Pubblichiamo la lettera inviata al dirigente del Compartimento Polfer Emilia Romagna di Bologna e alla Segreteria Nazionale Siulp di Roma
Gentile dr De Cicco Francesco, pur registrando negli ultimi tempi un’inversione di tendenza rispetto all’approccio nella gestione di annose problematiche che toccano il Compartimento da Lei diretto, siamo costretti a denunciare con forza un gravissimo episodio. Infatti, sulle chat del Settore operativo di Bologna Centrale, hanno cominciato a girare fotografie che ritraevano la presenza di numerosi parassiti presenti all’interno della cella di sicurezza e della sala ove sostano le persone fermate o accompagnate.
All’inizio pensavamo ad una fake new, ma da un approfondimento fatto, purtroppo, abbiamo constatato di essere stati vittime di una vera e propria invasione di parassiti, presumibilmente zecche, presenti nei locali descritti dove vi erano due soggetti in stato di arresto e alcuni operatori preposti alla loro vigilanza. Ebbene sì, pare che all’interno delle coperte di lana in uso alla sala fermati, ci fosse una colonia di zecche. E’ facilmente comprensibile, visto anche il consistente numero di persone che transitano in quei locali, che l’Amministrazione debba prevedere attività periodiche di disinfestazione e cambio delle coperte in uso, al fine di garantire un buon livello di igiene e salubrità di quegli ambienti. Non osiamo neanche immaginare da quanto tempo ciò non avvenga, ma tenuto conto che una vera e propria infestazione parassitaria ha trovato ospitalità tra le coperte, certamente condividerà che la situazione è a dir poco sconcertante se non paradossale.
Tutto ciò mette in luce ciò che il Siulp sostiene da tempo, un vero e proprio stato di abbandono e indifferenza delle condizioni di lavoro dei pattuglianti del settore operativo di Bologna Centrale. A riprova di ciò vi è il fatto che ci sia un solo bagno funzionante per gli uomini, che sono più di un centinaio impegnati in turni nell’arco delle 24 ore, oppure le precarie condizioni degli spazi di lavoro lo destinati, a partire dal front office, ovvero il nostro sportello per il pubblico, dove il microfono è malfunzionante e l’operatore è costretto a stare in un metro quadrato, per non parlare della sala dei pattuglianti, un unico ambiente con tre postazioni pc e spazi ridotti, ricavato da pannelli in allumino che osteggiano anche l’uscita di sicurezza. Inoltre, non esiste una sala d’attesa per i cittadini e le sedie non sono idonee per redigere gli atti.
Questi solo alcuni degli esempi che alimentano una diffusa percezione di abbandono e disinteresse, con il conseguente e rischioso sentimento di malessere generalizzato che si ripercuoterebbe anche sul servizio. Ciò detto, poiché il benessere lavorativo, nonché la salubrità degli ambienti di lavoro, rappresentano la base minima per i diritti e la dignità dei colleghi, siamo a chiederle un tempestivo intervento volto a risolvere in tempi rapidi quanto denunciato.
Inoltre, attesa anche la programmata riunione periodica sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, non mancheremo di formalizzare le richieste a salvaguardia della salute delle colleghe e dei colleghi, mentre sin da subito chiediamo anche nelle prerogative di Rls, urgenti interventi di disinfestazione di tutti i locali interessati.
Infine, chiediamo di conoscere quali siano state le misure adottate sino a oggi per la prevenzione dei rischi della salute per gli operatori e dei soggetti che a vario titolo vengono trattenuti nei nostri uffici, tra cui minori e donne, e quali quelle che intenderà adottare nel prossimo futuro al fine di evitare il ripetersi di gravissimi episodi come quelli descritti.
In attesa di urgente riscontro, l’occasione è gradita per porgere i più cordiali saluti.
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