Bologna, 12 novembre 2024
Le repliche astiose e aggressive alle considerazioni del Sindaco di Bologna, circa i fatti di sabato scorso, fanno davvero pensare al famoso complesso della “coda di paglia”. Aggrediscono forse perché sanno di essere nel torto? Perché non sanno come motivare l’insulto alla città di Bologna? Aggrediscono perché c’è chi non sa distinguere tra la propria funzione di governo e l’essere capo partito?
Un Presidente del Consiglio dei ministri non può mettere sotto ricatto una città metropolitana o, addirittura una intera regione, per ragioni di partito. La violenza va sempre condannata, non può e non deve essere metodo di confronto, le autorità competenti hanno tutti gli strumenti per impedirla senza mettere a repentaglio gli operatori dell’ordine pubblico e se non si rendono conto del clima inaccettabile che stanno cercando di creare attorno alla figura del Sindaco di una città Medaglia d’oro della Resistenza e al valore civile, è davvero un problema per l’intero Paese.
Il diritto di critica è di tutti i cittadini, sindaci compresi, chi non lo capisce e aggredisce, oltre a definire sé stesso in modo inequivocabile, nega uno dei valori della Costituzione della nostra Repubblica. Chiedere spiegazioni sul perché si è consentito a un manipolo di fascisti di aggregarsi a due passi dalla stazione di Bologna, per il Sindaco, è diritto dovere perché la città sappia. Anpi continua a chiedere che le associazioni di stampo fascista vengano sciolte, a partire da Casa Pound, nel rispetto delle leggi Scelba e Mancino.
In conclusione, ribadiamo la nostra condivisione con tutte le richieste di spiegazioni avanzate dal Sindaco di Bologna, richieste fatte a giusta tutela e difesa della città.
ANPI Provinciale di Bologna
Coordinamento Regionale ANPI Emilia Romagna