I fiori dell’oleandro: donne che fanno più bella l’Italia.
Sono cinquantotto. Sono donne che non si arrendono, che resistono. Sono protagoniste: “personaggio centrale in un’opera teatrale o in una vicenda reale”, si legge sul dizionario. Ma è l’etimologia che rivela la ragione per cui Nando dalla Chiesa ha dedicato loro un libro. Protagonista è parola composta da proto e agonistés: chi combatte in prima fila.
La battaglia è quella per un’Italia migliore, più giusta, solidale e inclusiva. Libera dall’oppressione delle mafie. Dove la Costituzione viene difesa, non tradita. Dove i giovani vengono valorizzati, coi fatti. Combattono, il più delle volte senza far rumore. Ninetta, Ester, Alessandra, Laura, Azzurra, la Romana, Edda, Cinzia, Enrica, Concy, Silvia (e tante altre) sono minoranza. E come i fiori appena sbocciati dell’oleandro rendono la sua bellezza “sensuale ed avvolgente”, nonostante condividano il ramo con molti altri appassiti, la passione e la tenacia delle nostre protagoniste fanno diventare il nostro paese, pur “infarcito di codardi e di infingardi, di meschini e di arrivisti”, bello e degno di essere vissuto.
E’ un libro sulla bellezza “I fiori dell’oleandro”, la bellezza dell’impegno civile, di chi ci mette la faccia e non delega, di chi rifiuta ogni comoda semplificazione della realtà a fini populistici. E’ – come scrive l’Autore – “un inno all’Italia migliore, […] un’occasione per vedere finalmente il paese così com’è: né cumulo di macerie e di lerciume, né smagliante concentrato di ‘eccellenze’ e tradizioni […]. E’ questa consapevolezza la prima condizione per farlo progredire, per ridurre un giorno a minoranza proprio le sue tare e le sue indecenze”.
Nando Dalla Chiesa insegna Sociologia della criminalità organizzata e Gestione e comunicazione d’impresa nell’Università degli Studi di Milano. Già parlamentare della Repubblica e Sottosegretario all’Università, è presidente onorario di Libera. Per Melampo Editore ha recentemente pubblicato: Lo Statista (2011), La convergenza. Mafia e politica nella seconda Repubblica (2010), la nuova edizione di Delitto imperfetto (2007) e Le ribelli (2006).
Nando Dalla Chiesa
I fiori dell’oleandro.
Donne che fanno più bella l’Italia.
Melampo Editore
2014, pp. 224, € 15.
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Le nuove paure
“Non sarà che, oggi, la paura della vita abbia rimpiazzato la paura della morte? Se diamo un’occhiata alle notizie quotidiane, caratterizzate dall’incremento di violenze di ogni sorta, ricaviamo proprio questa impressione”. Ma è inevitabile cadere ostaggi della cupezza degli orizzonti, di ansie generalizzate, di emergenze, crisi planetarie e terrorismi?
Per Marc Augè, uno dei più grandi antropologi della tarda modernità, no. In questo agile saggio Augè dimostra che spesso le paure non sono altro che il frutto della nostra ignoranza e che, contro tali paure “il solo rimedio è l’ideale dell’Illuminismo: la conoscenza”. E l’antropologia aiuta a comprendere che discernere “le minacce vere – innanzi tutto la rottura del legame sociale – è la prima mossa per allentare la presa che la paura ha su di noi”.
Marc Augé
Le nuove paure
Che cosa temiamo oggi?
Bollati Boringhieri
2013, pp. 82, € 9,00.
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Il mistero delle donne impiccate
“Preparati a vedere uno spettacolo tanto macabro quanto originale. Nella mia permanenza nell’Arma non mi è mai capitato niente di simile”, disse il Maresciallo. Tra le viuzze medievali di Lucca prendono corpo gli inquietanti fatti narrati nel “Mistero delle donne impiccate”, che turbano la tranquillità della piccola cittadina toscana. Il delitto di via Canuleia è “firmato”, due lettere: od. Da qui partono le indagini dei carabinieri del Comando provinciale, guidati dal Capitano Mosetti.
Stelvio Mestrovich è scrittore e poeta; le sue poesie sono state pubblicate per anni nella rivista viennese “Log” patrocinata dall’Unesco. Si è dedicato al genere poliziesco con Venezia rosso sangue, Delitto in casa Goldoni, La sindrome di Jaele e Il mostro di Ebersdorf. E’ anche musicofilo del tardo barocco.
Stelvio Mestrovich
Il mistero delle donne impiccate
Edizioni Acar
2012, pp. 154, € 12.
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La storia di Rocco Chinnici
Un giudice scomodo, una città, una bomba. Era il 1983 quando la mafia decise di sventrare Palermo col tritolo per uccidere Rocco Chinnici. Andava fermato. Il consigliere dell’Ufficio istruzione, “capo” di Falcone e Borsellino, combatteva mafia militare e colletti bianchi, la zona grigia degli intoccabili. Il suo lavoro istruttorio darà vita al primo maxiprocesso a Cosa Nostra. Per la prima volta il diario del giudice viene pubblicato nella veste autografa.
“Rocco Chinnici […] ha combattuto l’ordinarietà del potere mafioso, in cui la criminalità è solo uno degli aspetti, anticipando così quel labirinto quotidiano degli affari e del potere che i processi successivi alla sua morte avrebbero svelato. Ed è debito della storia della Giustizia il dover riconoscere la straordinarietà del suo lavoro” (dalla prefazione di Pietro Grasso).
Fabio de Pasquale
Eleonora Iannelli
Così non si può vivere
Prefazione di Pietro Grasso
Castelvecchi RX
2013, pp. 280, € 18,50.
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Diario di un naufragio
In “Diario di un naufragio” lo storico Guido Crainz ripercorre gli ultimi dieci anni della storia repubblicana, basandosi sulle riflessioni che, a ridosso dei singoli accadimenti, pubblicava sui quotidiani: “Ho scelto con convinzione – scrive nell’introduzione – di riproporre senza correzioni o attenuazioni quei giudizi: risulta così evidente che il naufragio è stato causato da scogli visibilissimi, da correnti marine facilmente individuabili, da sirene sempre più prive di appeal. E da maremoti annunciati, come era stato nel 1992 di Tangentopoli”.
Guido Crainz, di origini friulane, opinionista de “la Repubblica” e docente universitario, per i tipi Donzelli ha pubblicato la grande trilogia sull’Italia repubblicana: Storia del miracolo italiano, Il paese mancato, Il paese reale.
Guido Crainz
Diario di un naufragio
Italia, 2003-2013
Donzelli Editore
2013, pp. 256, € 19,50.
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Governare gli italiani
“Siamo tutti scontenti dello Stato italiano. Governi e opinioni pubbliche delle altre nazioni europee […] governanti nazionali […] governati […] burocrati […e] alta dirigenza”. Quando pensiamo allo Stato italiano gli interrogativi sono molti. “Governare gli italiani” è di sicura utilità per chiunque voglia comprendere l’evoluzione dello Stato italiano, mediante l’analisi della storia delle sue istituzioni, pensata e ricostruita dall’interno della stessa macchina statale.
Sabino Cassese è professore emerito nella Scuola Normale Superiore di Pisa e giudice della Corte costituzionale. Tra i suoi libri con Il Mulino: Lo Stato fascista (2010), L’Italia: una società senza Stato? (2011), Lo Stato e il suo diritto (con P. Schiera e A. von Bogdandy, 2013) e Chi governa il mondo? (2013).
Sabino Cassese
Governare gli italiani
Storia dello Stato
Il Mulino
2014, pp. 414, € 28.
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