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Da mesi il Governo annuncia gli aumenti ma il “taglia e cuci” sembra inesorabilmente penalizzare altre voci, in primis sanità e istruzione. Com’è ripartita la Spesa Pubblica?

    Sono emerse priorità e una visione, dice la premier Meloni: «Abbiamo dato segnali chiari con la tassazione sui premi di produttività, il fisco per gli autonomi, i provvedimenti che eliminano gabelle inutili, il pacchetto famiglia da 1,5 miliardi di euro. E poi l’attenzione ai redditi più bassi». Così la premier spiegava al Corriere della Sera la sua visione della manovra finanziaria 2023-2025.
    «Alcuni sono rimasti spiazzati – continua la premier – dalle scelte di un governo che, si diceva, avrebbe favorito i ricchi: noi abbiamo scelto invece di sostenere i più fragili e rafforzare la classe media».
    Ad esempio l’istruzione. Settore che riceverà un aumento di fondi, passando da 50,9 miliardi nel 2022 a 51,8 miliardi nel 2023. Una parte di questi fondi sarà destinata agli insegnanti di sostegno delle scuole superiori e al reclutamento e alla formazione di presidi e docenti del primo ciclo. Tuttavia, gli addetti ai lavori ritengono che l’incremento dei fondi per l’università sia ancora insufficiente.

     Lorenzo Baldarelli