L’esercito russo, dato prematuramente per spacciato, avanza inesorabile nel Donbass. Gli stati occidentali si comportano come nella Prima Guerra Mondiale, aumentando gli armamenti e la retorica di guerra. L’inflazione sale e il grano comincia a scarseggiare. Ma c’è un fattore che rende questa guerra piuttosto peculiare: la cyberwar. Negli scorsi mesi sono stati attaccati una lista di siti web istituzionali italiani e di moltissimi paesi che supportano l’Ucraina. Gli attacchi hanno fatto alzare il livello di allerta e il CSIRT (Computer Security Incident Response Team - Italia) esorta a migliorare le “strutture esposte”
«Baldarelli Lorenzo? Buongiorno, sono un dipendente del servizio sanitario regionale. La chiamo in merito alla sua richiesta della nuova tessera sanitaria. Ci scusiamo per il ritardo ma siamo stati vittima di un attacco hacker».
L’annunciata guerra informatica tra Ucraina e Russia è già iniziata e noi siamo in trincea, in mezzo al fuoco incrociato. Per ora la prima cyberwar effettivamente dichiarata è a bassa intensità e con scarsissimi danni o disagi. Ma è evidente che siamo solo all’inizio e che per ora gli attacchi sono solo dimostrativi.
I primi ad essere stati attaccati, a fine gennaio, sono stati una settantina di siti web ucraini; tra cui quello del ministero degli Affari Esteri e quello dell’Istruzione. A rivendicare gli attacchi sono stati gruppi hacker legati a Mosca e alla Bielorussia. Da qui l’escalation non si è mai placata. Le azioni di Killnet, hacker schierati con il governo russo, sono iniziate a febbraio in Polonia e in Ucraina. Ad essere attaccate sono state le infrastrutture informatiche, centrali elettriche e vari provider.
A marzo Killnet cambia passo, aumentano gli attacchi alle istituzioni e ai governi dei Paesi che appoggiano l’Ucraina. La Banca Nazionale e la Corte Suprema della Polonia, il ministero della Difesa e siti della pubblica amministrazione in Lettonia e tutto questo avviene mentre è in corso una esercitazione NATO sulla Cybersicurezza denominata “Locked Shields” in Estonia.
Secondo Marco Braccioli – VP Defence & Cybersecurity di DigitalPlatforms e Co-Direttore Cybersec della Fondazione ICSA – in aprile, Killnet ha creato una «Academy per il reclutamento di intelligenze. La campagna di recruiting si chiama non a caso “Legion” e Killnet vuole rafforzare l’immagine di un collettivo o organizzazione che combatte l’Occidente a fianco dello Stato Russo», specialmente in risposta degli attacchi che la Russia ha subìto da Anonymous.
Lorenzo Baldarelli