Le dichiarazioni di Riccardo Saccotelli, apparse sulle pagine di Sindacato dei Militari
demoliscono la narrazione strumentalizzata, di chi vorrebbe dipingere tutti gli
appartenenti a Esercito e Corpi di Polizia come omofobi e propagatori della cultura
patriarcale della prevaricazione. Saccotelli carabiniere in congedo, ferito durante
l’attentato a Nassiriya che il 12 novembre del 2003 costò la vita a 28 persone tra cui
numerosi militari italiani, si è esposto pubblicamente criticando le prese di posizione di
alcuni soggetti che, nonostante la presa di distanza dell’Esercito italiano e i provvedimenti
di sospensione, nascondendosi dietro gradi e divise vorrebbero ridefinire i criteri di
“normalità” spacciando discutibili e antiscientifiche opinioni personali, palesemente in
contrasto con i principi Costituzionali, per “verità”.
“Le recenti dichiarazioni del generale Vannacci – ha dichiarato Saccotelli – con cui esterna
i suoi singolari criteri di normalità, appaiono estremamente gravi ove si consideri che
colpiscono anche la comunità Lgbt presente nelle Forze armate e nelle Forze di polizia.
Comunità che è una realtà innegabile, in cui l’essere omosessuali non è mai stato un
impedimento per chi, come me, porta sul suo corpo le cicatrici del servizio reso per
difendere la Patria e affermare quei principi di democrazia e civiltà che permettono oggi a
chiunque di poter manifestare liberamente il proprio pensiero nel rispetto dell’altro”.

La società italiana è in continua evoluzione e, con essa, anche gli enti che compongono lo
Stato e i lavoratori in divisa che ne fanno parte. L’attenzione alle tematiche riguardanti il
rispetto delle minoranze, i diritti civili e il gender gap, tutti principi contenuti nella
Costituzione Italiana che militari e poliziotti hanno giurato di difendere, ha scatenato il
dibattito tra chi si fa portavoce del diritto all’autodeterminazione e una minoranza di
soggetti che vorrebbero riportare le lancette dell’orologio indietro di 70 anni diffondendo
preconcetti da bar senza alcun fondamento scientifico.
Ebbene Polis Aperta è convinta che il cambiamento in atto non possa essere fermato con
meschine strumentalizzazioni. Dentro e fuori le istituzioni i principi di democrazia,
pluralità e autodeteminazione non saranno silenziati dalle narrazioni fallaci dei pochi che
non riescono a fare i conti con il presente.

Polis Aperta Odv – Associazione Lgbtqia+ Appartenenti a Forze Armate e Forze di Polizia