Scrivere un’editoriale di questi tempi non è semplice. Porre in evidenza i problemi che ci circondano, analizzarli e cercare una soluzione, una via d’uscita, è quanto meno impegnativo, se non addirittura impossibile.
La stessa politica, che ci guida e che quindi indirizza il nostro vivere quotidiano, è ormai entrata in una fase di stallo, “impantanata” nelle solite dispute e dialettiche tra fazioni partitiche, che mai come ora minano alla solidità dell’attuale Governo.
Tuttavia, e possiamo affermalo dopo tanti mesi difficili, merita tutto il nostro sostegno l’attuale Presidente del Consiglio. Finora Giuseppe Conte ha dato prova di saper condurre il suo difficile compito di mediazione e gestione dell’emergenza nazionale, soprattutto sul piano della comunicazione. Difficile arginare il bombardamento mediatico di un’opinione pubblica sempre più scettica, virologi “tuttologi”, le provocazioni provenienti dall’opposizione, negazionisti nelle piazze, opinionisti di testate avverse al Governo, critiche dal mondo dello sport, dell’economia ecc…
Se solo ci mettessimo nei suoi panni, considerando la situazione che sta affrontando, forse pochi (per non dire nessuno, guardando lo scenario politico attuale) avrebbero saputo fare di meglio. Gli attacchi mediatici però continuano, fastidiosi e destabilizzanti.
Per quanto riguarda le soluzioni e i rimedi per affrontare questo temibile inverno 2020, la miglior strada da seguire resta quella del buon senso, a 360 gradi. Ognuno di noi deve continuare a fare del suo meglio.
Il rispetto delle norme in vigore, del distanziamento, l’uso consapevole e responsabile delle mascherine, sono le uniche armi che abbiamo a disposizione per contrastare questo virus, che ancora stenta ad allontanarsi dalle nostre vite.
D’altronde i tempi si sono virtualmente dilatatati. Per un vaccino efficace e disponibile per tutta la popolazione si parla ormai di dicembre 2021. Nel frattempo siamo e restiamo nelle “nostre stesse mani”.
Un pensiero lo dedico a tutti gli esponenti delle Forze dell’Ordine, ai quali rivolgo l’invito di continuare a portare pazienza nel gestire l’ordine pubblico, con la solita professionalità che li ha sempre contraddistinti nei momenti difficili. A tutti i sindacati di Polizia chiedo invece di riprendere a fare “quadrato” intorno ai problemi di categoria che spesso ci troviamo a trattare, al di là delle rispettive appartenenze e divergenze di veduta. Sarebbe bello tornare a quello spirito che, ormai quasi quarant’anni fa, portò alla legge 121. Anni d’oro, che vissi in prima persona, al fianco di Franco Fedeli.

Il Direttore, Ugo Rodorigo
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