Tanti cittadini romani hanno ritenuto intollerabile che alcuni politici abbiano parlato di emergenza legata al fenomeno dell’immigrazione romena dopo l’omicidio di Giovanna Reggiani, come se si trattasse di un fatto straordinario che ha colto di sorpresa la classe politica. Non si può dimenticare che questo barbaro omicidio è l’ultimo di una serie di crimini violenti commessi nella città.
Solo il giorno dopo l’omicidio si sono presi provvedimenti più visibili, sulla base della spinta emotiva, con l’attribuzione ai Prefetti del potere di espulsione dei cittadini comunitari per motivi di pubblica sicurezza e con lo sgombero e l’abbattimento degli insediamenti illegali dei romeni.
Si tratta di provvedimenti utili ma non sufficienti e sicuramente tardivi, anche perché il problema, al contrario di quanto sostenuto dal sindaco Veltroni, non nasce nel gennaio 2007, data dell’ingresso della Romania nell’Unione Europea. Da almeno 10 anni le manifestazioni delinquenziali connesse al fenomeno immigratorio hanno assunto caratteristiche strutturali invasive e permanenti, e da almeno 5 anni le relazioni delle Forze di polizia segnalano la crescente pericolosità della criminalità romena.
Bisogna affrontare il fenomeno criminale non dopo il singolo fatto delittuoso, ma in maniera preventiva attuando un controllo del territorio da parte delle Forze di polizia con modalità precise. E’ ingiustificabile che stazioni ferroviarie come quella di Tor di Quinto a Roma, che vede il passaggio di migliaia di cittadini ogni giorno, vengano lasciate prive di un posto fisso di Polizia. E’ ancora più assurdo se si considera che era ben conosciuto che a pochi metri vi fosse un insediamento illegale di romeni.
Ma il problema di un controllo adeguato del territorio riguarda tutta la città e non solamente il contrasto alla criminalità romena.
I sindacati di Polizia lamentano che negli ultimi anni il parco auto e le risorse umane del Reparto Volanti sono diminuiti del 50%. Secondo tali dati a Roma per ogni turno sono in servizio solo 13 Volanti, in alcuni giorni anche meno.
Si tratta di dati clamorosi, che confermano gravi lacune nel sistema di prevenzione, su cui è necessario intervenire subito per evitare il ripetersi di altri orrori.
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