E’ stato un segno di contraddizione, così come chi si sente chiamato da Cristo. Stiamo parlando di monsignor Antonio Riboldi (1923-2017), la cui figura l’Associazione Editoriale Promozione Cattolica ha voluto ricordare con la riedizione, nel trentesimo anno dalla pubblicazione, del libro Tempo di coraggio – Oggi come ieri, che raccoglie riflessioni e discorsi di quando era vescovo di Acerra, dal 1978 al 1999, e di un convegno ospitato sabato 10 dicembre 2022 presso la sala teatro del Convento dei Cappuccini a Padova.
Al convegno hanno partecipato Luciano Lincetto, direttore dell’Associazione Editoriale Promozione Cattolica, don Vito Nardin, già padre generale dei rosminiani ai quali monsignor Riboldi apparteneva, il vaticanista Luigi Accattoli, già firma dei quotidiani ‘La Repubblica’ e ‘Corriere della Sera’, Ernesto Olivero, fondatore del Servizio missionario Giovani (SerMiG) – Arsenale della Pace di Torino, Antonio Mazzei, collaboratore fra l’altro di ‘Polizia e Democrazia’, l’ex magistrato – in videoconferenza – Gian Carlo Caselli, Vittoria De Lutiis, coordinatrice della segreteria di Libera Veneto, Paolo Galeano, sindaco di Preganziol e coordinatore regionale di Avviso Pubblico.
Moderati dalla giornalista Romina Gobbo, i primi quattro relatori hanno parlato della figura di Antonio Riboldi ricordato, attraverso aneddoti ed episodi di vita vissuta, come un religioso fermo e risoluto nel dare voce ai diritti degli ultimi, gridando ad alta voce le ingiustizie incontrate dai poveri del mondo. Antonio Mazzei e l’ex magistrato Gian Carlo Caselli – che ha diretto per quasi sette anni la Procura di Palermo dopo la morte di Falcone e Borsellino – hanno invece affrontato la ricostruzione storica del periodo della criminalità organizzata negli anni Ottanta, con specifici riferimenti all’attività di contrasto dello Stato che istituì l’Alto Commissario antimafia (decreto-legge 6 settembre 1982 n. 629 poi convertito nella legge 726 del 12 ottobre 1982) ed introdusse nel codice penale l’art. 416 bis (l’associazione di stampo mafioso. Legge 646 del 13 settembre 1982).
Vittoria De Lutiis e Paolo Galeano, infine, hanno concluso il convegno sottolineando come la criminalità organizzata si sia ormai insediata nel Nord Est, in modo particolare in alcune province del Veneto e, di conseguenza, non si possa più parlare di pericolose infiltrazioni, bensì di un vero e proprio insediamento.
Il messaggio arrivato da questa giornata è che figure come monsignor Riboldi, Carlo Alberto dalla Chiesa, Giancarlo Siani, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Boris Giuliano, Beppe Montana, Ninnì Cassarà, Pino Puglisi, sono fondamentali per l’Italia, un Paese che di giornalisti, magistrati, politici, poliziotti, preti che, vigliaccamente, non si sforzano di fare il proprio dovere mettendoci la faccia, non sa cosa farsene.