Il Governo finora ha reagito con manovre economiche positive ma “macchinose”, impantanate nelle stesse procedure burocratiche. Per il rilancio dell’economia servono cooperazione e convergenze su obiettivi che dovrebbero essere comuni
Lo so, è piuttosto pleonastico, ma è necessario sottolineare con grande determinazione che quello che sta avvenendo e avverrà nel prossimo periodo nel Paese sarà decisamente negativo e per certi versi drammatico.
La tragedia pandemica non solo ha determinato gravi sofferenze alla cittadinanza ma ovviamente con le misure di contrasto che sono state realizzate al fine di contrastare la grave crisi sanitaria, si è provocata una ricaduta molto grave rispetto alle condizioni produttive e socio-economiche dell’intero Paese.
Si profila in chiusura dell’anno una perdita del prodotto interno lordo attorno ad un 10%, mai avvenuta prima. Ciò sta comportando disoccupazione, precarietà del lavoro e con coerenza un forte calo del potere di acquisto delle famiglie italiane. A tutto ciò si aggiungono motivi di grande preoccupazione che determinano grande insicurezza per il futuro.
Sono tutti elementi che convergono a determinare una stagnazione del Paese che, oltretutto, anche prima della tragedia sanitaria che ci ha travolto come uno tsunami, caratterizzava l’intera economia italiana. Infatti non avevamo ancora riconquistato, alla fine del 2019, i dati economici che caratterizzavano gli anni 2007-2008, inizio della grande recessione sia internazionale che nazionale, quali il tasso di disoccupazione e quello relativo ai consumi di mercato. Si prospetta perciò una situazione assolutamente complessa e assai difficile per la ripresa economica e per il rilancio del nostro Paese.
Su tutto ciò abbiamo assistito a manovre economiche decretate dal Governo, oltre a quelle specifiche di contrasto all’emergenza sanitaria, tese ad obbiettivi fondamentali quali aiuti di supporto al reddito delle famiglie e contemporaneamente ad importanti contributi economici per agevolazioni alle imprese e risorse funzionali a investimenti strutturali per il rilancio economico del Paese.
Quello che tuttavia abbiamo con grande determinazione richiesto al Governo, e per la verità abbiamo anche criticato, sono i tempi di attuazione delle norme definite e che abbiamo giudicato positive, ma che sono state poi fortemente condizionate dalla stesse procedure burocratiche come al solito caratterizzate da lentezza e farraginosità.
Invece la situazione necessita che l’attuazione delle norme di sostegno, sia individuale che generale, sia molto più celere, andando verso procedure di forte semplificazione delle procedure stesse e della pubblica amministrazione.
Contemporaneamente, tuttavia, bisogna che ci sia nel Paese, e ciò aiuterebbe molto la ripresa, uno spirito maggiormente collaborativo dovuto alla consapevolezza della difficoltà e della complessità della difficile impresa da realizzare.
Abbiamo sempre sollecitato, aldilà dei ruoli differenti tra Governo e Opposizione, un serrato confronto e delle serie convergenze su obiettivi che dovrebbero essere comuni. Dal contrasto all’emergenza sanitaria agli aiuti rivolti a tutti i cittadini, siano essi disoccupati, precari, lavoratori, pensionati, professionisti, commercianti, artigiani e via dicendo, e sia per le grandi scelte di investimenti infrastrutturali, della ricerca e di nuovi modelli di sviluppo, attenti al territorio, alla ricerca, all’ecologia ecc...
Vorrei inoltre fare, per concludere, una considerazione a mio avviso rilevante e mai discussa con la sua necessaria importanza: da sempre l’esperienza ci dice che in situazioni di dramma sociale si registra nel Paese un aumento di reati contro il patrimonio, soprattutto truffe e raggiri nei confronti dei corpi sociali più deboli quali le persone anziane. Come non fare, quindi, oltre al permanente ringraziamento nei confronti dei corpi di Polizia, un appello per una maggiore attenzione su tali questioni che determinano molte sofferenze ai nostri concittadini. E ciò vale anche per il lavoro di contrasto necessario alla malavita organizzata, al controllo del territorio, che non significa solo un importante contributo alla sicurezza e alla tranquillità dei cittadini tutti, ma anche come contributo fondamentale per la battaglia contro il degrado e, quindi, per lo stesso sviluppo economico, sociale e culturale del nostro Paese.
Presidente Centro Consumatori Italia
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