Una strage silenziosa: ogni anno decine di operatori di polizia si tolgono la vita. Sessanta solo nel 2023 (oltre a diversi tentativi non riusciti): ben cinque sono ex forestali. L’ultimo, Emanuele, a inizio ottobre. “Non si può restare indifferenti” denuncia il Nuovo Sindacato Carabinieri, che chiede una commissione parlamentare
Il 15 ottobre sarebbero stati 201 anni: due secoli e un anno avrebbe compiuto il Corpo Forestale dello Stato, se una pasticciata riforma voluta dal governo Renzi non lo avesse tolto di mezzo dal primo gennaio 2017, militarizzando gran parte dei suoi appartenenti, fatti confluire coattivamente nell’Arma dei Carabinieri. Da sette anni l’anniversario della fondazione non si festeggia più.
Da quel capodanno 2017, che ha rappresentato la fine per migliaia di forestali, il nostro Paese ha perso le sentinelle dei suoi boschi e dei suoi parchi. Ora indossano le stellette e sono ingabbiate in schemi e procedure militari per nulla funzionali alla tutela dell’ambiente. Ma non bastava un decreto per mettere fine a due secoli di storia. La stessa “idea” di Corpo Forestale sarebbe dovuta svanire nel nulla. La furia iconoclasta non tardò ad abbattersi: presso la sede di Roma, il Palazzo delle Foreste, le bacheche sindacali vennero subito oscurate da funerei drappi neri e l’affresco del bosco, raffigurante animali, natura e forestali sulle pareti dell’androne, fu sostituito da una rappresentazione della battaglia di ……
di Michele Turazza