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Gennaio-Febbraio/2014 - Libri
Libri del mese
di a cura di Michele Turazza

Il commissario

La vita intensa e accidentata di un commissario di Polizia, dal 1969 fino al G8 di Genova e oltre, passando per incarichi internazionali e per l’impegno in prima persona nel sindacato.
Sempre controcorrente. Quella raccontata da Ennio Di Francesco in questo libro, che esce in una nuova edizione aggiornata, è la storia-testimonianza di un uomo dello Stato, di uno “sbirro” che si è scontrato con l’opacità del potere, con il quieto vivere di molti colleghi, con approcci burocratici sul tema della sicurezza. Nel libro ampio spazio è dedicato alle prime riunioni “carbonare” dei poliziotti, che nel 1981 portarono alla riforma democratica della Polizia di Stato.
L’autore, raccontando con toni vividi la sua vita, ci consegna uno spaccato dell’Italia, di quello che era e di come è diventata (o rimasta?). Il lettore lo segue nei caruggi di Genova, tra figure che rimandano a quelle cantante da Fabrizio De André, e poi alla Narcotici di Roma, all’Antiterrorismo con Emilio Santillo, al Segretariato generale dell’Interpol a Saint-Cloud, in Francia. E, ancora, nelle stanze del potere, dove è sempre stato percepito come un poliziotto anomalo.
Di Francesco è stato congedato d’ufficio nel 2004 dalla gerarchia del Ministero dell’Interno. Quella riforma per cui si è battuto per anni rimane incompiuta, in molti punti pare addirittura tradita. E nel libro risuonano le parole ammonitrici del papà, ex maresciallo dei Carabinieri: “Sei un idealista, te la faranno pagare”.

Ennio Di Francesco
Un Commissario
L’odissea di un funzionaro dello Stato
Testimonianze di: Norberto Bobbio, Gino Giugni,
Marco Tullio Giordana, Giancarlo De Cataldo,
don Andrea Gallo
Castelvecchi editore
2013, pp. 374, € .18.50
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Un vero e proprio diario, ironico e sferzante, da tutti fruibile, sulle cause della gravissima crisi che ha colpito l’Italia; una crisi non soltanto economica, ma soprattutto etico-culturale e politica. Brevi riflessioni su accadimenti d’attualità che, come tante tessere di un puzzle, vengono sapientemente incastrate e commentate dal giovane autore, dando vita al desolante quadro dell’ultimo biennio di storia italiana, dalla fine del governo Berlusconi al grillismo, passando per Monti.
Dichiaratamente schierato contro il berlusconismo (e ogni altro fanatismo), Ercolani non risparmia pesanti (e fondate) critiche alla sinistra – o, meglio, ai brandelli che ne rimangono – né alla “nuova” a-politica demagogica del M5S (“non anti-politica, si badi bene, ma proprio assenza di una teoria politica di base, identificabile, fatto potenzialmente pericolosissimo [...], poiché quando il programma è fumoso, inespresso, estremamente duttile e quindi adattabile alla bisogna, ai conflitti del momento, o agli umori di chi da dietro tira i fili, la deriva verso un sistema totalitario è pressoché certa, come ci insegnò Hannah Arendt nel suo Le origini del totalitarismo”).
Deleteria anche la retorica della “casta”, che attribuisce la responsabilità di ogni male all’altro, il “cattivo” (genericamente i politici, tutti indistintamente), nettamente separato dai “buoni” (noi, il popolo, la società civile). Tale deresponsabilizzazione – che in fondo deriva, secondo l’Autore, dalla “mentalità essenzialmente religiosa dell’essere umano” che lo spinge a delegare le “questioni più alte e importanti a un’entità provvidenziale” – e le nuove modalità di reperimento delle informazioni (tutto e subito, in rete, senza fatica e senza alcun approfondimento) impediscono il formarsi di un autentico spirito critico e, in definitiva, la comprensione della complessità del reale e l’individuazione di altrettanto complesse soluzioni.
Paolo Ercolani insegna storia della filosofia all’Università di Urbino, dove ha conseguito il dottorato di ricerca. Giornalista, collabora con l’inserto culturale La lettura del Corriere della Sera e con la rivista Critica liberale.

Paolo Ercolani
Qualcuno era italiano.
Dal disastro politico all’utopia della rete.
Con un’intervista a Carlo Freccero.
Mimesis
2013, pp. 234, € 18.
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San Marino Spa

San Marino, una minuscola Repubblica nel cuore dell’Italia, storicamente presa a modello da liberali, progressisti e democratici di tutto il mondo. Nell’ultimo decennio, una crisi la attanaglia. Una crisi non solo economica, ma anche morale, sociale, culturale. Pericolose organizzazioni criminali, camorra in primis, hanno letteralmente preso possesso di un’ampia parte dell’economia sammarinese. Il documentato volume di De Luca e Grassi racconta il declino del Titano.
“E’ impressionante osservare con quanta facilità il tessuto sociale e le classi dirigenti di un’antica e rispettata repubblica autonoma e indipendente siano stati penetrati dai mafiosi e come sia mancata una qualche forma di difesa del territorio e della propria storia secolare da parte delle élite repubblicane” (dalla prefazione).

Davide Maria De Luca
e Davide Grassi
Prefazione di Enzo Ciconte
San Marino Spa
Rubbettino
2013, pp. 170, € 12.
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Contro l’evasione fiscale

Nuovi attori contro il problema dell’evasione fiscale, fenomeno che ogni anno sottrae alle casse pubbliche del nostro Paese una somma più alta di una manovra finanziaria, i Comuni sono chiamati ad essere il fulcro del complesso sistema di contrasto, anche grazie alla miriade di dati e informazioni in loro possesso, diventando a tale scopo fondamentale la collaborazione tra uffici finanziari e i Corpi di Polizia locale.
Il volume, realizzato col contributo della Scuola interregionale di Polizia locale (SIPL), affronta le specifiche problematiche relative alle attività di controllo anti evasione ed approfondisce le nozioni essenziali di diritto tributario utili all’operatore di Polizia, fornendogli al contempo una modulistica completa e un pratico prontuario operativo delle violazioni amministrative e penali.

Giustino Goduti
Lotta all’evasione fiscale
e attività di controllo
della Polizia locale
Maggioli Editore-SIPL
2013, pp. 358, € 36.
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In ricordo di Lea Garofalo

Due donne. Lea e Denise, madre e figlia. Il contesto è omertoso, familistico, criminale, di quella parte della Calabria strangolata dalla ‘ndrangheta, dai suoi “riti” e dai suoi morti. Lea denuncia e scompare. E’ sequestrata e uccisa dai suoi familiari nel 2009. Anche Denise non ha dubbi: sola, accusa suo padre e gli zii. E’ costretta, appena ventenne, a vivere sotto protezione, con un’altra identità.
“Sullo sfondo di questo dramma sconvolgente, che si dipana tra la Calabria e la Lombardia, si stagliano omicidi insoluti, traffici di stupefacenti e il profilo di una ‘ndrangheta padrona di interi territori. Una storia da incubo, di cui la narrazione asciutta che l'autrice ci trasmette dall’interno del processo diventa documento eccezionale, denuncia insostenibile” (dal risvolto di copertina).

Marika Demaria
La scelta di Lea - La ribellione
di una donna alla ‘ndrangheta
Prefazione di Nando dalla Chiesa
Melampo editore
2013, pp. 168, € 13.
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Tra carte e scartoffie

“Letteratura e burocrazia: il diavolo e l’acqua santa. L’immaginazione, la creatività, l’inventiva a confronto con la ripetitività, il grigiore, la monotonia. Eppure, i due mondi sono più vicini di quanto si potrebbe pensare. Vicini, anzitutto, per il segno che alcuni funzionari hanno lasciato nella narrativa”.
Luciano Vandelli, professore di diritto amministrativo all’Università di Bologna, ha raccolto in questo piacevole volumetto edito dal Mulino e corredato da un ricco apparato di note e da curiose appendici di approfondimento, le vicende di scrittori – impiegati nella pubblica amministrazione per avere uno stipendio, il più delle volte anche modesto, che la letteratura non garantiva – e di personaggi-funzionari i quali, tra epoche, luoghi e generi diversi sono stati protagonisti di importanti opere letterarie.

Luciano Vandelli
Tra carte e scartoffie. - Apologia
letteraria del pubblico impiegato
Il Mulino
2013, pp. 304, € 22.
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La responsabilità
dei dipendenti pubblici

Dopo una breve introduzione sulla Corte dei Conti, gli autori si concentrano sulle due tipologie di responsabilità che interessano chiunque svolga una pubblica funzione: la responsabilità patrimoniale e quella contabile. Nella prima vi incorre il funzionario che, per l’inosservanza dolosa o colposa dei suoi obblighi di servizio, abbia cagionato alla pubblica amministrazione un pregiudizio che è obbligato a risarcire. Quella contabile si riferisce ai dipendenti che si trovino ad avere disponibilità di denaro o altri valori pubblici per lo svolgimento di compiti loro assegnati (i cd. “agenti contabili”).
Completano il volume, di sicuro interesse per tutti i funzionari pubblici, una raccolta degli orientamenti giurisprudenziali della Corte dei conti in tema di responsabilità ed un approfondimento sugli aspetti procedurali del giudizio di responsabilità.

Mario D’Antino e Sergio Lupinacci
La responsabilità patrimoniale
e contabile dei dipendenti pubblici
Aracne editrice
2013, pp. 292, € 17.

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