“Il mondo al contrario” è il caso letterario dell’anno e il generale Roberto Vannacci è diventato un simbolo, sta vivendo una stagione di notorietà. Ma dietro gli slogan per fare consenso, cosa rimane?
Roberto Vannacci è un generale italiano nato a La Spezia il 20 ottobre 1968. Ha una lunga e prestigiosa carriera militare, culminata nel comando della Task Force 45 in Afghanistan, del 9º Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”, della Brigata Paracadutisti “Folgore” e del contingente italiano nella Guerra civile in Iraq.
La sua formazione è totalmente militare. Ha frequentato l’Accademia Militare di Modena e ha conseguito tre lauree magistrali in Scienze Strategiche (Università di Torino), Scienze Internazionali e Diplomatiche (Università di Trieste) e Scienze Militari (Università di Bucarest).
Vannacci è un esperto soldato e uno stratega. È noto per la sua denuncia tardiva dello scandalo dell’uranio impoverito, vicenda che non ha avuto un impatto negativo sulla sua carriera. Nel 2020 è stato nominato addetto per la Difesa alla rappresentanza italiana di Mosca, con accreditamenti anche in Bielorussia, Armenia e Turkmenistan. Dal 21 giugno 2023 è il capo dell’Istituto Geografico Militare di Firenze.
Pochi mesi fa Vannacci ha pubblicato il libro “Il mondo al contrario”, in cui ha espresso le sue opinioni sulla politica e sulla società italiana in generale. Il libro ha suscitato un ampio dibattito, sia positivo che negativo. Ne è emerso che le idee espresse sono condivise anche fuori dall’ambito militare. Il libro quindi era un’occasione per capire come la pensa un alto dirigente militare, ma forse il libro, in ultima analisi, è solo l’ennesima arma nello scontro interno alla destra per le nomine militari.
All’uscita del libro, infatti, Vannacci è diventato mito, bandiera e portavoce degli oppositori interni della Meloni, da Gianni Alemanno fino a Matteo Salvini. Ma tutto ha un costo; il generale Vannacci è stato destituito dallo Stato Maggiore e al suo posto arriverà Massimo Panizzi.
Personalmente, ho trovato il libro deludente. Mi aspettavo un lavoro più approfondito e documentato. Inoltre, ho trovato alcune delle opinioni espresse dal generale piuttosto discutibili. Vi giuro che ho letto le 357 pagine, e tra innumerevoli aggettivi qualificativi e punti esclamativi, con fatica ma anche con motivazione, ho concluso la lettura, ripetendomi in continuazione: perché……
di Lorenzo Baldarelli