«Momento storico per il Corpo di Polizia Penitenziaria che, per la prima volta, il prossimo 10 settembre, entrerà a far parte della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo con un nucleo, composto inizialmente da sette unità, che sarà di supporto al Procuratore nazionale».
Plaude all’evento, reso possibile dalla legge 132/2018, Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, che spiega: «a partecipazione alle attività della DNAA della Polizia Penitenziaria, seppur con un contingente di donne e uomini ancora esiguo nell’entità numerica, costituisce un passaggio essenziale per l’evoluzione del Corpo, ma soprattutto potrà dare al Paese un contributo fondamentale nelle lotte alle mafie e al terrorismo anche internazionale. Pochi conoscono le mafie e i processi di radicalizzazione di matrice islamica come i poliziotti che operano nelle carceri e monitorano ogni istante della vita di boss e terroristi».
«Anche per tali ragioni – aggiunge il leader della UILPA Polizia Penitenziaria –, senza voler entrare in polemiche che ci sono apparse talvolta strumentali e fuorvianti, pensiamo che questa possa essere la prima risposta del Corpo di Polizia Penitenziaria alle scarcerazioni e ai permessi accordati ai boss, laddove è espressamente previsto il coinvolgimento del Procuratore antimafia e antiterrorismo nei pertinenti procedimenti».
«Fermo restando – conclude De Fazio – che risponde a canoni di civiltà, irrinunciabili per un Paese civile e per chi ne rappresenta e ne difende le Istituzioni, rendere le strutture carcerarie idonee, efficienti e salubri per tutelare compiutamente il diritto alla salute nei confronti di chiunque e, non ultimi, degli stessi operatori che vi prestano servizio».
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