È ormai evidente l’escalation dell’inaudita violenza criminale che sta caratterizzando l’intero territorio di Napoli e provincia. Violenza atipica, afferma il Segretario generale del Siulp Napoli Annalisa Cimino, visto che i protagonisti, sia vittime che carnefici, sono poco più che adolescenti.
Tutto ciò è anche sintomo del fallimento di una politica della sicurezza, posta in essere dai vertici della questura di Napoli, che non hanno ancora trovato una linea efficace di contrasto per arginare un fenomeno dilagante che sta creando preoccupazione e sgomento nella cittadinanza partenopea, generando, tra l’altro, prosegue il Segretario del Siulp, sfiducia nell’operato delle Forze dell’ordine nonché timore e sconforto per i propri figli non solo in occasione della cosiddetta “movida”, ma anche semplicemente per il solo tragitto da percorrere per raggiungere la scuola.
Chiaia, Vomero, Foria, Chiaiano e Pomigliano d’Arco (che si sommano ai “normali” episodi di criminalità organizzata), rappresentano un fenomeno sul quale bisogna tempestivamente intervenire attraverso efficaci provvedimenti preventivi e repressivi.
E’ sotto gli occhi di tutti che le azioni poste in essere dalla questura di Napoli, nonostante il sacrificio e l’elevata professionalità dei poliziotti dipendenti, risultano finora inefficaci perché privi di una strategia “ad hoc” da mettere in campo con l’obiettivo specifico e mirato al contenimento di questi gravi e sanguinosi fenomeni.
Ed è per questo, conclude Annalisa Cimino, che il Siulp di Napoli, rappresentativo della stragrande maggioranza dei poliziotti napoletani, si rende disponibile ad un incontro costruttivo con il Ministro dell’Interno, con l’intento di evidenziare le criticità e di spiegare come e perché non funziona nel giusto modo l’apparato sicurezza a Napoli, immobilizzato da una visione non globale e sinergica degli attuali vertici della questura.
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