La recente inaugurazione del Sindacato OSA Polizia rappresenta una tappa significativa nel panorama sindacale italiano, specialmente per quanto riguarda le Forze di polizia. Nasce da un’esigenza concreta: riappropriarsi del ruolo tradizionale dei sindacati nella tutela dei diritti dei lavoratori, sia all’interno delle istituzioni che nei confronti della società civile.
Il ruolo fondamentale del sindacato
In un contesto dove spesso si misconosce il valore dell’azione sindacale, è essenziale ribadire che i membri delle Forze dell’ordine non sono solo esecutori della legge; sono anche portatori di istanze e diritti. I sindacati, pertanto, dovrebbero agire come ponte tra le Istituzioni e il tessuto sociale. La loro funzione va oltre la mera rappresentanza, estendendosi a promuovere una cultura di dialogo e collaborazione fra le diverse Istituzioni – dalla giustizia alla salute pubblica fino all’istruzione – e il vasto universo dei cittadini. Questo approccio sinergico non solo accresce le competenze professionali degli operatori ma contribuisce anche a valorizzare la loro dignità e la qualità del servizio offerto alla collettività.
Nasce “OSA Polizia”: un innamoramento professionale
Il sindacato OSA Polizia affonda le proprie radici in un episodio recente che ha scosso profondamente l’ambiente sindacale: la sospensione di un rappresentante del sindacato LeS per aver reso pubbliche irregolarità riguardanti norme come il Green Pass e la vaccinazione obbligatoria. Questo gesto coraggioso ha acceso in molti poliziotti, tra cui gli stessi fondatori dell’OSA, la volontà di creare una nuova realtà sindacale che metta al centro i principi di trasparenza e legalità.
La conversazione con Antonio Porto ha segnato l’inizio di un percorso comune finalizzato a fondare OSA Polizia, ufficialmente istituito nel maggio 2024. Lo spirito con cui è nato è volto a contrapporsi alle recenti derive delle rappresentanze sindacali maggioritarie, in cui si tende a confondere il ruolo dell’amministratore – nel caso specifico il Ministero dell’Interno – con quello del sindacalista.
Una necessità impellente
Non si tratta semplicemente di una necessità; si tratta piuttosto di un “scossone tellurico”. Dopo anni in cui tanti hanno lottato per smilitarizzare e sindacalizzare i Corpi di polizia, molti operatori sono rimasti delusi nel vedere i propri rappresentanti abdicare rispetto al loro compito fondamentale: tutelare gli interessi dei lavoratori piuttosto che “cogestire” il potere con le Istituzioni. Questo aggrava ulteriormente un sentimento comune tra gli agenti: ci si rivolge al sindacato più per favori personali che per la tutela dei diritti fondamentali.
Un programma ambizioso
Il programma ambizioso e radicale presentato durante il primo Consiglio Nazionale – tenutosi a Roma – mira ad affrontare questioni etiche e professionali cruciali. Dalla richiesta di dignità umana e professionale per tutti gli agenti alla gestione diretta dei controlli sanitari post-vaccinazioni; dall’affermazione del diritto allo sciopero fino alla riforma delle carriere all’interno delle Forze di polizia.
Particolare attenzione viene rivolta anche alle cattive prassi emerse durante l’emergenza sanitaria legata al Covid-19, quando molti, anziché proteggere i diritti fondamentali dei cittadini, hanno finito col comprimere le libertà essenziali. È un passaggio cruciale se si vuole evitare che questa situazione possa ripetersi in futuro.
Verso una “giustizia collettiva”
L’obiettivo finale è chiaro: “fare giustizia insieme”. Riportare i valori fondamentali della democrazia nelle relazioni tra lavoratori e Istituzioni diventa un imperativo categorico del nuovo movimento. Attraverso corsi formativi per dipendenti pubblici e incontri nei luoghi simbolici della vita sociale, OSA intende educare non solo i propri membri ma stimolare anche la cittadinanza attiva sul tema dei diritti.
In conclusione, OSA Polizia non è solo una nuova sigla ma una vera speranza per tanti poliziotti disillusi dalla deriva attuale delle organizzazioni sindacali tradizionali. Con questo nuovo approccio, propositivo ed educativo, si pone come obiettivo quello di riconquistare spazio nel dibattito pubblico sulla sicurezza, sul rispetto delle leggi e sui diritti umani fondamentali garantiti dal nostro ordinamento costituzionale.
Vittorio Vannutelli