Il combinato disposto dell’ultima Finanziaria, con il taglio delle risorse per la sicurezza, e la discutibile gestione del commissariato “Ponte Milvio” di Roma ha innescato un corto circuito esplosivo, di difficile gestione.
E’ fin troppo evidente l’impotenza e la rabbia degli operatori costretti a lavorare in perenne emergenza, sprovvisti dei più elementari mezzi di lavoro, così com’è fin troppo evidente il siderale distacco con cui alcuni dirigenti di quegli avanposti di legalità chiamati commissariati di Polizia, gestiscono la sicurezza collettiva.
Se da una parte le scure del taglio dei fondi alla sicurezza ha compromesso tutto il processo di ammodernamento e funzionalità del sistema di protezione, penalizzando oltre modo la cittadinanza, dall’altro colpisce inesorabilmente anche gli operatori stessi.
Anzi i poliziotti vengono colpiti tre volte; la prima come cittadini, la seconda come poliziotti, la terza come poliziotti che anche attivandosi con mezzi di fortuna vengono censurati dai superiori.
Caso emblematico del corto circuito menzionato è il commissariato di Ps Ponte Milvio, ove un ispettore in servizio, dopo aver segnalato la mancanza, per iscritto, del toner nella stampante, non avendo quindi la possibilità di stampare un urgente atto di Polizia giudiziaria, per senso di responsabilità provvedeva ad inviarlo all’Autorità giudiziaria in forma manoscritta.
Risulato: l’ispettore è stato punito disciplinarmente.
Il Silp per la Cgil ha tenuto un’assemblea sindacale, durante la quale i poliziotti presenti hanno manifestato rabbia, esasperazione, e il limite massimo di sopportazione di un’atmosfera ai limiti dell’incredibile, basti pensare che molti (dei pochi poliziotti in servizio in quell’ufficio) hanno manifestato apertamente la volontà di trasferirsi ad altri uffici.
Hanno detto con forza “basta” alle continue sanzioni disciplinari. “Basta” alle continue violazioni dei diritti. “Basta” allo stato di abbandono in cui versano uomini e donne di quel commissariato.
Il Silp per la Cgil non può non denunciare il disagio ed il malessere che serpeggia tra i lavoratori del commissariato di Ps Ponte Milvio e chiede al Capo dello Stato clemenza per quel servitore dello Stato che, pur facendo il proprio dovere, viene colpito per mancanza di risorse che lo Stato deve garantire.
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