDI, SPRITE?
Rizzoli ed.
pagg. 189 L 15
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Un hard-boiled sporco e cattivo

Alexandre Varga, pittoresco banchiere, scompare misteriosamente lasciando una lettera enigmatica al figlio Claude. Un poliziotto corrotto, dei malviventi parigini, un deputato intrallazzatore, un obeso killer dei servizi segreti italiani, mafia e hezbollah: in molti si mettono alla ricerca di Alexandre, che ha portato con sé enormi somme di denaro e una misteriosa videocassetta. E tutti a loro volta se la prendono con Claude, che deve già affrontare i suoi personali demoni. Per fortuna, troverà manforte in Adèle, una bella giornalista dalle motivazioni poco chiare, e in Emile K., ex superpoliziotto. Le tensioni in Medio Oriente e i segreti di Stato fanno da sfondo a un libro che offre anche una risposta molto singolare alla domanda se può esserci un amore felice in un mondo infelice.

Serge Quadruppani
Y
Marsilio ed.
pagg. 255 L 16

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