I dati relativi al 2022 segnano la crescita di furti e rapine ma sempre meno omicidi. Meglio di noi solo Norvegia e Svizzera
Alla conferenza di fine anno tenutasi al Viminale, oltre al capo della Polizia e direttore generale della Pubblica Sicurezza Lamberto Giannini e il vice capo della Polizia, nonché direttore centrale della Polizia criminale, Vittorio Rizzi, hanno partecipato in video collegamento dall’estero anche l’esperto della Guardia di Finanza il tenente colonnello Massimiliano Scarfile (da Kiev), il maggiore dell’Arma dei Carabinieri Andrea Pellegrino (da Lione) e il vicequestore Galgano Galgani, da Atene.
Dall’annuale rapporto della polizia criminale italiana emerge, tra tutti, un dato significativo. L’Italia, confrontata con gli altri paesi europei, ha un numero di omicidi veramente basso. Meglio di noi solo la Svizzera e la Norvegia. Il dato potrebbe essere influenzato dal particolare declino demografico dell’Italia? Un paese “anziano” commette meno reati violenti?
Ad aprire la conferenza stampa è stato il capo della Polizia Lamberto Giannini: «questa è un’occasione importate per avere informazioni su alcuni dati significativi, ma soprattutto per avere delle valutazioni e delle analisi. La Direzione centrale della polizia criminale, diretta dal Prefetto Rizzi, è una struttura importantissima dove operano affiancate tutte le forze di polizia; parlerei di unione più che di sinergia. Gli incarichi, infatti, avvengono a rotazione e si lavora insieme su operazioni internazionali di polizia, sull’analisi criminale in Italia e all’estero e tutti insieme operiamo per la difesa del cittadino».
Lorenzo Baldarelli