Pubblichiamo la lettera che il Segretario provinciale Siulp
ha inviato al Questore di Bologna
Gentile dr Gianfranco Bernabei, per il personale della questura di Bologna il 10 novembre scorso è stato l’ultimo giorno utile per poter presentare domanda di trasferimento. A essere onesti non la invidiamo affatto, poiché dalla cornice di criticità in cui oggi la Polizia di Stato è costretta a operare, abbiamo purtroppo notato che non solo gli agenti da poco giunti di rinforzo presso la questura di Bologna sono drammaticamente insufficienti a rispondere alle crescenti richieste di sicurezza, ma che dovrà gestire le aspirazioni di mobilità del personale che sappiamo già, sarà finalizzato soltanto a sanare determinate posizioni di criticità.
Infatti, lo schema del piano di potenziamenti 2018/2019 del 14 marzo scorso, prevede un incremento per la questura di Bologna di 4 unità ad aprile, 6 a ottobre, 5 a novembre e 5 a febbraio 2019. Un totale di 20 operatori in sostanza, che scendono a 16 se si considera il periodo da ottobre 2018 a febbraio 2019. Numeri che rappresentano una goccia in un oceano perché come abbiamo detto e ribadito, non solo non si riuscirà a sanare l’enorme vuoto creatosi negli anni, ma penalizzerà anche i poliziotti intenzionati a usufruire della mobilità interna.
A differenza di chi ha energicamente esultato per la (non) notizia degli incrementi di organici a Bologna, noi del Siulp esprimiamo preoccupazione, poiché la situazione reale fotografa un panoramica sconcertante: 11 unità antiterrorismo U.O.P.I. infatti, fino al mese scorso, alle dirette dipendenze della questura, sono state inglobate nella forza del Reparto Prevenzione Crimine che svolge i compiti istituzionali su tutto il territorio nazionale, sottraendosi di fatto all’impiego continuativo sulla provincia di Bologna. A ciò si aggiunga il dato devastante di alcune articolazioni strategiche come la Digos, sotto organico di circa 20 unità, dei commissariati cittadini e periferici che molto spesso non riescono a garantire l’uscita di una Volante per il controllo del territorio, dei poliziotti di quartiere, nobile articolazione nata per essere vicina alla gente e tra la gente, oggi ridotta a un fardello pasticciato, tenuto in piedi solo con altissimo senso del dovere dei 4 colleghi, “intrappolati” in attesa di poter essere trasferiti in altri uffici; non meno preoccupante la previsione negativa che interessa i colleghi dell’ufficio denunce, lasciati senza speranza per le loro aspirazioni professionali.
Siccome per qualcuno la sicurezza risulta essere un’opinione personale, come d’altronde l’azione sindacale, non vorremmo si generi una percezione distorta soltanto per colpa di qualche sindacalista che snocciola dati senza tener conto della loro contestualizzazione. 20 agenti, cui va il nostro più sincero in bocca al lupo, sono certamente energie che faranno bene al territorio bolognese, ma dei 16 previsti in questura entro febbraio 2019, al netto degli 11 operatori U.O.P.I. transitati al Reparto Prevenzione crimine, di fatto saranno solo 5 gli agenti in più a Bologna.
Ecco perché non vorremmo essere nei suori panni quando, nei mesi a seguire, dovrà dare seguito alla mobilità interna ascoltando le voci dei vari dirigenti che, a giusto titolo, reclamano incrementi di personale di pari passo con le legittime richieste dei colleghi che da troppi anni vengono scavalcati perché incardinati in settori poco ambiti.
E’ altresì importante non trascurare la razionalizzazione dei servizi che da tempo chiediamo, allargando la ricognizione anche ad altri uffici, significando che a nostro avviso, con tutto quello che accade in città, è assurdo continuare a perseverare sull’impiego di poliziotti in una mensa di servizio, considerato il trend di fruitori giornalieri in netto calo e attese le gravi carenze mai risolte che da tempo denunciamo. Così, circa 10 poliziotti ad esempio, potrebbero essere liberati e destinati a un servizio di Polizia, installando macchinette erogatrici di buoni pasto, al pari di ciò che accade in tantissime altre strutture d’Italia.
In attesa di urgente riscontro si porgono cordiali saluti.
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