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Febbraio-Marzo/2018 - Panorama sindacale
Notizie sindacalli
Cesena, la qualità della vita nel territorio.I reati calano o aumentano? Comunque sia, la paura resta
di Ugo Vandelli Referente per la sicurezza Uil Cesena

Confermati i nostri allarmi. A questo punto ognuno si assuma le proprie responsabilità. SOS furti? No, per i vertici della questura l’aumento dei furti nel territorio cesenate non è preoccupante, anzi sono diminuiti, ma i cittadini non sono d’accordo. I dati sull’andamento della criminalità, resi noti dal responsabile provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, dovrebbero rassicurare.
Viceversa la verità vera conferma che gli allarmi lanciati dalla Uil in quest’ultimo anno e non solo, non erano per niente ingiustificati. In particolare osserviamo come il dato di crescita più sensibile riguardi i furti - senza contare quelli che non sono denunciati per svariati motivi - e ci sorprende non poco come tale reato non venga considerato dalle Autorità competenti di particolare allarme sociale. I furti sono reati che colpiscono spesso le fasce più deboli e indifese della popolazione, obiettivi ritenuti più facili dai delinquenti, nonché le attività commerciali e le imprese, di per sé già in grosse difficoltà. Indice di un controllo del territorio non adeguato?
La crescita dei furti dimostra anche una maggiore percezione d’impunità da parte di chi delinque. Chi intraprende tale tipo di reato, infatti, lo considera poco rischioso e con poche probabilità di essere individuato (malgrado le telecamere) e adeguatamente perseguito. Da tempo ci battiamo per un aumento degli organici delle Forze di polizia in provincia e per una maggiore attenzione, da parte di Stato ed Enti locali, nei confronti della sicurezza pubblica, riscontrando purtroppo ancora mancanze di tipo organizzativo, di mezzi e risorse impegnate nel settore.
Questo specifico reato non fa che confermare le nostre opinioni in materia. Crediamo sia necessario un miglioramento nel controllo del territorio che passi anche per una maggiore collaborazione tra le varie Forze di polizia impegnate, leggasi coordinamento (legge 121/81), coinvolgendo maggiormente la Polizia Municipale - in particolare nelle ore notturne - così da sviluppare meglio le professionalità degli agenti nel perseguire la criminalità locale, anche dal punto di vista investigativo. Responsabilità che il primo cittadino di Cesena, partecipe nelle scelte strategiche, già detiene. Delle scelte in materia di sicurezza, infatti, riteniamo a ragion veduta che anche il sindaco, oltre a Prefetto e questore, siano responsabili nei confronti dei cittadini e proprio per questo obbligati a dare risposte efficaci e rassicuranti alla popolazione.
Riteniamo inoltre non più rinviabile il potenziamento delle Forze di polizia a Cesena, che fino ad oggi vedono ancora gli organici notevolmente penalizzati rispetto alla sorella Forlì. Una situazione che in una provincia di tipo bipolare come la nostra non ha oggettiva giustificazione. Su questi argomenti abbiamo spesso sentito dichiarazioni d’intenti e promesse da parte delle Istituzioni e di varie forze politiche, sia di maggioranza sia di opposizione, ma abbiamo poi rilevato, invece, pochissimi fatti concreti seguire alle parole.
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Il risultato della diciannovesima classifica stilata da ItaliaOggi sulla “Qualità della Vita 2017”, tra le 110 province italiane, colloca Forlì-Cesena al 25° posto rispetto al 12° del 2016. Per quanto riguarda la criminalità in genere la nostra provincia si è piazzata al 93° posto rispetto all’81° dell’anno precedente. Posizione ancor più negativa che evidenzia - e purtroppo conferma - le nostre costanti preoccupazioni.
Esaminando i sotto indicatori del crimine rileviamo: reati contro la persona (dal 65° all’85°); reati contro il patrimonio (dall’82° al 95°); scippi e borseggi (dal 75° all’83°); furti in appartamento (dal 104° al 107°); rapine (dal 75° al 104°); reati informatici (dal 77° all’82°).
È evidente che la percezione d’insicurezza che provano i cittadini, così come i dati oggettivi confermano, rileva inoltre come la crescita dei reati sia direttamente proporzionale a quella dei tagli governativi al Comparto Sicurezza.
Recentemente ci hanno chiesto perché non si aumenta il livello dei controlli in alcune parti della città. La risposta, a nostro modesto avviso, è che i vertici istituzionali (Prefetto, questore e sindaco) non sono in grado di accrescere la sicurezza in nessuna parte del territorio, conseguenza della crisi economica e dell’aumento del degrado urbano, quindi della criminalità in genere.
Non è pensabile che si possa offrire lo stesso servizio di sicurezza al cittadino che si offriva alcuni anni fa, con 15mila poliziotti, 15mila carabinieri, migliaia di finanzieri in meno e con la riduzione delle risorse. Da ciò deriva che il servizio di sicurezza attuato, nonostante l’impegno delle Forze di polizia, è nettamente inferiore al passato.
Complessivamente, infatti, al contrario di quanto dichiarano i responsabili delle agenzie preposte all’ordine e alla sicurezza pubblica, sono in aumento le razzie nelle abitazioni, le spaccate negli esercizi commerciali, le truffe alle fasce più deboli, il vandalismo e le rapine. In particolare nel nostro territorio continua a verificarsi un’escalation di furti, uno dietro l’altro, nei pubblici esercizi e nei negozi. L’impressione è che la città si trovi impotente di fronte a questo fenomeno angosciante.
La situazione è inquietante sia in periferia sia nel centro storico e ciò che ci lascia perplessi è che in una città a dimensione d’uomo come Cesena si possano verificare spaccate delle vetrine in orari serali, quando c’è gente in giro e mentre nelle abitazioni adiacenti le luci sono ancora accese. A tal proposito non si riesce a capire come mai nessuno veda o senta niente.
Per ridare un minimo di fiducia e fornire maggiore sicurezza - in un periodo di “vacche magre” per le Forze di polizia - tra le tante richieste che ci giungono dai nostri iscritti, oramai esasperati, spiccano in primis la certezza della pena e immediatamente dopo il rilancio della figura del poliziotto, carabiniere e vigile di quartiere.

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