Con la sua struttura agile e flessibile, l’Unità di Crisi, in sinergia con la rete diplomatica e consolare, assicura il suo intervento a favore dei cittadini italiani all’estero, in caso di emergenze di varia natura. 24 ore al giorno, 7 giorni su 7
L’aumento della mobilità internazionale e l’esposizione a vari tipi di rischio da parte dei cittadini italiani presenti nei vari Paesi del mondo, ha fatto emergere la necessità di un’apposita articolazione, dipendente dal Ministero degli Esteri ma dotata di forte autonomia, che fungesse da struttura di coordinamento tra le varie amministrazioni e la rete diplomatica italiana, al fine di assicurare interventi celeri ed efficaci, anche a livello preventivo. Questo è l’obiettivo primario dell’Unità di Crisi della Farnesina, istituita ormai più di 30 anni fa, e guidata dall’ottobre del 2021 dal Consigliere d’Ambasciata Nicola Minasi. Polizia e Democrazia l’ha incontrato.
Dott. Minasi, quando e perché è stata istituita l’Unità di Crisi?
All’Unità di Crisi curiamo la difesa dei cittadini ed interessi italiani all’estero in caso di terrorismo, rapimenti, disastri naturali, epidemie ed emergenze socio-politiche che richiedano un’evacuazione. Sono crisi sempre esistite e da sempre seguite dalla Farnesina, ma nel 1990 si decise di creare una struttura permanente e di farla specializzare sulla materia. Da allora cerchiamo di essere all’avanguardia nel mondo per metodi e strumenti di lavoro e per questo la squadra include anche informatici, grafici e tecnici audio-video.
Michele Turazza