Siamo dalla parte dei forestali che hanno presentato 3mila ricorsi ai Tar di mezza Italia contro l'accorpamento nell'Arma dei Carabinieri o nella Guardia di Finanza.
Stiamo con i forestali che bocciano, per quanto di loro competenza, la riforma Madia (governo Renzi) perché l'integrazione non porterà risparmi. Anzi. Con il provvedimento si sono andati a creare altri 3 posti da dirigente generale che saranno occupati da altrettanti generali. Non male per un Corpo di 7mila uomini.
Stiamo con gli uomini e le donne forestali perché hanno ragione a rifiutare la militarizzazione dopo aver scelto, chissà quanti anni fa, di servire lo Stato da civili e non con le stellette.
Siamo con quei forestali che non vogliono scomparire all'interno di Corpi militari che, per loro natura, negheranno il diritto a un vero sindacato rappresentativo.
Naturalmente, solidarizziamo con i forestali che avrebbero preferito fondersi nella Polizia di Stato, civile dal 1981, sperando che venisse istituita la specialità di Polizia ambientale. Quindi, civili si entra nel Corpo Forestale e civili si resta fino al pensionamento. È il nostro pensiero. Per questo, ne parliamo diffusamente a pagina 20, abbiamo deciso di accogliere lettere, pensieri e contributi (garantendo anche l'anonimato) dei forestali.
Questo giornale, nel servizio d'apertura, si sofferma anche su "altri" militari, quelli impiegati nell'operazione "Strade sicure". Settemila uomini e donne con il loro armamento pesante chiamati a difendere obiettivi sensibili o, come a Milano, impegnati staticamente a dissuadere dai loro traffici malavita e gang. Sì, staticamente, perché i militari non essendo né ufficiali né agenti di Polizia giudiziaria possono solo difendere degli obiettivi ma senza la presenza di un agente delle Forze dell'ordine è escluso che possano intervenire. Ma c'è davvero necessità di tutti questi soldati? Il giudice di Cassazione Antonio Tanga (a pagina 8) dice che sì, nonostante i limiti del loro intervento, sono utili se non altro in chiave deterrente.
Leandro Abeille a pagina 13 si domanda se è accettabile che 453 agenti di Polizia ogni 100mila abitanti non riescano ad avere ragione dell'illegalità.
La via da seguire sarebbe quella di rivisitare la normativa puntando alla realizzazione degli stati generali di sicurezza e giustizia (Tanga) o a una riforma epocale come quella disegnata dall'ex poliziotto Piras.
Insomma, c'è chi spera.
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