Con lo sgombero dei migranti dal Silos si è chiusa la vergogna di una città che per anni con piena coscienza ha permesso che un agglomerato di umanità – quella che si fa finta di non vedere che non si vuole – non esistesse formalmente. Quasi potessimo dividere i mondi, il mondo degli ultimi ed il mondo dei penultimi, NOI. Le NON-Persone confinate nel Silos, mangiucchiate dai ratti, lasciate in condizioni da bidonville sono state – con garbo – sgomberate e portate altrove, verso una vita migliore. Ora chiuso il luogo della vergogna – per tutti noi – impediremo nuovi ingressi sigillando i confini di tutto il carso da cui non entrerà più nessuno. Sotto i 40° di un sole che ustiona la pelle e liquefà l’asfalto abbiamo messo i Colleghi ed i militari muniti di tuta ignifuga che al grido del NO PASARAN impediscono l’ingresso alle NON-Persone. Non importa se a dirci che l’Uomo migra dalla notte dei tempi siano più passaggi della Bibbia (Lv 19-33, 34) non importa se vi sono nella storia plurime testimonianze di migrazioni continue, noi forti del reato di clandestinità (ART 10bis D.LVO 286/98) che resiste nei secoli anche all’abrogazione del reato di abuso d’Ufficio, mostriamo i muscoli agli ultimi e li rispediamo da dove sono venuti perché non abbiamo bisogno di nessuno. La nostra autarchia immaginaria che declina una decrescita felice non vuole le NON Persone, ma non disdegna le loro braccia nei campi fino allo stremo, fino alla morte; sono braccia necessarie a far girare l’economia e quando quelle braccia si staccano dal corpo? Poco importa sono le braccia delle NON-Persone, sono un mero fattore intercambiabile della produzione a basso costo e dall’alto profitto. Oggi sventoliamo la bandiera della vittoria, la “battaglia” ci ha permesso di conquistare il Silos e liberarlo dai “feroci invasori” che abbiamo cacciato e rispedito in Piazza Libertà. Sì, perché forse sfugge che le NON-Persone esistono nella realtà fattuale. I paaseur che vengono intercettati sono un’infinitesima parte di chi passa e quelli che vengono fermati ai confini sono quelli che hanno sbagliato strada e rappresentano l’infinitesimo dell’infinitesimo. Le NON-Persone invece continueranno ad arrivare attraverso la Rotta Balcanica come ci insegnano questi ultimi vent’anni. Oggi Piazza Libertà ed i Magazzini del porto sono il nuovo Silos e rappresentano – parafrasando il grande sociologo Bauman – un’umanità (non più liquida) liquefatta nei valori di solidarietà lasciateci dai Padri costituenti all’art. 2 della Carta Costituzionale. I dati, quelli veri sono sotto i nostri occhi, sta a noi interpretare la realtà, sta a noi ritrovare la nostra umanità, salvacondotto necessario a varcare quella porta finale da cui prima o poi passiamo tutti, persone, NON-Persone, ricchi, poveri, amministratori ed amministrati.
Il Segretario Regionale SIULP
Fabrizio Maniago